Edicole e Madonnelle Stradarole
di Giorgio Guidoni
Si racconta che quando nel 1920 venne fondata la Garbatella, le porte delle case avessero tutte la medesima serratura e chiave. La testimonianza di una prima abitante del quartiere arriva a noi grazie al libro di Monica Sinatra “La Garbatella a Roma 1920-1940”, che riporta “… le case nostre ciavevano tutte una chiave, tutte uguale perché tanto non se rubava niente, ciavevi una chiave lunga così, nera che apriva tutte le porte… le chiavi erano tutte uguali perché tanto se tu entravi dentro una casa, non c’era da portatte via niente”. Non si rubava niente allora perché non c’era niente da rubare all’interno di quelle povere case.
Oggi che le nostre case sono piene di oggetti inutili, portiamo con noi mille chiavi per porte, portoni, portoncini, terrazze, cantine, box e casseforti, ma non sappiamo più quale chiave apre quale serratura e spesso perdiamo minuti interminabili per trovare quella giusta. Ma ecco che arriva una nuova chiave, immaginaria e potente, quella che schiude le porte dell’accoglienza, delle pari opportunità, della condivisione e della memoria. E lo fa partendo dalle edicole delle “Madonnelle stradarole” presenti a Roma sui muri e sugli angoli dei tanti palazzi storici, edicole che si fanno risalire addirittura alla Roma di Servio Tullio, nate per proteggere i quartieri in cui era stata suddivisa l’Urbe. Nel corso dei secoli le edicole sopravvivono e assumono un carattere religioso, ma la loro funzione resta quella primaria di illuminare gli angoli bui della città e proteggere i viandanti che spesso erano depredati da ladroni ed assassini. Prendendo spunto da questi argomenti storici viene alla luce il progetto Memorie di Donne Stradarole, che nasce da un’idea dell’artista Marta Cavicchioni e si concretizza grazie al finanziamento del Municipio Roma VIII.
Il progetto prevede la realizzazione di edicole in legno dedicate a quattro figure femminili dimenticate, che saranno realizzate da altrettante artiste e collocate nelle aree verdi di Garbatella per creare un percorso ideale, illuminare gli angoli bui della nostra memoria e proteggere i viandanti dalla violenza della discriminazione. L’originalità del progetto è da ricercare nell’utilizzo di questo strumento antico che viene traslato in un nuovo mezzo di comunicazione popolare, restituendo alla memoria collettiva queste quattro storie, chiavi di lettura per narrare un futuro diverso. Il pubblico si avvicina a temi importanti attraverso il filtro dell’arte e del viaggio in un territorio quotidiano da riscoprire. Le quattro figure femminili rappresentate nelle edicole sono: Raffaella Chiatti, la Sora Lella del lotto 7, partigiana in anni di guerra; Maria De Zayas, scrittrice spagnola del ‘600; Lise Meitner, la fisica austriaca che diede l’esatta interpretazione della fissione nucleare; Hazel Scott, pianista e cantante americana tra gli anni ’30 e ’50. Maggiori informazioni sul progetto si possono trovare sul sito https://donnestradarole.wixsite.com/website.





