Tutta la verità sui bombardamenti americani del marzo 1944

Tutta la verità sui bombardamenti americani del marzo 1944

di Gianni Rivolta

Sono passati 63 anni e finalmente la verità sui bombardamenti che distrussero lo scalo e parte del quartiere Ostiense e della Garbatella nel marzo del ’44 è venuta a galla.
I verbali delle missioni dei bombardieri americani pubblicati sul libro “Roma violata”, che colpirono la ferrovia e le zone residenziali circostanti non lasciano dubbi. Nelle pagine del libro, che racconta tutti i bombardamenti subiti dalla Capitale, sono riportati i documenti originali dei servizi segreti americani, corredati dalla traduzione in italiano. Sono descritti, con dovizia di particolari, i gruppi di bombardieri e la tipologia dei velivoli, finanche le basi di decollo, le bombe scaricate e i danni al suolo fotografati dagli aerei. Inoltre la ricerca storica è corredata da una serie di immagini aeree, nelle quali sono rappresentate tutte le fasi delle operazioni.  …..

Tutta la verità sui bombardamenti americani del marzo 1944

di Gianni Rivolta

Sono passati 63 anni e finalmente la verità sui bombardamenti che distrussero lo scalo e parte del quartiere Ostiense e della Garbatella nel marzo del ’44 è venuta a galla.

Garbatella Jazz Festival

I verbali delle missioni dei bombardieri americani pubblicati sul libro “Roma violata”, che colpirono la ferrovia e le zone residenziali circostanti non lasciano dubbi. Nelle pagine del libro, che racconta tutti i bombardamenti subiti dalla Capitale, sono riportati i documenti originali dei servizi segreti americani, corredati dalla traduzione in italiano. Sono descritti, con dovizia di particolari, i gruppi di bombardieri e la tipologia dei velivoli, finanche le basi di decollo, le bombe scaricate e i danni al suolo fotografati dagli aerei. Inoltre la ricerca storica è corredata da una serie di immagini aeree, nelle quali sono rappresentate tutte le fasi delle operazioni.
Furiose furono le rappresaglie dal cielo il 3 e il 7 marzo del ’44. In particolare il 7 le micidiali bombe a stelle e a strisce colpirono l’Albergo bianco di piazza Biffi lasciando sotto le macerie 50 morti, tra cui alcuni bambini del Nido.
Il dolore di quel giorno è rimasto nella memoria di chi ha avuto vittime tra i famigliari e i parenti, specialmente nella zona degliAlberghi suburbanima, nel dettaglio, di quella pagina drammatica la comunità della Garbatella non seppe mai nulla di preciso.
Poche e imprecise furono nei giorni seguenti le annotazioni sui giornali di cronaca dell’epoca. Gli articoli si dilungavano sui danni agli edifici e sulla celerità dei soccorsi, ma quasi nulla è stato scritto sui deceduti.
Anche l’elenco dei morti, stilato all’epoca dal parroco di Santa Galla don Teocle Bianchi, scritto con una penna stilografica, contiene alcuni nomi poco leggibili e diverse cancellature, ma rimane comunque l’unico documento attendibile, insieme al diario di quei tragici giorni, conservato nell’archivio della parrocchia.

Marzo 1944: il terrore viene dal cielo
Dalla pubblicazione dei documenti degli archivi segreti americani tutta la verità sui bombardamenti che squarciarono l’Ostiense e la Garbatella

