Iacp oggi Ater: che cosa cambia?

Tre consigli agli inquilini

Iacp oggi Ater: che cosa cambia?

di Flavia Micci

Periodicamente torniamo ad occuparci dello Iacp, forse nella speranza di avere delle buone notizie da comunicare o almeno qualche segnale di efficienza e di improvvisa “solerzia” nell’evadere pratiche ormai polverose, che giacciono da anni negli uffici di zona nell’inutile attesa che qualcuno getti uno sguardo tra quelle carte e scopra che ci vogliono solo 5 minuti (e non 10 anni) per autorizzare un banale subentro di contratto o per definire ingiallite pratiche di sanatorie. Purtroppo, nulla di tutto questo! Per non perdere di vista la situazione, cerchiamo di fare qualche puntualizzazione, per rinfrescare la nostra memoria, ma anche per dare qualche consiglio che speriamo utile. …..

 

Iacp oggi Ater: che cosa cambia?

di Flavia Micci

Periodicamente torniamo ad occuparci dello Iacp, forse nella speranza di avere delle buone notizie da comunicare o almeno qualche segnale di efficienza e di improvvisa “solerzia” nell’evadere pratiche ormai polverose, che giacciono da anni negli uffici di zona nell’inutile attesa che qualcuno getti uno sguardo tra quelle carte e scopra che ci vogliono solo 5 minuti (e non 10 anni) per autorizzare un banale subentro di contratto o per definire ingiallite pratiche di sanatorie. Purtroppo, nulla di tutto questo! Per non perdere di vista la situazione, cerchiamo di fare qualche puntualizzazione, per rinfrescare la nostra memoria, ma anche per dare qualche consiglio che speriamo utile.
Iacp o Ater? Negli ultimi mesi gli inquilini dello Iacp hanno scoperto che l’Istituto non esiste più: al suo posto ora c’è l’Ater, una misteriosa sigla apparsa improvvisamente sulle bollette dell’affitto e sulle solite comunicazioni di servizio. Ma cosa cambia per gli inquilini siano essi regolari o irregolari? Sostanzialmente nulla: l’Ater – Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica- è la nuova forma che una legge dell’estate scorsa ha dato al vecchio, amato e odiato Iacp. La legge ne ha cambiato la struttura giuridica, ma questo sino ad ora ha significato per gli inquilini un semplice cambio di carta intestata, visto che le strutture dell’Istituto Autonomo Case Popolari sono rimaste (ahinoi) le stesse, impiegati e sedi zonali inclusi.
Nessuna modifica apparente per il momento, ma potrebbero esserci alcune novità nei prossimi mesi, quando la nuova dirigenza dovrà iniziare a preoccuparsi dei nuovi obblighi che l’Ater ha ora nei confronti della Regione e delle casse pubbliche.
Infatti, una delle conseguenze sostanziali del nuovo “ordinamento” è la previsione del “pareggio di bilancio” entro 5 anni per le casse dell’ex Istituto. Cosa significa questo? Essenzialmente che l’Ater dovrà iniziare ad incassare per coprire il “buco finanziario” rappresentato dal suo disastroso bilancio; per far questo il mezzo migliore (forse l’unico veramente praticabile) è la vendita delle case che possiede. Ma vendita a chi? Agli inquilini regolari, a quelli in attesa di sanatoria, a tutti? Ed a quali condizioni? Ed i prezzi?
Premesso che nessun problema esiste per coloro che sono intestatari di un regolare contratto, veniamo a coloro che – per diversi motivi – non hanno questo tanto desiderato “pezzo di carta”.
Una clausola inserita nella legge (ad opera del gruppo dei DS alla Regione) prevede che le vendite possano interessare anche coloro che – pur vivendo nelle case ex Iacp – non sono in possesso di tutti i requisiti previsti dalle vecchie norme, fermo restando che le agevolazioni previste per i vecchi assegnatari “regolari” non potranno essere estese a tutti.
E veniamo, quindi, alla prima delle questioni che si pongono: l’esito della sanatoria del 2000.
Che fine hanno fatto le domande di sanatoria? Quando i contratti?
Forze potrà non sembrare, ma sono passati 4 anni da quando è scaduto il termine per presentare le domande e quasi 2 anni da quando l’apposita Commissione del Comune di Roma ha finito di esaminare le domande di sanatoria. I risultati, però, sembrano costituire un segreto terribile, da non rivelare a nessuno, ancor meno agli interessati, che fino al dicembre scorso hanno continuato a pagare affitti altissimi per colpa dell’inerzia dell’Istituto.

