Ater: la nuova dirigenza di fronte ai vecchi problemi

Ater: la nuova dirigenza di fronte ai vecchi problemi

Aspettiamo una svolta più attenta e risoluta per risolvere le innumerevoli questioni rimaste irrisolte tra inquilini e l’ ex Iacp. Sono innumerevoli i ritardi non giustificabili

di Flavia Micci

Abbiamo più volte avuto modo di scrivere come la trasformazione dello Iacp in Ater non ha rappresentato alcun mutamento significativo per gli inquilini dell’Istituto; allo stesso modo abbiamo sempre auspicato un tangibile cambio di rotta nella gestione dell’Ente, rimanendo sino ad ora profondamente delusi. …..

Ater: la nuova dirigenza di fronte ai vecchi problemi

Aspettiamo una svolta più attenta e risoluta per risolvere le innumerevoli questioni rimaste irrisolte tra inquilini e l’ ex Iacp. Sono innumerevoli i ritardi non giustificabili

di Flavia Micci

Abbiamo più volte avuto modo di scrivere come la trasformazione dello Iacp in Ater non ha rappresentato alcun mutamento significativo per gli inquilini dell’Istituto; allo stesso modo abbiamo sempre auspicato un tangibile cambio di rotta nella gestione dell’Ente, rimanendo sino ad ora profondamente delusi.
Ora la recente nomina del nuovo Consiglio di amministrazione e del Presidente dell’Ater – l’avv. Luca Petrucci – ci porta a sperare nella possibilità di vedere realizzati alcuni nostri vecchi ma sempre attuali auspici. In primo luogo vorremmo che la nuova dirigenza si riveli più attenta e più risoluta nel trovare soluzioni per le innumerevoli questioni che coinvolgono gli inquilini ex Iacp.
Questa considerazione ci sollecita ad affrontare l’argomento con spirito propositivo, tentando di dare un quadro il più possibile esauriente
del nostro quartiere.

 SANATORIA: Sono passati ben  6 anni dall’ultima sanatoria, ma la maggior parte delle posizioni sono ad oggi irrisolte. A coloro che – dichiarati idonei – sono in attesa della “semplice” sottoscrizione del contratto, si affiancano molti che hanno la loro posizione ancora “congelata” per la mancanza di documenti (redditi, certificati di stato di famiglia, ecc. …) che l’Istituto si guarda bene dal chiedere fino a quando gli stessi inquilini non si recano a chiedere informazioni.
Legittima appare anche la preoccupazione di tutti quelli che – ormai anziani – cercano la sicurezza del contratto, per vivere sereni perché
quel pezzo di carta consente loro di sentirsi al riparo da sorprese.
Appare sempre più difficile giustificare un simile ritardo! Non costituisce una scusante sufficiente il fatto che – da circa 2 anni – chi è stato ammesso alla sanatoria stia pagando il canone effettivamente dovuto. In quest’ultimo caso, infatti, sorge spontaneo chiedersi che fine faranno i soldi che gli idonei alla sanatoria hanno versato (per un’ “indennità di occupazione” non dovuta) dalla data di accettazione della loro domanda: verranno rimborsati?
sono andati perduti? come verranno conteggiati dall’Istituto?
Attendiamo con curiosità le mosse dell’Ater.

