Una passeggiata attraverso i secoli

QUELLO CHE RIMANE DI UN TEMPO PERDUTO TRA VIGNETI, CASOLARI E ANTICHE STRADE

di Giorgio GUIDONI

Figura 1-Il casolare visibile dalla Colombo

È possibile viaggiare nel tempo? Scienziati, matematici e fisici dibattono la questione da più di un secolo cercando di mettere in pratica le teorie che lo affermano. Noi invece abbiamo scoperto che per farlo non c’è bisogno di una macchina appositamente progettata: possiamo viaggiare nel tempo semplicemente grazie alle nostre gambe! Seguiteci in questa incredibile avventura.

Una passeggiata per le stradine di Garbatella è garanzia di un’esperienza suggestiva che ci tocca intimamente, coi suoi colori, profumi, tagli di luce e scorci architettonici originali, affascinanti e un po’ misteriosi.

E se possiamo immaginare che una volta qui era tutta aperta campagna con ampie coltivazioni di vitigni, viene da chiederci: cosa è rimasto di quel mondo perduto? È rimasta qualche evidenza precedente la costruzione del quartiere?

L’insediamento urbano originario, iniziato discretamente con la costruzione dei primi lotti cento anni fa, è poi esploso in maniera sconsiderata nel dopoguerra, stravolgendo completamente i connotati dell’area.

Eppure, a saper osservare, c’è un fazzoletto di terra che è rimasto praticamente immutato da almeno due secoli. E la cosa più incredibile è che si trova sotto i nostri occhi, a un passo dalla trafficatissima via Cristoforo Colombo.

Figura 2-La foto ci mostra i due casolari dall’alto attualmente

Nel punto in cui convergono la Circonvallazione Ostiense e la Colombo, un tratto di strada che, molti di noi abitanti al Municipio VIII, attraversiamo quotidianamente, si apre uno scorcio di campagna romana, che regala sensazioni sconosciute. Questo rettangolo di vegetazione selvaggia si può percorrere solamente a piedi o in bicicletta. Una stradina bianca sterrata collega la grande arteria con la via Appia Antica. Basta una manciata di minuti per lasciarsi alle spalle i rumori e lo stress del traffico cittadino e tuffarsi in un’oasi di respiri naturali.

Figura 4-Garbatella nel 1934, aero-foto mosaico

Dalla Colombo, guardando verso est, si può notare una costruzione immersa nel verde che si staglia sopra la vegetazione. (figura 1)

Sembra di essere in aperta campagna e invece alle nostre spalle ci sono le dieci corsie della strada più lunga e più trafficata di Roma. Ma dimentichiamoci dell’asfalto e dei palazzoni e imbocchiamo la stradina bianca. Ecco che subito il silenzio ci avvolge, ci troviamo immersi in un’altra dimensione, ascoltiamo il vento sussurrare tra le fronde degli alberi, gli fa coro il gorgoglio del Sacro Fiume Almone.

La proiezione attuale ci mostra dall’alto due casolari: quello cerchiato con la lettera “a” è quello della precedente figura 1; l’altro con la lettera “b” è una costruzione oblunga, che risulta ancora oggi abitata da privati. Ora chiudiamo gli occhi e immaginiamo di portare il calendario indietro di 50 anni.

La figura 3 è una foto ripresa dall’alto risalente al 1970 dove si può notare come la Garbatella sia stata completamente stravolta dal suo progetto iniziale, circondata come è da palazzine e abitazioni che si snodano tra la Colombo e la Circonvallazione Ostiense. In alto a destra ci sono sempre i due casolari cerchiati, gli unici che resistono all’urbanizzazione smodata.

Figura 5-Mappa Catastale Gregoriana del 1818

Altro balzo indietro nel tempo: la figura 4 è un’immagine aerea risalente al 1934 dove si vede chiaramente la vera essenza della Garbatella, i suoi lotti originari, gli alberghi, la nuovissima scuola elementare Michele Bianchi, che poi cambierà nome in Cesare Battisti. In alto a destra, sempre cerchiati di bianco, le due costruzioni immerse nel verde, con a nord il fiume Almone in bella evidenza. Della Cristoforo Colombo e Circonvallazione Ostiense non ci sono ancora tracce.

Arriviamo quindi a due secoli fa. In figura 5 è raffigurato un particolare della mappa catastale Gregoriana del 1818 in cui sono ben visibili i due casali già da allora presenti nella zona. Quello a forma di “elle” (riportato nella precedente figura 1) cerchiato con una A è accatastato come “casa ad uso stalla di proprietà dei fratelli Pietro e Salvatore Grandoni”, mentre quello oblungo cerchiato con B è accatastato come “casa ad uso del tinello”. Intorno si notano diversi terreni coltivati a vigna, canneti, un prato che collega le due costruzioni. A  destra un ampio appezzamento ad uso orto; in alto il sacro fiume Almone che scorre sinusoidale a nord del terreno.

Sulla destra in alto la mola che poi diventerà la Cartiera Latina (chiusa nel 1985 e ancora oggi visitabile). In basso, antistante la chiesa del Domine Quo Vadis che non è visibile sulla mappa, c’è la tomba di Priscilla (oggi c’è una trattoria tipica che porta il suo nome). Il tratto di strada a destra è la via Appia Antica, che si biforca in basso  per dare inizio a via Ardeatina.

Questa piccola area, attualmente collocata tra la Colombo e l’Appia Antica, è praticamente rimasta immutata negli ultimi duecento anni.

Figura 3–Garbatella foto dall’aereo, 1970Una camminata a un passo dai rumori e dalla confusione ci ha regalato un viaggio a ritroso nel tempo. Ora sta a voi decidere quando riaprire gli occhi per ritornare nel caotico 2023.

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