Al via il count-down per salvare l’ambiente al Ministero della Transizione Ecologica sulla Cristoforo Colombo. Un altro orologio simile sta a Manhattan a New York.

Da qualche giorno passando per la Cristoforo Colombo sull’edificio del Ministero dell’Ambiente, tra Circonvallazione Ostiense e via Capitan Bavastro, che con il governo Draghi ha cambiato nome in Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), si può vedere una installazione con un orologio che segna un conto alla rovescia. L’inaugurazione è avvenuta il 5 giugno, Giornata Mondiale per l’Ambiente, alla presenza del Ministro Roberto Cingolani.

Ma cosa rappresenta esattamente questo conto alla rovescia? Secondo gli scienziati esperti negli studi ambientali è il tempo che resta ancora all’umanità per evitare un aumento superiore a 1,5° della temperatura media del pianeta.Ovvero per evitare il disastro ambientale e rimediare, parzialmente, ai danni che abbiamo già fatto alla Nostra Madre Terra, ovvero alla nostra casa.

L’orologio segna 6 anni e sette mesi e lo scorrere insesorabile dei numeri lancia interrogativi preoccupanti. Questo tempo però, potrà variare a seconda delle azioni che l’uomo già adesso saprà intraprendere o meno a difesa dell’ambiente in cui vive. Un orologio simile è già stato posizionato a New York, in Union Square a Manhattan.

Sullo stesso display si potrà leggere in percentuale anche quanta energia viene prodotta nel pianeta da fonti rinnovabili. Quindi è chiaro che si parla di temi importantissimi e che dovrebbero essere vicini alla sensibilità di tutti.

E’ proprio questo lo scopo di questa installazione, sensibilizzare ai temi ambientali tutti coloro che passano lungo un’arteria del traffico romano così rilevante come la Cristoforo Colombo e diffondere la problematica. Perchè ricordiamoci che se le decisioni più importanti sono prese dai governanti delle nazioni, nel nostro piccolo tutti possiamo fare qualcosa.

Accompagnano lo scorrere del tempo alcune citazioni di sei tra artisti, scienziati e attivisti noti per il loro impegno verso l’ambiente e la natura.

Di Enrico Recchi

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