Sos dal Polo Museale Atac dell’Ostiense

E’ un grido d’allarme quello che arriva dal comitato del Polo museale Atac di Porta San Paolo in via Bartolomeo Bossi 7. Da due anni, da quando è iniziata la pandemia, l’area espositiva è interdetta al pubblico e ora ci si sono messi pure i vandali a devastare il parco delle vetture storiche. Anonimi writers, infatti, nelle scorse settimane hanno scarabocchiato i vagoni del treno 070 del 1907 che percorreva la via verso i Castelli  e il tram del 1932, denominato il “tram del cinema”.

La notizia degli atti vandalici è pervenuta alla stampa dal Comitato del Polo Museale Atac, che si è costituito da un anno per la difesa e l’apertura dell’unica area museale dedicata al trasporto pubblico in gestione dell’Azienda Atac di Roma. L’allarme è arrivato anche in Campidoglio. A sostenere le ragioni del Comitato è stata Svetlana Celli, neopresidente dell’Assemblea capitolina, che ha portato in discussione alla Commissione Mobilità l’accaduto. Ma c’è ancora molto da fare: “Non abbiamo ricevuto il sostegno di Atac SPA e del Municipio Roma VIII- lamentano quelli del Comitato- su due aspetti che ci premono: la chiarezza delle responsabilità sugli atti vandalici, ossia, chi doveva sorvegliare l’area e dovrebbe continuare a farlo, e la riapertura del Polo”. 

La zona, infatti, è ancora chiusa al pubblico dall’inizio della pandemia, nonostante sia all’aperto e sia sempre stata punto di riferimento delle scuole e di associazioni del territorio, e del Centro anziani dei Mercati Generali. Su tale aspetto si era già espresso il Municipio Roma VIII nell’agosto del 2020, quando votò a favore della mozione n. 19/2020“Salvaguardia delle funzioni e dello sviluppo del Polo Museale dell’Atac”.

L’area museale di Via B.Bossi è un luogo che negli anni è diventato snodo sinergico di diverse esperienze cittadine e territoriali, spazio aperto alla cittadinanza e importantissimo per il suo valore storico e di testimonianza della città di Roma con i suoi tram d’epoca, i suoi cimeli storici e le tecnologie del trasporto e dei mestieri, la documentazione dell’epoca.

“Siamo molto preoccupati – ci raccontano dal Comitato – temiamo che un posto tanto ricco per la cittadinanza venga abbandonato all’incuria e al degrado”.

Di Francesca VITALINI

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