La scultura di Largo delle Sette Chiese
In stato di abbandono monumento alla Resistenza
E’ un’opera moderna quanto meno discussa, che ha denigratori ma anche parecchi estimatori: parliamo del monumento alla Resistenza che orna una delle rotonde di Largo delle Sette Chiese, un’opera in acciaio inossidabile e cemento ideata dall’architetto Cesare Esposito per celebrare il trentennale della Resistenza romana (1944-1974). La scultura nel 2007 corse il rischio di un suo spostamento, mentre era in corso la risistemazione della piazza e di parte della Via delle Sette Chiese. Intervenne in sua difesa anche il sindaco di allora, Valter Veltroni.
L’opera, discussa ma pregevole, restò al suo posto come gli abitanti della Garbatella si sono abituati a vederla, al centro di un’ampia aiuola che fu ricoperta di graziosi cespuglietti verdi-cenerini.
Completata la buona sistemazione, nessuno è più intervenuto per un minimo di manutenzione della scultura e del bel giardinetto che gli era stato creato intorno.
Risultato, l’opera è diventata un immondezzaio e il giardinetto è stato lasciato a inselvatichire, tanto che ha attecchito perfino una pianta infestante, un ailanto, albero originario dell’Estremo Oriente, che sta invadendo a tappeto tutto il nostro verde pubblico e privato: ora è alto due metri ma se non lo si taglia è destinato a crescere a dismisura. Lo stato di abbandono, che tra l’altro non riguarda solo il monumento alla Resistenza ma tutti i frammenti di verde dell’intera storica via, non è un’offesa solo all’opera di un artista, ma soprattutto a ciò che vuole ricordare e celebrare, in un quartiere che ha avuto una grande partecipazione alla lotta di liberazione e che ospita il sacrario delle Fosse Ardeatine. (C.B.)
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 10 – Dicembre 2014