SPECIALE SANITA’
Dopo la chiusura della struttura di Piazza Pecile
Mattinate nel caos negli ambulatori CTO
Nel gioco delle tre carte la direzione della ASL si perde i pezzi. Il Municipio XI denuncia la carenza dei servizi sanitari territoriali
di Massimo Marletti. Coordinamento iscritti CGIL del CTO
Capita che ad ottobre del 2009, su segnalazione della Protezione civile prima e dei Vigili del fuoco poi, la sede del poliambulatorio di Piazza Pecile ASL Roma C, zona San Paolo-Garbatella, debba interrompere la propria attività.
Struttura pericolante? Troppo carica al punto di risultare pericolosa per gli stessi utenti che ne usufruiscono? …..
SPECIALE SANITA’
Dopo la chiusura della struttura di Piazza Pecile
Mattinate nel caos negli ambulatori CTO
Nel gioco delle tre carte la direzione della ASL si perde i pezzi. Il Municipio XI denuncia la carenza dei servizi sanitari territoriali
di Massimo Marletti. Coordinamento iscritti CGIL del CTO
Capita che ad ottobre del 2009, su segnalazione della Protezione civile prima e dei Vigili del fuoco poi, la sede del poliambulatorio di Piazza Pecile ASL Roma C, zona San Paolo-Garbatella, debba interrompere la propria attività.
Struttura pericolante? Troppo carica al punto di risultare pericolosa per gli stessi utenti che ne usufruiscono?
Risposte confuse da parte della direzione aziendale, se non una forte determinazione a limitarne l’attività.
Una dopo l’altra, quasi tutte le attività presenti in quella realtà chiudono i battenti per traslocare verso altri lidi. e queste attività non erano cosa di poco conto: endocrinologia, diabetologia, cardiologia, ortopedia, radiologia, esami ecocardiografici, dermatologia, allergologia, neurologia, agopuntura, centro prelievi con circa 80 prelievi al giorno; per non parlare dell’ambulatorio infermieristico, spostato nella sede di Via Malfante, 1600 prestazioni nel 2009 (misurazione pressione, medicazioni, punture, educazione paziente diabetico etc etc), fiore all’occhiello del Dipartimento assistenza alla persona.
E fino a qui ci si potrebbe stare. Si cerca una nuova sede.
Capita però che nella fretta e presi dal vortice dei cambiamenti, tutti rigorosamente sulla pelle del personale e degli utenti (il poliambulatorio del CTO, dove molte di queste specialità sono state trasferite, è ormai paragonabile, fino a metà mattinata, ad una bolgia dell’inferno dantesco), non ci si accorga che qualcosa la si è persa per strada. E’ il caso della sezione radiologica che era situata al quarto piano dell’edificio di Piazza Pecile. Radiologia tradizionale arricchita di un ortopantomografo (quello delle lastre alle arcate dentarie, di appannaggio dei soliti studi dentistici), 160 esami settimanali, aperto tutti i giorni la mattina 4 ore con due ritorni pomeridiani, risposte dopo tre giorni, personale composto da un medico e quattro tecnici. Insomma un servizio più che dignitoso a livello territoriale che sgravava l’ospedale, di un surplus di prestazioni. Trasferito con tutto il personale a dicembre del 2009 da Piazza Pecile nel poliambulatorio del CTO (diventato ormai il centro del mondo), di questo servizio non ci sono più tracce.
La storia è abbastanza semplice.
Dopo aver messo a norma una sezione quasi pronta ma mai entrata in funzione fin dall’epoca della Giunta Storace (grazie ai tecnici di Piazza Pecile, quelli trasferiti, e a un medico radiologo che dirigeva la sezione territoriale da tempo in malattia e mai sostituito dall’amministrazione) il Dipartimento assistenza alla persona è stato costretto a spostare proprio questi tecnici lasciati per mesi dall’inerzia dell’amministrazione a vagare da una parte all’altra.
Tradotto in soldoni, c’era chi faceva le radiografie, ma chi le refertava?
Succede così che, nel silenzio più assoluto, si tagli non solo un servizio territoriale, ma nello stesso tempo non si utilizzi una sezione radiologica digitale con tanto di ortopantomografo ed apparecchio per mammografie pronta al piano terra dei poliambulatori dell’ospedale CTO. e le liste di attesa si allungano. Ancor oggi, mentre scriviamo, stanno cercando un medico.
Nel frattempo, la sede di Piazza Pecile rimane un guscio vuoto, occupato da pochi uffici del Distretto XI alla modica cifra di migliaia di euro all’anno. Altro che sistema sanitario “ospedalecentrico”; altro che “territorializzazione della sanità”. Di queste storie sono piene le pagine del diario degli ultimi cinque anni di attività
della ASL. Cinque anni in chiaroscuro, difficili, pieni di rimpianti per tutto quello che si poteva fare e che non si e’ fatto.
E’ di questi giorni un comunicato del Municipio XI sulla carenza dei servizi sanitari territoriali. Ci sarà da lavorare molto, se vorremo risalire la china.
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 7 – Giugno 2010





