Tra i cittadini è allarme: un cane è già morto
Qualche macchia azzurra, sbiadita, fa ancora capolino tra le macchine parcheggiate a spina di pesce lungo via Tito Omboni, altezza civico 144. È ciò che resta delle chiazze blu che nel corso dei giorni scorsi hanno prima stupito, poi spaventato i residenti. Arriva ieri la denuncia di due cittadini che le hanno identificate come veleno per topi gettato indiscriminatamente per strada. A sostenere quest’ipotesi, la morte per avvelenamento di un giovane alaskan malamute. A confermarla, l’immediato intervento di Ama sabato 9 novembre nel corso della mattinata. Secondo i racconti dei residenti, gli stessi operatori dell’Azienda Municipale avrebbero trovato altri sacchetti di veleno gettati tra le macchine parcheggiate tra le due corsie e in un parcheggio privato poco distante.
Dalla morte del cane all’intervento di Ama sud
Resta grande la preoccupazione tra i cittadini che attraversano quotidianamente la via per recarsi nel vicino parco Scott o nei numerosi esercizi commerciali che la fiancheggiano. Ma a seguito della morte del cane, appartenente a un commerciante molto conosciuto in zona, oltre allo spavento è aumentata l’indignazione. “Ho fatto da tramite tra i due residenti che hanno trovato il primo sacchetto e la consigliera Simonetta Novi, che si è data da fare per avvisare le autorità competenti e ha distribuito un vademecum di comportamenti idonei in caso di contatto con la sostanza mortale” ha spiegato Valentina Malatesta, responsabile della pagina Facebook Retake Ardeatino, che in questa situazione ha avuto un ruolo primario per la diffusione dell’allarme. “La notizia ha subito avuto una forte eco tra i proprietari di cani e no. Alla rottura delle bustine in questione” ha proseguito Malatesta, “si sparge una sorta di colorante azzurro che può attirare l’attenzione, oltre che degli animali, purtroppo anche dei bambini”.
Un gesto volontario? I racconti dei residenti
Di fatto le persone più a rischio sono proprio i bambini che bazzicano l’area giochi interna al parco Scott, a pochi metri di distanza. Ma solo una mente criminale avrebbe potuto gettare il veleno appositamente per loro. Al momento, le ipotesi che circolano tra i residenti vanno in un’altra direzione. Escludendo il gesto accidentale – che risulterebbe inspiegabile – resta pensare ai motivi che abbiano prodotto un comportamento così “immorale e criminale”, come l’ha definito la consigliera Novi.
Le ipotesi dei residenti sembrano essere due: un atto contro i cani o contro i topi. Potrebbe trattarsi dell’effetto dell’esasperazione di qualche residente infastidito dalla sporcizia prodotta dai cani, che spesso passeggiano nelle aiuole che corrono in mezzo alla strada, tra le macchine e due file di lecci. E ugualmente potrebbe trattarsi di un’iniziativa privata – e totalmente arbitraria – per arginare la piaga dei topi che anche in quel quadrante, come in molti altre aree del Municipio, continua a creare problemi. “Ad ogni modo non vogliamo puntare il dito su nessuno” ha proseguito Valentina Malatesta, “non abbiamo nessuna certezza. Noi come cittadini ci diamo da fare per monitorare la situazione, per controllare anche sotto le macchine e in ogni angolo”.
Nel tentativo di placare gli spiriti, si sta formando l’idea di una campagna di sensibilizzazione rivolta ai padroni dei cani. Nei prossimi giorni potrebbero comparire dei cartelli che ammoniscano a non sporcare la strada, e contemporaneamente fare attenzione ai propri animali. “L’obiettivo dei cartelli non è quello di diffondere allarmismo, ma dare il giusto risalto al problema” ha concluso la volontaria. Da una parte denunciare il pericolo del veleno per topi, dall’altra chiedere di non far imbrattare ai cani gli spazi pubblici.