Due anni è un tempo inaccettabile e per questo l’Istituto – sotto pressione anche per le diffide che nel frattempo gli sono giunte – ha deciso (bontà sua) di applicare a coloro che avevano “passato” la sanatoria il canone che effettivamente dovrebbero pagare se avessero il contratto, nell’attesa che il contratto venga effettivamente firmato dagli interessati. Tutto a posto? Neanche un po’, direi! Primo, perché il riconoscimento da parte dell’Istituto della propria inefficienza non può servire a giustificare il permanere nel tempo di questo comportamento; secondo, perché – se accettiamo la bontà del ragionamento dell’Istituto – allora il riconoscimento del “giusto affitto” deve trovare applicazione dal giorno in cui le singole domande sono state accolte e non da quando l’Istituto ha deciso di alzare “bandiera bianca” e di arrendersi alla propria incapacità.
Ecco, quindi, il primo consiglio: informarsi sulla data in cui è stata accolta la sanatoria e scrivere all’Ater una bella lettera di diffida, in cui si chiede formalmente all’Istituto di essere convocati per la firma del contratto. E cosa succede per coloro la cui sanatoria è attualmente “sospesa”, evidentemente perché la Commissione comunale ha riscontrato delle anomalie nella domanda? Consiglio numero due: chi non ha ancora avuto notizie sulla propria sanatoria si informi e – qualora risulti tra quelle in sospeso – vada all’Ufficio Casa del Comune di Roma (Via dell’Urbanistica 18 – Palazzo della Civiltà, Eur – Orario sportello martedì 9/13 e giovedì 9/16) a chiedere il motivo della sospensione; spesso si tratta di portare semplici certificati anagrafici o reddituali e si può sbloccare in breve la situazione.
Patti di futura vendita. Molti inquilini hanno sottoscritto già da alcuni anni dei “contratti di futura vendita” con cui l’Istituto si impegnava ad attribuire loro la piena proprietà dell’appartamento assegnato non appena si fossero “sistemate” alcune situazioni, tra cui il valore degli immobili ed altre pendenze esistenti su quegli immobili (in alcuni casi si trattava di ipoteche a favore della Banca di Roma, dovute a prestiti che questa Banca aveva concesso allo Iacp). Gli anni sono passati ed i “quasi proprietari” continuano a pagare le rate dei mutui, ma non hanno ancora la certezza del prezzo finale né conoscono quando potranno realmente sentirsi “a casa propria”. Secondo le ultime dall’Ater la situazione avrebbe dovuto sbloccarsi già nell’autunno scorso, quando l’Agenzia delle Entrate (ex Catasto) ha consegnato la stima definitiva degli immobili; ora si parla di un breve rinvio a prima dell’estate…insomma, il consiglio numero tre assomiglia di molto agli altri: scrivete all’Istituto chiedendo notizie della vostra pratica (Ater – Serv. Cessione Immobili, Via di Valle Aurelia). Esiste una splendida legge – la n. 241/90 – che consente ai cittadini di avere notizie della propria pratica giacente presso un’amministrazione pubblica; esistono dei termini precisi entro cui l’Istituto deve rispondere e – come molti ben sanno – una richiesta ed una risposta scritta hanno molto più valore di anni di colloqui telefonici o di visite alle sedi zonali!
Siamo più o meno giunti alla conclusione di questa breve “passerella” soltanto di alcuni degli annosi problemi dell’Istituto (o dell’Ater, se preferite), anche se abbiamo omesso di parlare dei problemi relativi all’installazione degli ascensori, alle domande di voltura non evase, all’ampliamento dei nuclei familiari, al rientro in famiglia di figli separati e/o sfrattati, ecc…. Ad oggi possiamo comunque dire che nulla è cambiato dopo questa modifica “strutturale”, che tanto era stata strombazzata dal centrodestra su manifesti e volantini nello scorso anno.
Gli inquilini continuano a non riuscire a conoscere il proprio destino, le pratiche rimangono ferme ed il tempo passa. Dal canto nostro, continuiamo a fare quello che da diversi anni è il nostro impegno sul territorio: fornire informazioni ed aiuto gratuiti tramite il nostro Sportello Casa, ogni giovedì dalle 18 alle 20 presso la Villetta.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 1 – Aprile 2004

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