Per il Cto rinasce la speranza di un felice ritorno al passato

Per il Cto rinasce la speranza di un felice ritorno al passato
Firmato il protocollo d’intesa Regione-Inail-Asl Roma C.
L’ospedale agirà non solo per gli incidenti sul lavoro ma a favore di tutti coloro che siano vittime di incidenti traumatici

di Massimo Marletti

24 maggio 2013. Firmato, dopo un anno e mezzo di stallo, il protocollo d’intesa tra l’Inail (Istituto Nazionale Assistenza Infortuni sul Lavoro) e la Regione Lazio che cambia il futuro dell’ospedale della Garbatella. Per qualcuno una sorta di ritorno al passato, per molti una possibilità di rilancio … per-il-cto-rinasce-la-speranza-di-un-felice-ritorno-al-passatoPartiamo subito da una premessa, doverosa. L’accordo sottoscritto tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, e, in rappresentanza della Asl Roma C, Antonio Paone, è di una importanza straordinaria. Dopo anni di agonia, dopo 18 mesi di firme e non firme da parte della precedente Giunta di centrodestra, la sigla dell’accordo mette fine ad una questione che rischiava di trasformarsi in una telenovela, premia la caparbietà della lotta di tutti quei lavoratori che si sono battuti contro la chiusura lenta ma inesorabile dell’ospedale, rilancia le possibilità di rinascita di una realtà che ha ancora molto da offrire alla comunità.

Onore e merito a chi è l’artefice di questo protocollo, Regione, Azienda ed Inail. Di più, grazie a tutti quei lavoratori del Cto, cittadini, forze sindacali e politiche che in questa battaglia hanno creduto ed alla fine hanno vinto.
Tralasciando una lettura più puntuale dell’accordo, che è bene ricordare sarà oggetto di ulteriori protocolli tra Asl ed Inail, finalmente, dopo anni d’incertezze, possiamo affermare che si porta a compimento quel processo di riconversione dell’Ospedale Andrea Alesini destinato a diventare un centro di eccellenza nella cura delle persone colpite da eventi traumatici, rivolto a tutti quei cittadini che ne avessero bisogno dentro e fuori i confini della Regione Lazio. Un polo integrato sanitario, all’avanguardia negli interventi di traumatologia, protesica e riabilitazione.croce-rossa
Rilevanti sono gli investimenti finanziari da parte dell’Inail per trasformare l’attuale struttura dell’ospedale. La centrale romana del Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio si trasferisce nell’ospedale della Garbatella, dove una struttura per l’assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera funzionerà anche in regime assistenziale.
Appare evidente, cosa che accade sempre in tutti gli accordi, che ci troviamo davanti ad una fase iniziale del progetto. Ancora siamo alle prime battute riguardo i rapporti economici ed organizzativi tra i due Enti: Regione e Inail. Ed è proprio per questo che è importante partire con il piede giusto. Intanto una considerazione: sarebbe riduttivo, alla luce dell’accordo appena siglato, pensare al Cto come ad un centro di eccellenza extra regionale che mantenga un carattere di nicchia, ovvero per i soli traumi da lavoro. Crediamo, di contro, che debbano essere valorizzati due passaggi, uno contenuto nell’accordo stesso e l’altro ben specificato nell’allegato all’accordo, la dove meglio si delinea la sfera di attività del nuovo ospedale: Polo integrato sanitario, ovvero finalizzato all’ erogazione delle prestazioni a favore della collettività per la cura, la riabilitazione e l’assistenza protesica (versante Inail), ma allo stesso tempo valorizzazione e potenziamento del ruolo dell’ospedale come centro di eccellenza per la cura di soggetti vittime di eventi traumatici per tutti i cittadini, dentro e fuori il territorio regionale (versante Servizio Sanitario Nazionale/Regione).
È evidente che le incertezze, gli anni di abbandono hanno prodotto i loro effetti negativi sulla tenuta dell’ospedale. Pur tuttavia non stiamo all’anno zero. Esistono servizi che, pur nelle difficoltà, producono buona sanità e condizioni tali da rappresentare un volano per il rilancio dell’ospedale.
E non ci riferiamo alla sola orto-traumatologia. Si pensi per esempio alla Unità Spinale Unipolare, unica nel Centro Sud, che può assumere un ruolo formidabile nella nuova riorganizzazione.
La stessa struttura dell’ospedale, dal punto di vista della sua conservazione, ancora tiene. Basti pensare all’eliporto, agibile , che assume un valenza straordinaria se si pensa alla gestione immediata del trauma. Malgrado una dirigenza amministrativa e sanitaria a dir poco imbarazzante, i lavoratori, dal primario al vecchio portantino, hanno tenuto in piedi la baracca. Se ancora il Cto esiste, lo si deve solo ed unicamente a loro. Da qui dobbiamo partire per conquistare tutto ciò che è delineato ma non è scontato su quel protocollo appena siglato. Il punto di attacco è la modifica dell’attuale ruolo marginale che oggi il Cto ha nella rete dell’emergenza traumatica. Tale posizione va radicalmente cambiata adeguandola al ruolo di alta specializzazione che si appresta ad avere.salviamo-sanita-pubblica
L’attuale pronto soccorso, oggi solo ortopedico, dotato di un posto di primo intervento per quelle specialità non ortopediche, va modificato, riportandolo a quello che era prima dell’avvento della Giunta Polverini, anche con qualcosa in più. Contestualmente vanno riaperte 24 ore su 24 le specialità di chirurgia generale, anestesia e rianimazione, medicina di urgenza, neurochirurgia ed urologia, in chiave Unità spinale e politrauma, ambulanze collegate direttamente con il settore di accettazione, aree attrezzate per la stabilizzazione respiratoria e circolatoria dei pazienti, laboratorio d’urgenza e centro trasfusionale e, con esigui investimenti, riattivazione delle due sale operatorie fuori uso da molti anni e attigue all’attuale pronto soccorso. Ripristinare quell’equipe dedicata al politrauma. Molte di queste cose già ci sono. Si tratta solo di investirci sopra e di farle funzionare. Tutto questo non è di facile applicazione, alla luce della situazione riguardante la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale e delle difficoltà legate al piano di rientro del deficit. È del tutto evidente (concordiamo con quanti nella Cgil aziendale dicono) che nessuno in questa azienda muoverà un dito se quanto è stato scritto nel protocollo non venisse formalizzato sotto forma di decreto commissariale. Ad un accordo straordinario, perche tali sono le potenzialità di questo protocollo, deve corrispondere un input straordinario a valenza regionale. Tutto questo per favorire trasparenza, evitare interpretazioni distorte ed ottenere, da subito, il massimo in termini di prestazioni e vantaggi per la collettività.
Benvenuto sia l’accordo, perché ferma il lento declino e salva l’ospedale dal disastro. Ora avanti tutta, senza esitazioni.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail