ANCHE LA SINDACA RAGGI VISITA L’IMPIANTO CONTESTATO
di Ilaria Proietti Mercuri
Da una parte c’è la società Maximo, che dopo aver vinto il bando, è ufficialmente entrata a gestire l’impianto di via Giustiniano Imperatore. Dall’altra la Lazio Nuoto, che a colpi di ricorsi e ordinanze non si arrende, e vuole a tutti i costi riprendersi la piscina. Il Comune di Roma non ha dubbi, sta dalla parte di chi ha vinto il bando, e non ne vuole sentir parlare.
Breve riassunto delle puntate precedenti: quest’estate, dopo lunghi contenziosi legali, sembrava che la piscina sarebbe stata di nuovo messa in gioco tra le società per l’affidamento. Insomma, la partita per riprendersi la piscina sembrava ancora aperta alla Lazio Nuoto. E invece? Niente. Il Tar aveva solo bisogno di analizzare meglio alcuni requisiti, per poi affidare l’impianto nelle mani della nuova società SSD Maximo. Così finiti i controlli, la mattina del 2 Settembre il Comune di Roma, dopo aver chiesto la restituzione dell’impianto alla Lazio ha deciso di spedire la polizia per sgomberare tutto e chiudere i cancelli. Puf. A riaprirli è stata la società entrante il 1 Ottobre.
Come l’ha presa il Presidente della Lazio Nuoto Massimo Moroli? Inizialmente aveva dichiarato “Non parteciperemo al campionato di pallanuoto di serie A1 per mancanza fondi”. Questa era la notizia che aveva fatto più clamore mediatico. Allora, siamo partiti proprio da lì.
“Presidente, mollerete così il campionato di Serie A1 quest’anno?”
“No. Avevo preso questa decisione è vero, ma se loro ci vogliono ammazzare noi non dobbiamo morire. Ero titubante però dopo una consultazione con giocatori, allenatori e tutta la società, abbiamo deciso che ritirarsi avrebbe significato dargliela vinta al Comune”.
“Come hanno reagito gli atleti?”
“Possono dire con orgoglio che sono rimasti tutti uniti e coesi con la società, nonostante molti di loro abbiano avuto offerte da altre squadre. Per noi questa è una grande soddisfazione ma anche una grande responsabilità. Ti dirò di più. I ragazzi hanno persino accettato di giocare fino a Gennaio senza stipendio”.
“Quindi la pallanuoto è salva. Invece la piscina della Garbatella? La guerra burocratica finisce qui?”
“Certo che no. Io difenderò sempre la Lazio Nuoto. E non esiste che una società così importante venga trattata così. Quindi noi non ci fermiamo davanti a niente. E se non andrà bene con un altro ricorso al Tar, andremo al Consiglio di Stato”.
Senza dubbio, è stato chiaro e coinciso il Presidente Moroli. Come l’hanno preso invece alla Maximo l’ennesimo incaponimento di Moroli? Tra voci degli istruttori che urlano e odore di cloro, siamo andati a chiederlo al responsabile della nuova società Roberto Ferracuti.
Con questo clima di tensione, come è stato l’ingresso nel nuovo impianto?
“Sappiamo che il nostro arrivo non è stato tra i più tranquilli. Ma abbiamo voluto mantenere lo stesso personale sia tecnico che amministrativo, e molti clienti sono già tornati. Siamo a una media di 700 iscritti tra palestra e nuoto, e visti i tempi del Covid non è male.”
Cosa pensa del fatto che il Presidente Moroli non voglia mollare l’impianto?
“Moroli ha le sue idee. Ha scritto una lettera ai suoi clienti che entro dicembre sarà di nuovo qua. Ma ci sono delle sentenze dettate, noi non siamo qui abusivi. Abbiamo firmato un contratto con il Comune di Roma. È persino passata la Sindaca Raggi a vedere se tutto procedesse per il meglio”
Quindi voi continuerete per la vostra strada nel nuovo centro?
“Si. Ci sono dei gradi di giudizio ed è da escludere un rientro della Lazio entro dicembre. Pensiamo ora ai nostri utenti, che sono sempre stati soddisfatti della Lazio, e vogliamo che sia lo stesso con noi.