Per la gioia dei bambini la “Collina dei conigli”
Tempo fa, in uno spazio verde ai margini della Garbatella, a Via Tiberio Imperatore, qualcuno abbandonò una coppia delle simpatiche bestiole. S’è formata una nutrita colonia, diventata “un bene della collettività”
di Enrico Recchi
No, state tranquilli, non è il seguito del fortunato romanzo di Richard Adams del 1972 “La Collina dei conigli”. In zona di confine con il nostro quartiere c’è un piccolo spazio verde che è diventato il “Parco dei conigli”. Parliamo dell’area libera da costruzioni, in leggera pendenza, che si incontra in Via Tiberio Imperatore, subito dopo l’edificio della Scuola Media “Alessandro Severo”. L’area non è stata mai utilizzata se non come passaggio pedonale per chi abita nelle case della Cooperativa Ferrotranvieri che sorgono sulla Collina Volpi.
Un bel giorno, lo scorso anno, improvvisamente, qualcuno ha pensato di liberare (un termine chic, per dire che se ne è voluto disfare) una coppia di conigli da appartamento. Passare dalla condizione di animale domestico a quella di animale libero non deve essere stato facile per le piccole bestie, ma le attenzioni degli abitanti della zona e soprattutto dei bambini e l’evidente assenza di volpi e altri predatori ne hanno favorito l’ambientamento. L’area, che viene periodicamente ripulita dalle erbacce e dai rovi a cura del Comune e che è stata anche recintata, è diventata così un parco spontaneo all’aperto, dove i conigli hanno scavato le loro tane e hanno prolificato, nonostante qualche furtarello che comunque non ha influito seriamente sulla crescita del loro numero.
Se l’aumento del numero dei conigli non ha potuto seguire lo schema studiato dal pisano Fibonacci (il più noto studioso del fenomeno della riproduzione dei conigli secondo uno schema matematico, che visse tra il XII ed il XIII secolo), la loro presenza si è in ogni caso radicata e, possiamo dire, “istituzionalizzata”, se è vero che sono comparsi avvisi che indicano gli alimenti che i conigli possono mangiare e ciò che invece è deleterio per la loro salute, oltre ad ammonimenti a non appropriarsi delle bestiole che sono un bene della collettività.
Oramai la loro presenza, via via sempre più numerosa, è diventata una sorta di attrazione della zona. Specialmente il pomeriggio nelle giornate calde si vedono frotte di bambini che si avvicinano guardinghi e sospettosi (loro ancor più che le piccole bestiole avvezze alla presenza umana) con in mano una carotina o un cespo di lattuga, sotto l’occhio vigile di genitori o nonni, per riprendere contatto con una realtà, quella degli animali da cortile, oramai lontana dalla nostra attuale cultura.
Fino a poco tempo fa c’era in giro per Roma la figura della “gattara”, in genere una donna anziana che portava da mangiare alle colonie dei gatti randagi un tempo numerose nelle nostre strade (ma che fine hanno fatto i gatti randagi? Se ne vedono pochissimi). Oggi invece sono i conigli a ricevere le attenzioni amorevoli di animalisti grandi e piccoli. Un altro segno dei tempi che cambiano?
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 9 – Aprile 2013





