Clementina fa discutere E’ lei la “Garbatella”?

Clementina fa discutere
E’ lei la “Garbatella”?

La controversa questione dell’origine del nome della Garbatella è stata affrontata, per l’ennesima volta, nel numero dello scorso dicembre. Se ne è occupato, in un interessante articolo, Gianni Rivolta, sulla base degli studi di due ricercatori della Terza Università, il prof. Carlo M.Travaglini e la dott. Rita D’Errico, pubblicati nel volume “Il quadrante Ostiense tra Otto e Novecento”, edito dall’ateneo.
Le ricerche da essi effettuate presso gli archivi della Basilica di San Paolo – per secoli parrocchia unica di tutto il vasto territorio che si estende dalle mura fino al comprensorio di Ostia – avrebbero confermato, almeno nella metà dell’Ottocento, la supposta esistenza nel circondario della basilica di una osteria gestita da una signora che, per la sua “generosità”, veniva soprannominata Garbatella.
Quell’osteria sarebbe divenuta un punto di riferimento in un suburbio spopolato (in quegli anni l’intera estesissima …..

Clementina fa discutere
E’ lei la “Garbatella”?

La controversa questione dell’origine del nome della Garbatella è stata affrontata, per l’ennesima volta, nel numero dello scorso dicembre. Se ne è occupato, in un interessante articolo, Gianni Rivolta, sulla base degli studi di due ricercatori della Terza Università, il prof. Carlo M.Travaglini e la dott. Rita D’Errico, pubblicati nel volume “Il quadrante Ostiense tra Otto e Novecento”, edito dall’ateneo.
Le ricerche da essi effettuate presso gli archivi della Basilica di San Paolo – per secoli parrocchia unica di tutto il vasto territorio che si estende dalle mura fino al comprensorio di Ostia – avrebbero confermato, almeno nella metà dell’Ottocento, la supposta esistenza nel circondario della basilica di una osteria gestita da una signora che, per la sua “generosità”, veniva soprannominata Garbatella.

Quell’osteria sarebbe divenuta un punto di riferimento in un suburbio spopolato (in quegli anni l’intera estesissima parrocchia contava meno di 700 anime), al punto che il soprannome dell’ostessa sarebbe diventato il toponimo popolare di quel primo tratto dei cosiddetti Colli di San Paolo percorsi dall’antica Via delle Sette Chiese che congiunge l’Ostiense all’Appia Antica.
Prudentemente Rivolta iniziava il suo articolo scrivendo “Forse scoperto il nome dell’ostessa garbata …”, un prudente “forse” ripetuto anche nel titolo redazionale. Più sicuri invece appaiono i due ricercatori che, a proposito dello Stato delle anime del 1841, commentano testualmente così i resoconti delle visite annuali che il parroco effettuava nella zona: “Tra le case visitate risulta costante la presenza di 4-5 osterie, dislocate tra via delle Mura, via delle Sette Chiese, vicolo della Moletta, Valco S.Paolo, in prossimità della biforcazione tra la via
Ostiense e la via Laurentina, particolarmente frequentate per lo loro posizione sul percorso dei pellegrinaggi …
In esse il parroco rileva costantemente nuclei familiari, … in cui figurano la moglie, quasi sempre indicata come ‘ostessa’, figli e garzoni, che affiancano il capofamiglia nella gestione dell’osteria.
Una in particolare, attiva nei primi decenni dell’Ottocento, sulla via Ostiense, non lontano dalla Basilica e detta della ‘Garbatella’ nello Stato delle anime del 1841, doveva godere di una certa fama, tanto che la sua denominazione finì col diventare il toponimo della zona ad essa circostante.
‘Garbatella’ era il soprannome dell’ostessa Clementina Eusebi, vedova di Giambattista Cascapera, affittuario di vigna Torti, che, dopo la morte del marito, subentrò insieme ai figli nella gestione dell’osteria e della vigna annessa”.
Dunque, per riassumere, l’osteria era attiva fin dai primi decenni dell’Ottocento ed era gestita, nel 1841, da Clementina Eusebi vedova Cascapera. Aquel tempo era nota come l’Osteria della Garbatella. Ci chiediamo: prendeva la denominazione da un toponimo già esistente o da un soprannome attribuibile all’ostessa che la gestiva in quegli anni?
Insomma,  Clementina era lei stessa la Garbatella o semplicemente gestiva l’Osteria della Garbatella?
Sempre alla ricerca di una paternità (o maternità?) che giustifichi il nome, va bene anche la conferma di una mitica discendenza non proprio di alto lignaggio. Meglio comunque che essere figli di madre ignota, o di “m. ignota”, così come venivano registrati i trovatelli nell’anagrafe pontificia. Ma gli interrogativi restano e bisognerà ancora scavare negli archivi per avere conferma che la Garbatella non prende il nome da una qualità di uva che vi si coltivava o dall’amenità di questo tratto del suburbio romano, contrapposto alla desolazione della campagna retrostante, ma dal soprannome di un’ospite generosa. (C.B.)

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 3 – Marzo 2006

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