Inaugurato il Civico Giusto sul muro della chiesa di San Benedetto all’Ostiense

Di Anna Bredice

“Entra Attilio, abbiamo avuto l’ordine di farvi entrare”: È bastata questa frase pronunciata da Don Giovanni Gregorini per salvare tre famiglie di ebrei scappati dal Portico di Ottavia la mattina del 16 ottobre 1943. Don Gregorini, parroco della chiesa di San Benedetto al Gazometro, aprì le porte e diede rifugio a uomini, donne e bambini ed è per questo che oggi sul muro della chiesa, ricostruita dopo il bombardamento del 1944, è stato inaugurato il Civico Giusto.

Si tratta di una piccola targa di bronzo con impresso un qr code, che se inquadrato con un telefono racconta attraverso un documentario la storia dell’edificio e del Giusto che lo abitò. È il primo, insieme a quello in via de’ Nobili installato sempre questa mattina, ad essere realizzato nei quartieri Ostiense e Garbatella, grazie anche al contributo del Municipio VIII.

Presenti all’inaugurazione, oltre ad alcuni testimoni che conobbero Don Gregorini, anche gli studenti del liceo artistico Rossellini e del liceo Socrate che hanno collaborato al documentario che contiene immagini d’epoca e alcune testimonianze. In questo caso il racconto è quello di Costanza Fatucci: nel 1943 era una bambina e viveva insieme ai genitori e ad altri 5 fratelli in via Portico di Ottavia 13.

Nel palazzo viveva anche la famiglia Di Veroli, padre, madre e cinque figli. Uno zio di Costanza, che conosceva molte parrocchie, riuscì la mattina del 16 ottobre 1943 a far scappare le due famiglie mandandole presso Don Gregorini. Lui accolse tutti, si aggiunse poi un’altra famiglia.

Li nascose in uno spazio sotto la sacrestia e lì rimasero per alcuni mesi fino a quando il bombardamento del marzo 1944 costrinse gli ebrei a scappare. La famiglia Fatucci trovò un altro rifugio, Attilio di Veroli e suo figlio Michele vennero arrestati dai nazifascisti, traditi da un delatore e vennero uccisi alle Fosse Ardeatine. Michele aveva solo 14 anni e fu la vittima più giovane dell’eccidio perpetrato dai nazisti.

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