Traguardi, medaglie, successi sportivi indimenticabili. La Lazio Nuoto ha alle spalle 120 anni di vittorie che però, oggi, vengono quasi messe in secondo piano da un’amara sconfitta. Infatti, nonostante il ricorso al Tar vinto dalla società, alla fine Roma Capitale decide di sfrattare la Lazio dalla sua storica piscina in Viale Giustiniano Imperatore.
Il bando perso
Facciamo un piccolo passo indietro. La struttura, punto di riferimento per tutto il quartiere, era gestita dalla SS Lazio dal 1984. Nel 2019 però, la vasca venne messa a gara dal Comune di Roma poichè era scaduta la concessione.
Il Presidente Massimo Moroli non perse tempo e si ritrovò a partecipare al nuovo bando contendendosi la piscina con altre società. A vincere fu però la Juventus Nuoto. Una vittoria meritata? “Per come era impostata la gara, non avrebbe mai vinto il migliore.” Ha sempre sostenuto Moroli. “A decidere l’esito del bando sull’assegnazione dell’impianto è stata, unicamente, l’offerta economica. Criterio di scelta che penalizza pesantemente la meritocrazia e la qualità del servizio.”
(Vedi: La piscina della Lazio passa nelle mani della Juventus)
Il ricorso al Tar
Così dopo aver perso il bando, Moroli, convinto dal fatto che la vittoria della Juventus fosse stata determinata dall’offerta economica, decise di fare ricorso al Tar. E dopo diverse battaglie legali, a Giugno 2020 il Tar accoglie la sentenza e da ragione alla Lazio. Un traguardo che però, dopo soli tre mesi viene smontato da un nuovo sfratto.
(Vedi: La Lazio Nuoto vince la partita al Tar)
Lo sfratto
Il 2 Settembre 2020 arriva una delle sconfitte più brutte nella storia di questa società. Anche se la sentenza era stata a favore della Lazio, le forze dell’ordine mandate da Roma Capitale sono intervenute nell’impianto. Dopo una lunga giornata, nonostante l’attaccamento dei dipendenti, la società è stata sfrattata.
“Riteniamo di essere stati soggetti ad un’operazione inaudita” spiega Massimo Moroli tra le pagine del sito della società. “Malgrado ci sia una sentenza chiaramente a nostro favore e malgrado ci siano circa 80 impianti comunali la cui concessione è scaduta da 2 a 10 anni in anticipo rispetto alla scadenza della Lazio. Il Comune, con il suo atteggiamento, sta dimostrando una inimicizia ed ostilità nei confronti della Società Biancoceleste.”
Ma forse, neanche stavolta, il Presidente Moroli lascerà passare a Roma Capitale l’ennesimo attacco alla società. “In questo quartiere ci siamo insediati fin da subito con una modalità quasi miracolosa. Siamo apprezzati perché coinvolgiamo tutti non solo l’attività agonistica. E tutti stanno con noi. Nessuno vuole che siamo sradicati da questa realtà. E quindi vogliamo difendere gli interessi di coloro che credono nella nostra storia.”
Di Ilaria Proietti Mercuri