Carlo Acciari ci ha lasciati “Grazie per i tuoi colori”

Carlo Acciari ci ha lasciati “Grazie per i tuoi colori”

Carlo Acciari ci ha lasciati a 21 mesi precisi dalla morte di suo figlio Roberto. Un tempo troppo breve, se mai esiste un tempo per metabolizzare un lutto.
Carlo nasce a Roma nel 1926, all’età di 5 anni si alla Garbatella, …..

Carlo Acciari ci ha lasciati “Grazie per i tuoi colori”

 

Carlo Acciari pittore della GarbatellaCarlo Acciari ci ha lasciati a 21 mesi precisi dalla morte di suo figlio Roberto. Un tempo troppo breve, se mai esiste un tempo per metabolizzare un lutto.
Carlo nasce a Roma nel 1926, all’età di 5 anni si trasferisce alla Garbatella, alla quale rimarrà legato per tutta la vita, tanto da diventare uno dei personaggi più esclusivi del quartiere.
Inizia prestissimo la sua carriera pittorica e riporta su tela le sue grandi passioni: i cavalli e il suo quartiere.
Il movimento dei suoi cavalli sembra il riflesso del suo carattere, innamorato della vita e della libertà, mai convenzionale, un eterno bambino.
Fino a qualche mese fa lo ricordiamo sempre scattante con il suo portamento giovanile, con il suo fisico asciutto, girare tra le strade e stradine del suo amato quartiere, sempre in prima fila ai concerti degli Acciari Brothers dove partecipava con passione e ballando a ritmo country.
Ma le parole più eloquenti per ricordare Carlo sono sicuramente le frasi spontanee di suo figlio Augusto, al termine della rito funebre celebrato alla parrocchia San Filippo Neri da padre Guido: “Papà ha cominciato fin da piccolo la sua carriera pittorica, lui è il pittore dei cavalli e di questo quartiere, è il pittore della Garbatella avendola fatta girare con i suoi dipinti per tutta l’Italia, l’Europa e nel Mondo.
Papà non è stato un uomo  conforme, perché solo chi non lo è può creare la sua più grande opera d’arte e la sua è stata creare il suo personaggio.
Ha colorato la propria vita e ha riempito di mille colori quella della sua famiglia, donandoci l’arte dell’immaginazione. È stato lui a regalarmi una canzone di Jack e Woody Guthrie, dando a me a Roberto la chiave per la musica degli Acciari Brothers.
Sua moglie Ivana e noi figli, Angelica, Roberto ed io lo ringraziamo per averci educati a sognare e a inseguire ad ogni costo i nostri sogni perché, come qualcuno disse “alla fine il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato”.
Grazie papà Carlo, grazie amico mio, se permettete io e Roberto vorremmo salutarlo a modo nostro”. Le note di “Oklahoma Hills” di Jack e Woody Guthrie suonate nella chiesa sono l’ultimo saluto per Carlo Acciari. (G.P.)

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 6 – Dicembre 2009

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