Sanità sempre peggio dal Lazio a Garbatella

Sanità sempre peggio dal Lazio a Garbatella

di Valeria Caldonazzo

Non passa giorno che non riceviamo lamentele per l’inadeguatezza del nostro sistema sanitario. Il Cto, il Sant’Eugenio, gli Ambulatori della Asl non sono in grado di smaltire la richiesta di visite specialistiche e di accertamenti diagnostici e dirottano sul privato aggravando la spesa pubblica. Ma all?esterno molte prestazioni non sono convenzionate e bisogna pagarle a prezzo pieno. Un lettore ci diceva che per una visita cardiologia lo hanno rinviato a fine marzo, una lettrice con problemi al seno ha avuto un appuntamento ad Aprile per una mammografia. Le condizioni complessive della Sanità pubblica nel Lazio …..

Sanità sempre peggio dal Lazio a Garbatella

di Valeria Caldonazzo

Non passa giorno che non riceviamo lamentele per l’inadeguatezza del nostro sistema sanitario. Il Cto, il Sant’Eugenio, gli Ambulatori della Asl non sono in grado di smaltire la richiesta di visite specialistiche e di accertamenti diagnostici e dirottano sul privato aggravando la spesa pubblica. Ma all?esterno molte prestazioni non sono convenzionate e bisogna pagarle a prezzo pieno. Un lettore ci diceva che per una visita cardiologia lo hanno rinviato a fine marzo, una lettrice con problemi al seno ha avuto un appuntamento ad Aprile per una mammografia. Le condizioni complessive della Sanità pubblica nel Lazio sono palesemente disastrose. Il servizio pubblico sta subendo una vera terapia d’urto finalizzata al suo smantellamento per favorire l’ ulteriore affermazione della sanità privata che nel Lazio supera di gran lunga il 50% del fatturato.
Tale giudizio è noto e condiviso da quanti hanno l’esigenza di utilizzare le strutture sanitarie pubbliche e da coloro che sono impegnati nel ruolo di operatori addetti ai vari settori di questo essenziale servizio sociale.
Questa realtà viene però puntualmente smentita da una propaganda aggressiva, mistificatrice e, quindi, offensiva prodotta dal Presidente della Giunta regionale, Storace, con lo scopo di giustificare le proprie scelte e di confondere l’opinione pubblica. Di fronte alla sfrontatezza delle bugie diffuse nella pubblicità, utilizzata durante tutto il mandato della Giunta di centro-destra, che è riuscita peraltro a superare anche la campagna mediatica, ideologica, impostata dal Governo nazionale, occorre un progetto e delle iniziative mirate che vengano sostenute da tutte le forze politiche del centro-sinistra e che siano caratterizzate da chiarezza, efficacia, non solo il netto contrasto alla politica liberista finora praticata dalla Regione Lazio, ma riescano ad individuare una nuova prospettiva per quanti rivendicano legittimamente il diritto alla salute.
A tale scopo appare necessario rispondere, in modo convincente, ad alcuni interrogativi che sia gli utenti che gli operatori del servizio hanno ripetutamente rappresentato alla Giunta Regionale dalla quale finora non hanno ricevuto risposte : 1. riconoscimento del ruolo dei distretti socio sanitari, per iniziare una politica socio sanitaria integrata ed evitare, attraverso la costituzione di servizi territoriali per la prevenzione, ricoveri impropri che determinano un appesantimento di oltre il 20% della spesa ospedaliera; 2. garanzia per l’1% della popolazione del Lazio all’assistenza domiciliare integrata; 3. abbattimento delle liste d’attesa per i ricoveri ospedalieri, le prestazioni diagnostiche e specialistiche; 4. superamento dei ticket sulle prestazioni farmaceutiche che sono risultati inefficaci ed iniqui; 5. attivazione di concorsi per coprire le gravi carenze di organici nelle varie ASL; 6. ampliamento dei posti per le Residenze Sanitarie Assistite anche per evitare la “deportazione” di anziani ricoverati in territori al di fuori del proprio comune; 7. abrogazione delle delibere regionali relative l’equiparazione tariffaria fra sanità pubblica e privata che ha un costo annuo aggiuntivo, a favore dei privati, pari a circa 400.000.000 di euro; 8. potenziamento e riorganizzazione del 118.
Il conseguimento di queste priorità, necessarie a garantire il diritto universale alla salute, determinerebbero un mutamento radicale di indirizzo nella gestione della Sanità pubblica del Lazio che, invece, registra attualmente un continuo impoverimento ed una conseguente dequalificazione che la porterebbe fatalmente a divenire, così come negli Stati Uniti, residuale e riservata solo ai poveri.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 2 – Febbraio 2005

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