 VENDITE: la primavera scorsa il nuovo Decreto Urbani sui Beni culturali si è abbattuto come un fulmine a ciel sereno su tutti coloro che – finalmente! – erano stati convocati Ater: la nuova dirigenza di fronte ai vecchi problemi Aspettiamo una svolta più attenta e risoluta per risolvere le innumerevoli questioni rimaste irrisolte tra inquilini e l’ ex Iacp. Sono innumerevoli i ritardi non giustificabili di Flavia Micci per l’acquisto del proprio appartamento.
La normativa – che voleva tutelare gli immobili con più di 50 anni di età – ha colpito in modo massiccio molti dei quartieri romani ove si trovano case dell’ex Iacp. Per quel che ci riguarda, Garbatella ed alcune zone limitrofe (come Testaccio ed Ardeatina) hanno visto l’immediata paralisi delle vendite.
La situazione sembra ormai prossima ad uno sblocco.
Crediamo che – eliminati i vincoli burocratici del passato – sarebbe opportuno procedere al più presto alla dismissione del patrimonio immobiliare in favore soprattutto di quegli inquilini che già da tempo hanno manifestato il proprio interesse all’acquisto. Si raggiungerebbe
così un risultato doppiamente positivo per l’Istituto: da un lato fare cassa e dall’altro liberarsi di immobili che chiedono interventi sempre più massicci di manutenzione, con ulteriore aggravio per le già esangui casse dell’Ater.
Ovviamente andrebbe seriamente affrontato il modo con cui procedere alla cessione in proprietà dell’alloggio, considerando con le dovute distinzioni le posizioni degli occupanti regolari dalle altre.

 PATTI DI FUTURA VENDITA: Molti anni sono passati dalla sottoscrizione dei primi Patti di Futura Vendita. L’espediente studiato dall’Istituto per incassare soldi dagli inquilini con la promessa di rendere ciascuno proprietario del proprio alloggio non appena si fossero “sistemate” alcune situazioni  (come la rideterminazione del valore degli immobili o la cancellazione di ipoteche in favore della Banca di Roma per prestiti contratti dallo Iacp) si sta trascinando ormai da troppo tempo.
Chi aveva sottoscritto quei
contratti ha ormai abbondantemente finito di pagare il mutuo preso per l’acquisto. Nonostante ciò, alcuni “quasi proprietari” non hanno ancora la certezza del prezzo finale e tutti gli interessati – e molte sono persone anziane – non sanno quando potranno finalmente sentirsi “padroni in casa propria” a tutti gli effetti.
Eppure non si vede luce per quanto riguarda la sottoscrizione dell’agognato “definitivo”. La lentezza dell’Istituto appare in questo caso ancora più incomprensibile di quella dimostrata nelle altre vendite: non ci sono vincoli architettonici, nessun controllo da effettuare, solo un contratto da sottoscrivere. Quanto bisogna aspettare ancora?

 ASCENSORI: E’ ormai famoso l’elenco dei 13 ascensori che l’Ater ha approvato alla fine del 2003 e che dovevano essere installati in diversi palazzi della Garbatella (alla presentazione di molte di quelle domande avevamo collaborato come Sportello Casa!).
Ad oggi la situazione appare indubbiamente diversificata, ma ugualmente disastrosa: andiamo dagli ascensori mai installati agli impianti che – montati – stanno più tempo fermi per manutenzione (che non c’è, perché molte Ditte che dovevano occuparsene non sono state pagate dall’Istituto) di quello che passano in attività.
La Regione – con la nuova maggioranza – ha provveduto a stanziare i fondi necessari: spetta ora all’Istituto chiudere questo vergognoso capitolo, che ha visto molte persone anziane e disabili segregate nei propri alloggi!
 MANUTENZIONE: Grazie ad un rapido intervento del nuovo Consiglio di amministrazione, sono state bloccate le richieste di arretrati per dei lavori di manutenzione “leggera” che molti inquilini ormai da anni provvedono ad effettuare a proprie cura e spese.
Ben più importanti e radicali interventi sono però necessari: innumerevoli sono le segnalazioni di tetti e terrazze condominiali sconnesse (con ingenti infiltrazioni d’acqua) o di massicciate traballanti.

Come sempre – purtroppo – il quadro è disastroso. Confidiamo tuttavia nel lavoro della nuova dirigenza e speriamo di poter scrivere a breve delle pagine più ottimistiche sull’attività dell’Istituto! Per quanto ci riguarda, continuiamo a portare avanti il nostro impegno sul territorio con lo Sportello Casa di informazione ed assistenza gratuiti, ogni giovedì dalle 18 alle 20 presso la Villetta in Via Francesco Passino 26.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 3 – Marzo 2006

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