“Sogno di una notte di fine estate”

Anna Di Cesare

Otto band sul palco e una folla di giovani nell’enorme spiazzo di Propaganda Schuster. Questa è la scena che si è svolta ieri, 29 settembre, quando intorno alle 19:30 dal parco di San Paolo si sono levate le note di un concerto in ricordo di Francesco Valdiserri, il diciottenne morto lo scorso 19 ottobre a seguito di un incidente stradale sulla Cristoforo Colombo, all’altezza di via Giustiniano Imperatore. Francesco stava camminando sul marciapiede quando una macchina, sbandando, lo investì: una vicenda che si è fatta emblema della pericolosità delle nostre strade. Da quel doloroso momento le commemorazioni non si contano, anche grazie all’impegno dei genitori Paola e Luca.

Gli interventi

Durante la serata – che, parafrasando la nota opera di Shakespeare, prende il nome di “Sogno di una notte di fine estate” – sono salite sul palco sette band giovanili locali – Neue Ara, Sutura, Rapacio Band, Cosmonauti Borghesi, Purple Light, Cateepp, 16jpegCBR320 – e non potevano mancare gli Origami Smiles, il gruppo musicale fondato dallo stesso Francesco.

“Voglio ringraziare i ragazzi sul palco” è intervenuta a metà concerto Paola Di Caro, madre di Francesco. “Noi non saremmo qui se loro non ci avessero trasmesso la vita di cui avevamo bisogno.In certi momenti o ti arriva qualcosa che ti fa guardare il futuro o ti fermi.”

“Di serate a Propaganda Schuster ne ho viste tantissime, ma questa è particolarmente emozionante” ha proseguito Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio VIII. “È da tanto tempo che io, Luca e Paola immaginiamo questa serata, con tanto amore e soprattutto so che c’è anche tanto amore vostro” ha continuato, rivolgendosi al giovane pubblico, tra cui molti amici, compagni di scuola e conoscenti del ragazzo.

“Noi questa sera siamo qui per ricordare un ragazzo la cui vita è stata falciata all’improvviso, come farlo?” sono infine le parole di Miguel Gotor, assessore alla cultura del Comune di Roma. “Il modo migliore è attraverso la sua passione, che è stata e sempre sarà la musica. Paola e Luca” ha concluso, “stanno cercando di trasformare un dolore indicibile attraverso il loro impegno quotidiano e attraverso la musica, che secondo me è la cosa umana che più unisce il finito all’infinito.”

Foto di Paola Borghesi

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail