“Salone Calano” parrucchieri da 40 anni da padre in figlia
Per signore e signori, storico mestiere nei locali di Via Vettor Fausto
di Leopoldo Tondelli
Tra tutte le attività commerciali, quella di parrucchiere è senz’altro la più significativa per percepire i mutamenti sociali ed economici di un quartiere e delle persone che lo abitano. Se poi questa attività è svolta per quaranta anni, essa diviene testimone principale oltre che significativo della zona.
E’ il caso del negozio di parrucchiere Calano, che in questi giorni festeggia le sue quaranta candeline tra la nostra gente.
“Salone Calano” parrucchieri da 40 anni da padre in figlia
Per signore e signori, storico mestiere nei locali di Via Vettor Fausto
di Leopoldo Tondelli
Tra tutte le attività commerciali, quella di parrucchiere è senz’altro la più significativa per percepire i mutamenti sociali ed economici di un quartiere e delle persone che lo abitano. Se poi questa attività è svolta per quaranta anni, essa diviene testimone principale oltre che significativo della zona.
E’ il caso del negozio di parrucchiere Calano, che in questi giorni festeggia le sue quaranta candeline tra la nostra gente.
Fu nel febbraio del 1971 che il signor Enzo rilevò il locale gestito in precedenza dalla famiglia Bronzi (in realtà questa attività vi era svolta già dagli anni Trenta) in Via Vettor Fausto 4, la via detta “dei negozi”, che era il passaggio naturale per raggiungere il mercato coperto.
In quegli anni la stagione dei “movimenti collettivi” influenzò senza dubbio la moda dei clienti che avevano abitudini ed esigenze diversi da quelli dei giorni nostri. Non era infatti raro vedere nel locale ragazzi che lo frequentavano anche per un semplice stiraggio (lavaggio dei capelli e poi asciugati con il phone) alla moda di Bruno Conti, mentre le signore tenevano un’attenzione particolare per le pettinature eleganti, perché l’epoca dei night pretendeva un certo tipo di look, per esempio alla moda di Mina. Questi tipi di trattamento erano senza dubbio il frutto di una particolare abilità del parrucchiere che sostituiva l’accessorio di oggi, dove la manualità era un elemento fondamentale del mestiere.
Il negozio Calano aveva una sua caratteristica: vi erano due entrate e due locali separati: uno per le signore e l’altro per gli uomini. Nel 1983 la figlia Katia comincia a collaborare nell’attività. E’ l’inizio di una nuova epoca. Le giovani leve, formatesi in tante scuole private, scelgono altri stili, magari più semplici ma più moderni; è l’inizio di diversi usi del colore e delle permanenti al posto delle cotonature. Il negozio si specializza nelle acconciature da sposa.
Nel 1990 si decide di togliere la divisione interna: finalmente tutti insieme, uomini e donne! Katia ricorda come diversi uomini non si abituarono subito alla novità, tanto che alcuni signori non frequentarono più il negozio, mentre le donne non ebbero problemi. Anche questo testimonia l’evolversi dei tempi, come è rappresentato in una delle scene più belle di un film di Dino Risi, “Straziami ma di baci saziami”, dove nel paese delle Ciociaria che fa da sfondo la manicure doveva essere per forza un uomo! Chiediamo a Katia: quali sono gli obiettivi che ti poni? L’obiettivo è tenere sempre alta la qualità del lavoro con un occhio aperto verso la moda e le nuove tendenze. Tutto ciò e possibile anche grazie all’uso dei prodotti e soprattutto all’aggiornamento del lavoro, con l’impegno ad andare avanti tenendo conto della tradizione ma guardando sempre all’attualità.
Ringraziamo Katia per la passione e l’energia che ci trasmette ricordando il papà Enzo, caro a tante persone del quartiere, nell’attesa di festeggiare insieme il mezzo secolo di attività
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 8 – Dicembre 2011





