Sui marciapiedi e per le strade dell’Ottavo Municipio, nelle vicinanze dei cassonetti della spazzatura, abbiamo visto abbandonata qualsiasi cosa: mobili vecchi, materassi, reti da letto, sanitari da bagno, ventilatori, elettrodomestici, sacchi dell’immondizia, materiale edile.
Tuttavia mai si era vista una motocicletta. Anzi, due. Parliamo di due moto Kawasaki entrambe con la targa, abbandonate a ridosso dei cassonetti in via Lorenzo da Pietrasanta nelle adiacenze del Parco caduti del mare alla Garbatella.
Un abbandono singolare perché queste due moto (per giunta della stessa marca) sono comparse insieme, improvvisamente, giunte da chissà dove, un mattino di tre settimane fa.
Non è azzardato supporre che in passato i due motoveicoli siano stati usati per qualche operazione poco chiara, oppure che siano stati rubati e quindi cannibalizzati, anche se dal sito del Ministero dell’Interno non risultano denunce per furto, o ancora che provengano da alcuni autodemolitori che se ne sono voluti disfare in vista di una prossima chiusura.
Un cittadino che abita nello stabile prospiciente ha confermato che sono lì da poco meno di un mese e che per ora – a quanto pare – nessuno ha chiamato la Polizia Locale. Ci si chiede a questo punto se qualcuno delle forze dell’ordine sia passato di lì per caso o se gli operatori dell’Ama abbiano fatto, almeno loro, una segnalazione per far rimuovere questi motocicli. Anche perché questi due rottami, pieni di ruggine e di acciaio tagliente, potrebbero rappresentare un pericolo per le persone, soprattutto per i bambini e i cani che frequentano il parco, che transitano nella zona.
Smaltimenti poco chiari
A Roma, oltre alla maleducazione che vede molti cittadini infischiarsene del corretto conferimento dell’immondizia, è frequente che alcune persone prive di scrupolo svuotino qualsiasi oggetto direttamente nei cassonetti o lo abbandonino nei dintorni.
Questa pratica incivile avviene soprattutto nelle ore notturne, in zone lontane da telecamere, segno che si è pienamente consapevoli che si sta compiendo un reato.
Spesso l’opera di abbandono o lo svuotamento nei cassonetti è frutto dell’azione di presunte ditte che si occupano di svuotare le cantine e di smaltirne il contenuto e che si guardano dal recarsi nelle isole ecologiche. Non sveliamo nessun segreto, anche perché la nostra città è piena di avvisi, di adesivi appiccicati ovunque e di cartelli ben visibili (alcuni con scritte nere e fondo giallo) in cui si reclamizzano servizi di svuotamento cantine e successivo smaltimento.
Di questi cartelli, in cui tra l’altro si evidenzia un numero di cellulare da chiamare, se ne vedono di continuo, in tutti i municipi. Sono fissati con le fascette ferma cavi (quelle che usano gli elettricisti) sui pali della segnaletica stradale o su quelli della luce, ai semafori, su molte staccionate anche a ridosso di zone di pregio archeologico. Lo sconcerto è che, a quanto pare, nessuno in città si sta adoperando seriamente per interrompere questo scempio.