Ma veniamo ai documenti americani.
Il verbale dellamissione USAdatato 3 march 1944, contenuto nel libro di Gastone Mazzoni, resoconta con precisione sui gruppi del 42° Wing che agirono, quel giorno, sullo scalo Ostiense. Gli aerei coinvolti erano del tipo B-26 Marauder e i tre gruppi di fuoco furono il 17° Bomb Group, il 319° e il 320°.
Il primo scaldò i motori nella base di Villacidro.Alle 8,40 decollarono 40 velivoli, di cui 36 seguirono la rotta che li portò a Palo sulla costa tirrenica e poi a Roma.
Trenta di questi micidiali bombardieri alle 11.07 dall’altezza di 3.100 metri scaricarono 180 bombe sui binari e sullo scalo merci, dove vennero centrati gli obiettivi nella parte sud est dello snodo ferroviario. Sei bombe furono scaricate altrove (?) e gli aerei rientrarono alle 12,45 con trenta bombe inutilizzate.
Il 319° gruppo era composto invece da 28 Marauder che decollarono dalla base di Decimomannu alle 8,53.
Quattro fecero ritorno e gli altri 24 sorvolarono l’isola di Montecristo per poi raggiungere Roma via Palo.
All’Ostiense giunsero alle 11.23 e da un’altezza di 3.000 metri sganciarono 142 bombe. Nel corso dell’azione i bombardieri furono scortati da sei Spitfire, uno dei quali si incendiò costringendo il pilota a gettarsi con il paracadute. Gli aerei dopo aver centrato l’area preassegnata e in particolare il cavalcavia nella parte terminale ad est dello scalo, rientrarono tutti alle 13,25, eccetto un velivolo che atterrò per problemi di carburante in una base napoletana.
Anche il 320° gruppo non fu da meno. Ventiquattro dei 28 velivoli decollati da Decimomannu alle 9.04 giunsero sull’obiettivo con 22 aerei operativi e alle ore 11.24 scaricarono da 3.400 metri 131 bombe di cui 18 a scoppio ritardato. Gli ordigni colpirono i magazzini della stazione e provocarono molti incendi prodotti da una cisterna di carburante che fu colpita.
Rientro senza perdite alle 13,24 con l’atterraggio di un velivolo in Corsica.
Ma le bombe che non caddero sulla ferrovia dove finirono? Quello del 3 marzo fu un bombardamento in grande stile con 184 apparecchi, che sganciarono complessivamente 1.742 ordigni, una quantità enorme. A conforto dei danni subiti dal raid aereo, presso l’archivio centrale dello Stato è depositata una nota della Questura di Roma datata 6 marzo il cui oggetto è: “incursione aerea del 3 marzo 1944 su Roma”.
“La mattina del 3 corrente verso le ore 11 aerei nemici in diverse ondate hanno sorvolato la Capitale sganciando numerose bombe in diversi quartieri della città. Sono rimasti colpiti diversi centri abitati, si hanno a deplorare numerose vittime tra la popolazione civile. I danni maggiori sono stati riportati nella zona del quartiere Ostiense dalla Piazza SanPaolo a Piazza del Gazometro. Le abitazioni in gran parte sono crollate ed altre minacciano di crollare. Il deposito viveri Fiorini, colpito in pieno, è stato distrutto dalle fiamme. La linea ferroviaria Roma-Civitavecchia nel tratto adiacente al Campo boario è stato sconvolto dalle bombe, che hanno centrato molti carri ferroviari tra cui uno carico di munizioni.
Una bomba, caduta tra il Piazzale Ostiense e Piazza Porta San Paolo ha divelto ambedue i binari del tram; un’altra bomba demoliva il sottopassaggio tra l’edificio della Porta San Paolo e la Piramide Cestia. Diverse bombe danneggiavano il cimitero degli acattolici Alla Garbatella inVia Benzoni crollavano i due fabbricati siti ai numeri 5 e 7.
Il piano stradale di detta via era reso impraticabile e la circolazione della linea tranviaria n. 22 restava interrotta. Venivano gravemente danneggiati anche alcuni stabili di via Pigafetta. A tutt’oggi sono stati accertati 140 morti e 157 feriti.
Firmato il  Questore (P. Caruso)”.
Il numero dei morti risultarono dal “Resto del Carlino” del 7 marzo ben superiore: sarebbero state oltre 400 le persone che avevano perso la vita e certamente più elevato il numero dei feriti.

Il 7 marzo ancora bombe
Il 7 marzo fu un altro giorno tragico per l’Ostiense e la Garbatella. Un ricognitore inviato su Roma assicurò al 42° Stormo americano che le condizioni del tempo erano positive.
Dunque si poteva partire. Quel giorno furono coinvolti gli stessi gruppi di bombardieri che avevano colpito gli stessi quartieri quattro giorni prima: il 17° bomb group, il 319° e il 320°.
Ecco nel dettaglio come andarono le operazioni.
Trentanove bimotori del 17° si alzarono dalla base alle 8,40 e si diressero in formazione verso l’isola di Zannone nell’arcipelago pontino, dove si incontrarono con i caccia Spitfire del 31° gruppo di copertura. Alle 11,04 erano sul cielo della Garbatella e 36 B-26 Marauder scaricaroda 2.600 metri 179 bombe da 500 libre (18 a scoppio ritardato).
Alcuni di questi micidiali ordigni caddero a 300 metri circa ad ovest della stazione ferroviaria proprio sull’Albergo bianco di piazza Biffi, il lotto 41, causando una strage. Finito il lavoro rientrarono alla base di Villacidro alle 12,45.
Dalla base di Decimomannu alle 9,08 decollaro 35 bimotori sulla stessa rotta e alle 11,29 erano sul bersaglio scaricando, dai vani bombe, 189 ordigni da 2.800 metri di quota. Gli aerei rientrarono alle 13,26. Furono colpiti i gazometri dell’Ostiense, da dove si sprigionò un vastissimo incendio, il cui fumo raggiunse 1.400 metri di altezza. Dopo un’altra mezz’ora arrivarono i bombardieri del 319° con gli Spitfire del 52° gruppo statunitense. I 35 aerei, che volavano tra i 3.200 e i 3.700 metri, scaricarono al suolo 203 bombe da 500 libre e ritornarono alla base alle 14,30.
La maggior parte delle bombe finì il lavoro di distruzione dei gazometri per poi prendere di mira i magazzini e i binari. La ricognizione fotografica permise di accertare i danni dei tre attacchi: furono centrati gli edifici della stazione, i marciapiedi, i cavalcavia ferroviari, altre attrezzature e numerosi vagoni fermi sui binari. Furono colpiti il mattatoio, l’officina del gas con i gazometri e la centrale elettrica.

Il Messaggero dell’8 marzo titolava: Roma nuovamente bombardata. Chiese, case popolari, istituti religiosi, tra i quali “Tata Giovanni”, nidi d’infanzia colpiti e distrutti nei quartieri Ostiense, Ardeatino, Testaccio, Portuense.
Sgancio di bombe sulla Salaria, la Cassia e la Camilluccia.
“Verso le 10,45 di ieri mattina si spargeva la notizia che i quartieri di Trastevere, della Garbatella e dell’Ostiense erano ancora una volta presi di mira dall’aviazione anglo-americana.
La mattina era chiara, non c’era alcuna possibilità di equivocare: tuttavia le case del popolo e le chiese dei credenti venivano sistematicamente colpite dalle bombe……”.
Titoletto del capoverso: Sulle case popolari “In Via Ostiense, in Via dei Conciatori ed in Via Pellegrino Matteucci sono stati completamente distrutti i negozi ed i magazzini della Società di specchi e decorazioni E. Squarzanti.
Il terrore che viene dal cielo si è abbattuto sul popolarissimo quartiere della Garbatella. Un salvataggio difficile è stato felicemente portato a termine in Via Ignazio Persico. Nel Lotto 41- una delle notissime case popolari del quartiere – che è andato distrutto seppellendo nelle macerie sei morti, era rimasta bloccata nel rifugio una bimba di 2 anni, Andreina Proietti.
Un  Vigile del Fuoco dopo due ore di aspra fatica riusciva ad estrarre salva la bimba. In simili condizioni sono stati compiuti altri 12 salvataggi, tra i quali un ragazzo di 8 anni”.
In conclusione sull’ Ostiense e sulla Garbatella nello spazio di 54 minuti si scatenò l’inferno. I 105 Marauder fecero cadere dal cielo 571 bombe da 500 libre per più di 142 tonnellate di esplosivo.
Una quantità massiccia che rase al suolo lo scalo ferroviario e parte della zona industriale, ma che causò la morte di tanti civili, tra cui i 50 dell’Albergo bianco della Garbatella.
Le notizie sono state riprese dal libro “Roma violata”di Gastone Mazzanti, Teos Grafica srl, euro 50,00. Le fotografie sono state gentilmente concesse dall’editore. Il libro è in vendita presso la libreria “Curiosi oltre la lettura” di Largo delle Sette Chiese 20.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 4 – Aprile 2007

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