Stanno affossando il CTO

Speciale sanità

Sempre più a rischio le sorti dell’Ospedale della Garbatella

Stanno affossando il CTO

di Massimo Marletti
Comitato degli iscritti CGIL della ASL Roma C

Il dibattito sulle sorti dell’Azienda Sanitaria Roma C in questi giorni si sta facendo sempre più stringente. Ad una forte situazione debitoria ereditata dalla Giunta Storace, che di fatto ha determinato una rincorsa impossibile alla ricerca della copertura dei buchi di bilancio e dei disavanzi economici, si è aggiunto, in questi ultimi tempi, la politica di un Governo nazionale …..

Speciale sanità

Sempre più a rischio le sorti dell’Ospedale della Garbatella

Stanno affossando il CTO

di Massimo Marletti
Comitato degli iscritti CGIL della ASL Roma C

Il dibattito sulle sorti dell’Azienda Sanitaria Roma C in questi giorni si sta facendo sempre più stringente. Ad una forte situazione debitoria ereditata dalla Giunta Storace, che di fatto ha determinato una rincorsa impossibile alla ricerca della copertura dei buchi di bilancio e dei disavanzi economici, si è aggiunto, in questi ultimi tempi, la politica di un Governo nazionale tutto proiettato verso una disgraziata rincorsa a tagli di posti letto, blocco delle assunzioni e dei finanziamenti, unitamente ad una mancanza di una programmazione sanitaria da parte della Direzione generale della ASL che penalizza soprattutto il CTO, diventato l’anello debole della catena produttiva.
La situazione ad oggi è, a dir poco, paradossale. Se da una parte tutti vogliono, a suon di convegni, un rilancio dell’Ospedale, dall’altra si producono atti che vanno nella direzione opposta.
Dove si vuole arrivare? Cosa si vuole fare di questo Ospedale alla luce dei vari progetti fin qui pensati ma mai adottati?
L’impressione è  quella di un paziente destinato a lenta morte iniziata 10 anni fa (come dimenticare i progetti di finanza del centro-destra finiti come sappiamo con arresti e doppi primariati che non servivano e che ancor oggi paghiamo) e proseguita in maniera confusa fino ai giorni nostri, in un diabolico gioco delle parti dove ognuno degli attori in commedia dà la colpa all’altro per il misfatto accaduto.
In questa drammatica rappresentazione, dove tutti si dichiarano dispiaciuti, vorrebbero fare ma di fatto nessuno fa , andrebbero fatte delle cose, attuate delle scelte inevitabili per evitare il tracollo. Prima fra tutte far funzionare i servizi.
Basta voli pindarici, in attesa del progetto definitivo che ci salverà.
Oggi il CTO è un po’ come quella casa, priva di regole, dove chi si alza per primo si appropria dei pochi vestiti disponibili.
A seguire, potenziare la rete dell’emergenza, non solo quella traumatologica/ ortopedica ma anche la medica.
Questo per fermare la deriva strisciante che sta portando l’Ospedale fuori dal circuito dell’emergenza verso una più comoda sistemazione modello clinica per lungodegenza, staccandolo inevitabilmente dal tessuto connettivo del territorio.
E’ questo l’obbiettivo finale che qualcuno furbescamente sta perseguendo?
Se è sì, trattandosi di scelta di pari dignità, lo si dica apertamente non solo ai dipendenti, ma alle centinaia di persone, specialmente del territorio, che tutti i giorni usufruiscono dei nostri servizi. Molti, tra di noi, non condividono questo eventuale approdo finale.
Questo Ospedale ha ancora capacità, professionalità e risorse che tanto farebbero bene non solo alla Garbatella ed a San Paolo, ma all’intera Regione. Pensiamo ad una struttura con le sue eccellenze, come l’Unità Spinale Unipolare, unica per il centro-sud, dove l’assistenza in un paziente trattato è ad alto impegno assistenziale, con necessità di elevati requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi.
Pensiamo ad un rafforzamento della Neurochirurgia-traumatologica, strutturalmente supportata da una pista per l’atterraggio di elicotteri, oggi inspiegabilmente disattivata.
Un reparto, il Pronto Soccorso, dotato di 2 sale operatorie situate sullo stesso piano, messe fuori gioco 8 anni fa per la presenza di un sorcio e mai riattivate, dove sarebbe presente un angiografo di notevole costo e se le cose rimanessero così non se ne capirebbe l’utilità né se ne sfrutterebbero appieno le potenzialità.
Pensiamo ad un mantenimento ed a una riqualificazione della Urologia anche a supporto dell’Unità Spinale Unipolare così come la Chirurgia Plastica e Vascolare. Tutti servizi che noi abbiamo ma che lentamente stanno morendo. Senza volare troppo alto, sarebbe già un risultato auspicabile l’Ospedale visto come Centro Traumatologico di Zona così come previsto dalla Delibera Regionale con i requisiti tecnologici ed organizzativi necessari, ed i cui punti qualificanti così si potrebbero sintetizzare:

  • Mantenimento in servizio come daaccordi sindacali di tutti i lavoratoriprecari impegnati nei servizi vitalidell’Ospedale: vedi radiologia, casse,archivi etc etc. senza i quali si arriverebbealla paralisi dell’attività.
  • Mantenimento del Pronto Soccorsoanche medico del CTO.
  • Mantenimento di posti letto in urologia,chirurgia plastica, chirurgiavascolare, cardiologia, neurologia eneurochirurgia traumatologica.
  • Attivazione immediata del CTZ coni relativi percorsi previsti dalla DGR420/07 comprensivo di un laboratoriod’urgenza e un Centro Trasfusionaleattivi 24 ore su 24.
  • Potenziamento dei posti letto dell’UnitàSpinale Unipolare con aperturadi posti letto di  riabilitazione.
  • Piastra ambulatoriale del CTO multispecialistica aperta al territorioarmonizzata nel  percorso del Presidio di Prossimità Territoriale, con 20posti letto dedicati alla media intensitàassistenziale a diretta gestioneinfermieristica, in raccordo con ilDistretto 11 come riportato nellaDelibera della riorganizzazione dell’ospedaleCTO mai attivata, malgrado sia stata adottata e condivisa contutti i Primari dello stesso ospedale.
  • Direzione sanitaria di Presidio o chiper esso, in grado di governare i processi(assente da

    molti anni).

Denunciamo la politica del Governo e le non scelte che la Direzione Strategica della ASL RMC sta perseguendo con ripercussioni forti sull’ospedale CTO.
Richiamiamo la ASL al confronto per la negoziazione dei servizi dell’Ospedale CTO con la conferenza sanitaria del Municipio XI e con tutte le forze sociali. Nel frattempo deve cessare ogni trasformazione del nostro Ospedale in qualcosa che non sia condivisa, la cui destinazione
finale appare incerta e nebulosa.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 6 – Dicembre 2009

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