IL RAID AEREO ALLEATO DOVEVA COLPIRE LO SCALO FERROVIARIO E I GAZOMETRI

Marzo 1944. Quelle bombe sull’Ostiense e l’Albergo bianco

bombardamento-della-Garbatella
7 marzo 1944. le bombe sganciate dai marauder sugli obiettivi dello scalo dell’ostiense a fianco, binari deragliati e vagoni distrutti dai bombardamenti

di Gianni RIVOLTA

Sono passati 75 anni e finalmente la verità sui bombardamenti che distrussero
lo scalo e parte del quartiere Ostiense e della Garbatella nel marzo del ‘44 è
venuta a galla.

I verbali delle missioni dei bombardieri americani pubblicati sul libro “Roma violata” di Gastone Mazzanti, che colpirono la ferrovia e le zone residenziali circostanti non lasciano dubbi. Nelle pagine del libro, che racconta tutti i bombardamenti subiti dalla Capitale, sono riportati i documenti originali dei servizi segreti americani, corredati dalla traduzione in italiano.

Sono descritti, con dovizia di particolari, i gruppi di bombardieri e la tipologia dei velivoli, finanche le basi di decollo, le bombe scaricate e i danni al suolo  fotografati dagli aerei. Inoltre la ricerca storica è corredata da una serie di
immagini aeree, nelle quali sono rappresentate tutte le fasi delle operazioni.

Furiose furono le rappresaglie dal cielo il 3 e il 7 marzo del ‘44. In particolare il 7 le bombe degli Alleati colpirono l’Albergo bianco di piazza Biffi lasciando sotto le macerie 50 morti, tra cui alcuni bambini del Nido. Il dolore di quel giorno
è rimasto nella memoria di chi ha avuto vittime tra i famigliari e i parenti, specialmente nella zona degli Alberghi suburbani ma, nel dettaglio, di quella pagina drammatica la comunità della Garbatella non seppe mai nulla di preciso.

Poche e imprecise furono nei giorni seguenti le annotazioni sui giornali di
cronaca dell’epoca. Gli articoli si dilungavano sui danni agli edifici e sulla celerità dei soccorsi, ma quasi nulla è stato scritto sui deceduti. Anche l’elenco dei morti, stilato all’epoca dal parroco di Santa Galla don Teocle Bianchi, scritto con una penna stilografica, contiene alcuni nomi poco leggibili e diverse cancellature,
ma rimane comunque l’unico documento attendibile, insieme al diario di
quei tragici giorni, conservato nell’archivio della parrocchia.

Ma veniamo ai documenti americani. Il verbale della missione USA datato 3 marzo 1944 resoconta con precisione sui gruppi del 42° Wing che agirono, quel giorno, sullo scalo  Ostiense. Gli aerei coinvolti erano del tipo B-26 Marauder
e i tre gruppi di fuoco furono il 17° Bomb Group, il 319° e il 320°.

Fu una operazione in grande stile con l’obiettivo di mettere in difficoltà i tedeschi, che già si preparavano a lasciare Roma e salire al nord. Furono impiegati 184 apparecchi, che sganciarono complessivamente 1.742 ordigni, una quantità
enorme.

Il 7 marzo fu un altro giorno tragico per l’Ostiense e la Garbatella. Un ricognitore inviato su Roma assicurò al 42° stormo americano che le condizioni del tempo erano positive. Dunque si poteva partire. Quel giorno furono coinvolti gli stessi
gruppi di bombardieri che avevano colpito gli stessi quartieri quattro giorni prima: il 17° Bomb Group, il 319° e il 320°.

Ecco nel dettaglio come andarono le operazioni.

Trentanove bimotori del 17° si alzarono dalla base alle 8,40 e si diressero in formazione verso l’isola di Zannone nell’arcipelago pontino, dove si incontrarono con i caccia Spitfire del 31° gruppo di copertura. Alle 11,04 erano sul cielo della Garbatella e 36 B-26 Marauder scaricarono da 2.600 metri 179 bombe da 500
libre. Alcuni di questi micidiali ordigni caddero a 300 metri circa ad ovest della stazione ferroviaria proprio sull’Albergo bianco di piazza Biffi, il lotto 41, causando una strage. Finito il lavoro rientrarono alla base di Villacidro alle 12,45.

Dalla base di Decimomannu  alle 9,08 decollarono 35 bimotori sulla stessa rotta e alle 11,29 erano sul bersaglio scaricando, dai vani bombe, 189 ordigni da 2.800 metri di quota. Gli aerei rientrarono alle 13,26. Furono colpiti i gazometri dell’Ostiense, da dove si sprigionò un vastissimo incendio, il cui fumo raggiunse
1.400 metri di altezza.

Dopo un’altra mezz’ora arrivarono i bombardieri del 319° con gli Spitfire del 52° gruppo statunitense. I 35 aerei, che volavano tra i 3.200 e i 3.700 metri, scaricarono al suolo 203 bombe da 500 libre e ritornarono alla base alle 14,30.
La maggior parte degli ordigni finì il lavoro di distruzione dei gazometri per poi prendere di mira i magazzini e i binari.

La ricognizione fotografica permise di accertare i danni dei tre attacchi: furono centrati gli edifici della stazione, i marciapiedi, i cavalcavia ferroviari, altre attrezzature e numerosi vagoni fermi sui binari. Furono colpiti il mattatoio, l’officina del gas con i gazometri e la centrale elettrica.

In conclusione sull’ Ostiense e sulla Garbatella nello spazio di 54 minuti si scatenò l’inferno. I 105 Marauder fecero cadere dal cielo 571 bombe da 500 libre per più di 142 tonnellate di esplosivo. Una quantità massiccia, che rase al suolo lo scalo ferroviario e parte della zona industriale, ma che causò la morte di tanti
civili, tra cui i 50 dell’Albergo bianco della Garbatella.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail