Stop all’isola ecologica di via Malfante
di Anna Bredice
L’isola ecologica in via Malfante non s’ha da fare. Lo hanno detto a chiare lettere i residenti della zona, a ridosso di Piazza dei Navigatori, che si sono ritrovati sabato 28 novembre, proprio sulla piazza dove il Comune di Roma vorrebbe costruire un’isola ecologica, ma è una proposta che trova la contrarietà di tutti, cittadini, gruppi di maggioranza in municipio e anche quelli dell’opposizione.
Tutti contrari quindi, ma nonostante questo il Comune ha portato pochi giorni fa all’esame della giunta la delibera per la costruzione di più di venti isole ecologiche in città, e tra queste riappare proprio quella di via Malfante.
Basterebbe fare due passi nelle vicinanze per capire che quello non è proprio il luogo adatto: l’area si trova a nemmeno venti metri dall’ingresso di una sede dell’Asl Roma 2, molto frequentata, proprio perché la zona è densamente popolata. Ci sono moltissimi palazzi, dall’altro lato della piazza c’è anche una chiesa, con i giochi per i bambini e a cento metri uno degli ingressi del parco Scott, una grande area verde che appartiene al Parco dell’Appia. E ancora, un canneto presente da anni con l’obiettivo di sradicare la presenza delle zanzare tigre, e dal lato opposto della piazza un supermercato.
Eppure pochi giorni fa le due commissioni del Comune, ambiente e urbanistica, hanno dato il via libera al documento nel quale per il Municipio VIII viene indicato via Malfante.
Ora la delibera è arrivata in via Benedetto Croce e la giunta di Amedeo Ciaccheri ha intenzione di ribadire il suo no, indicando altri luoghi per la sua ubicazione, visto che comunque un centro di raccolta di rifiuti ingombranti e di difficile smaltimento va costruito in Municipio, perché ne è sprovvisto.
Ma non in questo luogo, Amedeo Ciaccheri, intervenuto all’assemblea in piazza sabato 28 novembre, ha ribadito che le opzioni ci sono: “Nel nostro municipio, ha detto il presidente, sono già presenti due aree in carico ad Ama che potrebbero rispondere ad una funzione strategica da adibire ad isole ecologiche. La prima – spiega – è l’area del Campo Boario che ha già funzionato per anni e in questo momento interdetta alla popolazione, e la seconda è il deposito Ama di Montagnola già nella disponibilità di Ama e sotto utilizzato”.
All’assemblea cittadina, organizzata dal comitato di quartiere, c’erano circa duecento persone, tra questi il vicepresidente del comitato Orazio De Lellis, che è anche un medico della zona: “Un’isola ecologica va costruita, ma non in questo luogo, c’è un ambulatorio sanitario, palazzi, una chiesa, abbiamo chiesto la creazione di un centro sportivo, di un’area verde in zona, ma non un’isola ecologica, tra l’altro la strada per far passare i camion sarebbe troppo stretta. Penso – prosegue De Lellis – che con questa partecipazione e la raccolta di firme che vogliamo proporre e portare il comune la giunta Raggi ci ripenserà.” In piazza era presente anche la consigliera del Pd Eleonora Talli, che abita proprio da quelle parti e ha ribadito che il municipio è contrario e dirà di no, anche se il parere della giunta Ciaccheri non è vincolante. “Abbiamo fatto nel tempo delle battaglie per costruire un asilo nido, un mercato rionale in questa zona densamente abitata, il Municipio ottavo non ha avuto mai un atteggiamento ambiguo sulla collocazione dell’isola ecologica in via Malfante, abbiamo detto no e nello stesso tempo abbiamo indicato altri luoghi e lo ripeteremo. Inoltre – osserva la consigliera del Pd – qui si trovano due parcheggi interrati e forse non è stato considerato che conseguenze potrebbe avere il passaggio continuo dei camion sulla stabilità del terreno.”





