L’uomo delle stelle di Fabio Mariotti

Ho saputo della sua morte solo al ritorno da Londra, dove ero in vacanza durante la chiusura della scuola a Pasqua.
La prima sensazione è stata un senso di colpa per non esserci stato, lì con tanti altri amici, ex compagni ed ex colleghi di scuola, a dare l’ultimo saluto a Padre Guido.
Non ho provato dolore ed è stato strano accorgermene, ma un gran senso di pace e di serenità, lui che per tanti anni ci ha insegnato a rispettare la vita e non temere la morte, se n’ è andato in pace, come era naturale che fosse. Ho meditato a lungo prima di scrivere qualcosa su di lui, non volevo fosse il solito necrologio di circostanza.

Se andate in giro sulla rete troverete centinaia di storie e aneddoti sulla sua vita e la sua “militanza” di prete di quartiere qui alla Garbatella.
Potrei ricordarne tanti anch’io, sia da alunno, sia da professore del Cesare Baronio.
Qui voglio invece ricordare padre Guido come il sacerdote atipico che è sempre stato, quello che portava gli alunni a copiare sul quaderno le parolacce scritte sui muri, per demistificarne il senso ribellistico e proibito, quello che a messa non parlava mai dell’inferno ma preferiva trarre dalla natura lo spunto dei suoi discorsi. Nel suo insegnamento il messaggio evangelico più schietto partiva sempre dalla grande lezione spiritualista della natura.
Padre Guido è stato per me il prete che ci faceva costruire il sestante e il barometro a scuola ma ci insegnava anche che c’è qualcosa al di là della realtà visibile.
Padre Guido è stato per me l’uomo delle stelle. Da ragazzi  spesso ci portava a guardare il firmamento, quando a Roma il cielo non era ancora velato dalle luci delle insegne luminose che oggi deturpano la città e tutt’intorno alla Garbatella c’era ancora la campagna.
Ricordo come fosse ora il miracolo della nostra galassia stagliata contro il nero cristallino del cielo di tramontana. Un’emozione che nessuna parola potrà mai descrivere, nessuno schermo Hd-3D riprodurre, il senso profondo di essere parte di quello spettacolo meraviglioso.
E poi ci insegnava i trucchi del mestiere: come distinguere un pianeta da una stella, dove trovare Aldebaran, Vega, Orione e Cassiopea. Ma soprattutto ci spiegava come orientarci con le stelle e non solo in senso geografico: al di là dell’astronomia, Padre Guido ci indicava come trovare noi stessi…” quando un giorno sarete grandi, e magari vi sentirete smarriti, guardate lassù. Lì troverete tutte le risposte ai vostri dubbi”.
Sono diventato grande e anch’io mi sono smarrito, più di una volta in questa vita.
Grazie a lui ho saputo alzare lo sguardo al firmamento e ritrovare la Via
Grazie padre Guido, ciao!

tratto dalla sua ultima lettera ai parrocchiani:

“….vedo appiattirsi sempre più lo standard (abusivamente) imposto dalle macchine o dai computer che praticamente ignorano il ritmo vero della vita sul Pianeta Terra che annualmente, ruotando attorno al sole, ci propone il susseguirsi delle stagioni e la spiritualità della primavera, dell’estate, dell’autunno e dell’inverno che ogni anno propongono un anello nuovo (pensate ai cerchi annuali del tronco nelle piante)…”

Fabio Mariotti

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