Case popolari a Garbatella: 5 domande e 5 risposte

Case popolari a Garbatella: 5 domande e 5 risposte

di Paola Angelucci, Consigliera del Municipio Roma XI, Capogruppo di Sinistra e Libertà

  1. Tutela e rispetto dei residenti delle case ATER
    Il lavoro quotidiano fatto di ascolto e vicinanza con le cittadine e …..

Case popolari a Garbatella: 5 domande e 5 risposte

di Paola Angelucci, Consigliera del Municipio Roma XI, Capogruppo di Sinistra e Libertà

  1. Tutela e rispetto dei residenti delle case ATER
    Il lavoro quotidiano fatto di ascolto e vicinanza con le cittadine e i cittadini di Garbatella del Municipio XI ha fatto emergere in tutta la sua complessità, il disagio di chi vive nelle case popolari e le difficoltà che s’incontrano per risolvere problemi più o meno gravi, relativi agli alloggi. Gli uffici ATER della V zona di Via Magnaghi da troppo tempo non ricevono più e sono ormai chiusi.
    Per questo è attivo uno Sportello Casa per aiutare chi, a Garbatella, Tormarancia, Ostiense, ma anche oltre, non sa come far sentire la propria voce e non riceve risposte alle proprie esigenze.
    E’ quindi di primaria importanza risolvere tutte le questioni di carattere burocratico amministrativo. Non è più sopportabile aspettare anni per una voltura di contratto o per sapere se si è stati “sanati” oppure no.
    Sembrano essere questioni secondarie, invece è necessario che l’ATER dia immediata soluzione a questi casi: anche avere una situazione regolarizzata rispetto alla casa in cui si vive, vuol dire offrire sicurezza e tranquillità.
  2. Vendita
    Più volte abbiamo parlato di quest’annosa questione. Nel 2007 l’ATER sospese le vendite del patrimonio immobiliare anche se già avviate da oltre vent’anni; molti locatari avevano risposto positivamente alle lettere di patti di futura vendita inviando anche, come promessa d’acquisto, la somma di duecentomila lire finite nel nulla. In tutti quest’anni le dismissioni del patrimonio ATER, all’epoca IACP, sono continuate tramite vendita individuale, creando favoritismi e malcontento.
    Il blocco delle vendite era stato deliberato in seguito ad una presunta errata valutazione degli alloggi ATER in alcune zone di Roma considerate di pregio, tra cui Garbatella, accomunandole con quartieri veramente di lusso quali Parioli e Prati e, quindi, considerate non più acquistabili a prezzi popolari.
    La nostra battaglia, condotta anche attraverso una mozione da noi presentata in Consiglio Municipale nell’ottobre 2007 a tutela degli inquilini ATER e in particolare delle fasce economicamente meno abbienti, ha aperto un serrato confronto con l’ATER che si è concluso oggi con lo sblocco delle vendite mantenendo prezzi popolari, cominciando dalle case già incluse nei vecchi piani di vendita. L’alloggio potrà essere acquistato dal locatario o da un figlio facente parte del nucleo famigliare; chi non vuole comprare potrà rimanere locatario.
  3. Manutenzione
    Ieri la scarsità di risorse economiche, oggi l’intenzione di dismettere il patrimonio non giustificano l’incuria in cui i Lotti versano tristemente da anni e anni. Considero veramente fuori dalla legalità mantenere interi stabili dove vivono centinaia di famiglie in stato di abbandono, senza decoro né dignità. Un esempio fra tutti, ma purtroppo sono tantissimi, l’Albergo Bianco compreso tra piazza Biffi e via Persico, dove terrazzi e sottoscala fatiscenti e pericolanti, discendenti arrugginiti e bucati che infiltrano d’acqua i muri, impianti elettrici e del gas fuori norma che corrono per gli androni delle scale dequalificano la vita di chi ci abita.
    Quasi tutti gli appartamenti posti all’ultimo piano degli edifici, sottotetti e sottoterrazzi, sono soggetti a continue infiltrazioni e allagamenti tali da rendere gli alloggi inabitabili e insicuri. Chiediamo interventi risolutivi per tutti, eseguiti senza discrezionalità; prendiamo atto che sono stati aperti cantieri per i tetti, ma serve veramente un impegno superiore perché, mai come in questi tristi giorni, ci si rende conto che la prima sicurezza è avere un tetto stabile sopra la testa.
  4. Chi può stare nelle case Ater
    Attenzione, qui ci sono novità significative: fino a qualche mese fa il figlio uscito dalla casa della famiglia d’origine non poteva più rimettervi la residenza se non in condizioni di separato legalmente o divorziato.
    Oggi può rientrare, anche se coniugato e con prole residenti altrove, a condizione che ne faccia immediata comunicazione all’Istituto chiedendo l’ampliamento del nucleo famigliare attraverso appositi moduli e che non si superi il reddito complessivo di quarantaduemila euro lordi. A questo proposito c’è una nostra proposta di valutare il reddito attraverso l’indicatore ISEE, come avviene per tutti gli altri servizi erogati dalla Pubblica amministrazione, e non sul reddito lordo; anche chi vive in una casa popolare vive sul netto, il cui potere d’acquisto è assai inferiore rispetto a ciò che è scritto sulla carta. Attendiamo e ci battiamo affinché questa proposta sia accettata dall’ATER.
  5. Conservazione artisticaarchitettonica-ambientale
    E’ indispensabile preservare la bellezza dei Lotti della Garbatella. Oggi il quartiere è diventato meta di turisti e curiosi, ma noi che lo amiamo e ci viviamo da sempre sappiamo che mantenerne integra la bellezza non è fatua esteriorità, ma collaborare a tenere insieme quei valori, quei principi che guidano l’idea di una comunità che è capace di coniugare luogo e identità, esempio, oggi più che mai, per l’intera città.
    Chiedere al Presidente dell’ATER di impegnarsi anche per il restauro dei fregi storici, del fascione ornamentale con la scritta “La Garbatella” di Piazza Bonomelli, della pietra di fondazione, dell’archetto di accesso al quartiere da piazza Sant’Eurosia su Via Rubino, l’orologio dell’Albergo Rosso (come richiesto nel documento presentato dalla Commissione Cultura del Municipio XI), per sostituire con nuove e adeguate alberature quelle abbattute, vuole dire mantenere il senso di comunità diffuso e radicato come punto di sviluppo per la Garbatella e per la nostra idea di città antitetica al vuoto, alle piazze artificiali, ai centri commerciali.
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