Quel pasticciaccio brutto di via Palos

Grandi e misteriosi lavori a ridosso della linea delle ferrovie dello Stato

Quel pasticciaccio brutto di via Palos

di Eraldo Saccinto

Dov’è Via Palos? Devo essere sincero, se qualcuno mi avesse posto la domanda un anno fa avrei risposto forse a Ostia o a Fiumicino. Via Palos è una sorta di complanare della Colombo nel senso che, se si procede da quest’ultima verso il centro della città, all’incrocio con la Circonvallazione Ostiense, più o meno di fronte alla nuova sede del Gruppo l’Espresso-Repubblica, si può deviare sulla destra all’altezza del distributore di benzina e, invece di fermarsi al semaforo, passare sotto la Colombo e arrivare diretti a Piazza Giovanni da Verrazzano, dove è situata la sede temporanea del mercato della Garbatella. …..

Grandi e misteriosi lavori a ridosso della linea delle ferrovie dello Stato

Quel pasticciaccio brutto di via Palos

di Eraldo Saccinto

Dov’è Via Palos? Devo essere sincero, se qualcuno mi avesse posto la domanda un anno fa avrei risposto forse a Ostia o a Fiumicino. Via Palos è una sorta di complanare della Colombo nel senso che, se si procede da quest’ultima verso il centro della città, all’incrocio con la Circonvallazione Ostiense, più o meno di fronte alla nuova sede del Gruppo l’Espresso-Repubblica, si può deviare sulla destra all’altezza del distributore di benzina e, invece di fermarsi al semaforo, passare sotto la Colombo e arrivare diretti a Piazza Giovanni da Verrazzano, dove è situata la sede temporanea del mercato della Garbatella.
E’ una strada che di giorno è relativamente poco trafficata ma che durante le ore notturne è occupata dal viavai delle prostitute, dei viados e dei loro clienti. E’ sita in un’area fatta di occupazioni abusive, sulla quale ha insistito per qualche tempo un insediamento di “nomadi” i quali, quando nell’ottobre 2003 furono allontanati dalla Muratella, piantarono qui il loro accampamento.

Dopo la loro evacuazione forzata, è stato il turno di alcuni immigrati extracomunitari, la cui sorte però non è stata migliore: alcuni di loro, di origine nordafricana, sono stati arrestati perché, per sbarcare il lunario, si erano edificati un capanno nel quale tagliavano, confezionavano e spacciavano dosi di eroina. Questo fintantoché i militi della Benemerita, insospettiti dal traffico di droga, improvvisamente rifiorito nel quartiere, non li hanno acciuffati, nel febbraio di quest’anno. Anche altri immigrati, facenti parte di questa piccola comunità, sono finiti a Regina Coeli, con l’accusa ben più pesante di terrorismo internazionale, sospettati di collegamenti con il terrorismo islamico e trovati in possesso di quattro chili di ferro-cianuro, di mappe del sottosuolo di Roma, con evidenziata l’ambasciata Usa di Via Veneto.
Aldilà di queste note di cronaca nera, da qualche tempo i terreni adiacenti a questa via, che risulterebbero di proprietà dell’Acca, dopo essere stati opportunamente sgomberati, sono divenuti oggetto di grandi e misteriosi lavori. Non una segnalazione che ne indichi la finalità, gli scopi per i quali si dispongono imponenti sommovimenti di terra o il perché dell’abbattimento di alcuni preesistenti ruderi di cemento. Tutto fino al momento in cui la zona non è stata transennata e chiusa in modo definitivo.
Nel caso in cui vi dovesse capitare di passare in questi giorni davanti alla Camera di Commercio in Via Capitan Bavastro potrete osservare da un lato il procedere dei lavori, enormi cumuli di terra smossa, e dall’altro la sparizione di Via Palos! Alcune voci indicano che la zona sia destinata alla costruzione di un grattacielo per uso uffici e di un altro per uso abitativo. Alte voci segnalerebbero fantomatici annunci apparsi su “Portaportese” secondo cui su questi terreni dovrebbero sorgere villini per abitazioni civili.
Una schiera di lussuosi appartamenti venduti a circa 700mila euro l’uno, pronti tra circa ventiquattro mesi.
Una nostra richiesta di informazioni non ha ancora ricevuto risposta. Nel frattempo l’annuncio pubblicitario sembra scomparso e non è rintracciabile ne sul sito di “Portaportese” ne su altri che di solito si occupano di compravendite immobiliari. Per contro, la richiesta di approfondimento inviata da parte nostra all’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune non ha ottenuto ancora alcuno responso. Continueremo ovviamente a portare avanti questa indagine e ne riferiremo nei prossimi numeri del giornale. Restano alcune considerazioni.
Si stanno costruendo delle case in un’area molto vicina ad un importante nodo ferroviario con tutte le conseguenze che questa locazione comporta: probabilmente agli acquirenti sarebbero fomiti come optional dei tappi per le orecchie assieme ad una fornitura illimitata di sbiancante per panni. Parlando seriamente, nel caso dovesse rispondere a verità che si stanno costruendo case nel nostro quartiere, sembrerebbe che non si siano tenute in considerazione le problematiche legate agli sfratti che si stanno operando alla Garbatella, agli affitti che sono diventati impraticabili e ai contratti di quartiere che non sono messi in grado di provvedere alla soluzione dei bisogni dei cittadini che non possono permettersi l’acquisto di una casa. Si dimostrerebbe che anche nel nostro quartiere è in atto lo smantellamento dello stato sociale, con una visione incentrata sull’uso privato del territorio, col ricorso massiccio alla logica del mercato, una logica contraria a quella politica che dovrebbe rilanciare le forme di partecipazione, di controllo e di pianificazione dello sviluppo della città., rispettose dei bisogni della collettività.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 3 – Dicembre 2006

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