SFUMA IL CENTRO CULTURALE L’EX ARTISTICO MAFAI VERRA’ DEMOLITO

A TOR MARANCIA LA PROTESTA DEI CITTADINI

di Andrea ESPOSITO

Una vista sul degrado è quello che rimane dello scheletro dell’ex liceo artistico di viale Tormarancia 103.
Un edificio fatiscente, abbandonato, circondato da sporcizia e vegetazione spontanea. Non è bastato tutto questo al Centro Culturale Popolare Tor Marancia per ottenere dal Comune di Roma i fondi necessari alla riqualificazione del luogo. Stanziamenti che questo progetto, risultato tra i vincitori del processo partecipativo #RomaDecide, si era guadagnato.
Niente di meglio di un teatro, una biblioteca, salette polivalenti e un centro anziani per risarcire il territorio dello scempio edilizio
di piazza dei Navigatori. Ma i tecnici del Campidoglio hanno considerato eccessivi i 4,8 milioni di euro necessari alla bonifica e alla costruzione del centro culturale.
Meglio spenderne circa mezzo milione per abbattere l’ex istituto Mario Mafai, suscitando la protesta dei residenti, che si sentono traditi dalla giunta Raggi.
L’idea era stata partorita dalle associazioni di quartiere, un modo di risollevare una zona troppo spesso dimenticata dalle amministrazioni locali.“Vogliamo capire perché il nostro è l’unico progetto depennato dal Comune, aspettiamo di conoscerne i motivi”.
È grande l’indignazione che traspare dalle parole di Eleonora Coderoni, presidente dell’associazione di promozione sociale Parco
della Torre di Tor Marancia. Per la metà di febbraio sono attese novità: l’organizzazione dei cittadini è sul piede di guerra, pronta
a scendere in piazza per protestare e a incontrare chi di dovere in Campidoglio. Ma oltre il danno, c’è anche la beffa. La delibera
emessa dalla Sindaca rinvia “alle annualità successive il reperimento dei fondi per la realizzazione del centro polivalente”. Peccato che nel bilancio poliennale presentato fino al 2021 non ci sia neanche un euro dedicato alla realizzazione di un progetto sostenuto da più di quattrocento cittadini.
Fa riflettere che sia stata cancellata l’unica opera di urbanizzazione, che interessava la zona più vicina a piazza dei Navigatori, la fonte dei 17 milioni di oneri concessori, il cui utilizzo è stato rimesso alle proposte online dei cittadini. Questa modalità di scelta era stata criticata in tempi non sospetti dal presidente dell’VIII municipio Amedeo Ciaccheri, in disaccordo con la decisione dei grillini. Anche perché il ruolo dell’istituzione locale è stato totalmente estromesso da #RomaDecide.
Gli fanno eco i suoi elettori: “affidarsi a un concorso online è stata una buffonata, più della metà della gente che vive qui il computer non lo sa neanche accendere”, una delle voci raccolte tra i lotti del quartiere.
E intanto, a via Badia di Cava verrà pulita e recintata un’area verde: “In effetti è il quinto parco in pochi chilometri di Cristoforo Colombo”, ci precisa Claudio Marotta assessore al Bilancio dell’VIII Municipio. Mentre gli abitanti di Tor Marancia dovranno accontentarsi della demolizione di un fantasma, senza la possibilità di veder nascere qualcosa di utile e nuovo.
La sensazione è che la storia non finisca qui.

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