La Garbatella ricorda il suo Padre Guido
di Giancarlo PROIETTI
Una folla commossa, domenica 28 aprile, ha riempito la parrocchia di San Filippo Neri, per ricordare a cinque anni dalla sua scomparsa Padre Guido, un sacerdote molto amato dalla gente di Garbatella. Era arrivato a Roma nel lontano 1957, quando aveva trent’anni. Proveniva da Milano, da una famiglia benestante. La sua presenza è stata importante in un quartiere a rischio soprattutto alla fine degli anni Cinquanta, dove per molte famiglie era difficile mettere insieme il pranzo con la cena. All’interno dell’Oratorio ha proseguito il grande lavoro, avviato anni prima, da Padre Alfredo Melani, altro indimenticabile sacerdote che molto ha dato al nostro territorio.
Padre Guido o “Er prete”, così chiamato da intere generazioni, è stato un uomo molto colto, ha spiegato il Vangelo ai ragazzi con un modo tutto suo: poche parole tanto esempio. Ha insegnato ad amare la natura, a guardare le stelle, a viaggiare, a distinguere il libeccio dalla tramontana, a riconoscere minerali e piante, tutto questo nel cortile della scuola Cesare Baronio, nel campo polveroso dell’Oratorio, nei viaggi all’Isola d’Elba, sulla spiaggia di Tor Vajanica. Luoghi che i ragazzi ricordano come un pezzetto di paradiso terrestre. In una intervista di qualche anno fa ci disse: “Tante volte lo stare a vedere per cinque ore nel pomeriggio giocare a pallone o stare la mattina per ore e ore al mare mi faceva venire il dubbio se era giusto vivere così il mio compito di sacerdote. Poi, e sempre di più con il passare degli anni, in incontri casuali con ex ragazzi ho spesso visto illuminarsi i loro volti ed esprimere la convinzione che nell’oratorio e nella scuola avevano imparato a vivere.” Famose le sue frasi “Vai fuori dall’Oratorio”, “Raccogli 100 pezzi di carta”, “Ho detto che non piove”, “Al pareggio” che, anche se dette con cadenza milanese sono entrate a far parte del lessico della Garbatella.
Padre Guido ha voluto molto bene alla sua gente, lo ha fatto senza doppi interessi, per vocazione e fede, ma anche perché era così. La gente di Garbatella lo ha contraccambiato, non poteva essere altrimenti.