Dibattito alla “Villetta”: Una chiesa “altra” è possibile?

Dibattito alla “Villetta”: Una chiesa “altra” è possibile?

di Lorena Guidaldi

In una “Villetta” affollata si è tenuto martedi 22 maggio il terzo incontro sul tema della laicità, promosso come sempre dall’Associazione culturale “Altrevie” in collaborazione con “Cara Garbatella”. Al dibattito erano invitati Giovanni Franzoni della Comunità di base di San Paolo, Raniero La Valle giornalista ed intellettuale,
Marcello Vigli, del Gruppo di Controinformazione ecclesiale. 
Titolo del nuovo appuntamento: “Una Chiesa ‘altra’ è possibile?”. 
Dopo una breve introduzione del coordinatore Claudio Bocci, la parola è …..

Dibattito alla “Villetta”: Una chiesa “altra” è possibile?

di Lorena Guidaldi

In una “Villetta” affollata si è tenuto martedi 22 maggio il terzo incontro sul tema della laicità, promosso come sempre dall’Associazione culturale “Altrevie” in collaborazione con “Cara Garbatella”. Al dibattito erano invitati Giovanni Franzoni della Comunità di base di San Paolo, Raniero La Valle giornalista ed intellettuale,
Marcello Vigli, del Gruppo di Controinformazione ecclesiale. 
Titolo del nuovo appuntamento: “Una Chiesa ‘altra’ è possibile?”. 

Dopo una breve introduzione del coordinatore Claudio Bocci, la parola è passata a Raniero La Valle il quale ha evidenziato come, dopo il Concilio Vaticano II, con cui si voleva dare una significativa apertura della Chiesa, in realtà si è avuto l’effetto contrario. La Chiesa di Papa Giovanni XXIII poteva essere “altra”, in alternativa, forse, a quella di Pio XII il quale affermava l’esistenza di una società degli eletti (la Chiesa, appunto), in contrapposizione al resto del mondo, destinato a perire. L’istituzione gerarchica ben attenta a non stare con la gente, chiusa, in rotta con tutto e tutti.

Papa Roncalli con il Concilio rimette in discussione tutto questo, sente la necessità di una Chiesa aperta e “moderna”, che non condanni a priori tutto ciò che è umano e al termine dei lavori Papa Paolo VI chiude con la certezza che Dio ha incontrato l’Uomo e la Chiesa si è finalmente riconciliata con il mondo.
Ma La Valle si chiede: cosa resta dopo quaranta anni? Forse poco, ma quel poco è stato necessario. Una Chiesa che non avesse sanato il suo conflitto con il mondo oggi dove sarebbe? In una posizione così al di sopra di tutto da poter immaginare l’inimmaginabile, un mondo a parte invece di una parte di mondo, l’umanità e la divinità strettamente legate. Se la Chiesa non fa questo perde e se perde si mette al posto di Dio e allora ci priva di Dio e invece deve raccontare e ascoltare, questa è la vera evangelizzazione.
La parola è poi passata a Marcello Vigli il quale esorta a guardarsi intorno per scoprire la compresenza di varie Chiese: si va da Don Ciotti a Mastella, da Don Di Liegro a Padre Pio e quindi una Chiesa “altra” è possibile. Vigli esorta a vivere una fede fuori dalla religione perché solo in questo modo si può realizzare una fede autenticamente laica. Il rapporto con Dio si risolve fuori dalle ideologie, dai pregiudizi e dai presupposti, in un contesto dove gli altri si accettano perché sono con noi parte della dimensione umana. Allora recupera la figura del credente che assume si di sé la responsabilità dell’evangelizzazione. 
E’ seguito poi l’intervento di Giovanni Franzoni il quale si chiede se c’è mai stata la “Chiesa di Cristo”. Subito dopo la morte di Gesù si sono formate delle Chiese ma quale era la vera? Nel Vangelo di Giovanni si evidenzia come il popolo seguisse Gesù ma non lo capisse realmente, era più attratto dai suoi miracoli che dalle sue parole; soltanto quando morì la gente finalmente cominciò ad avere fede, a credere senza chiedere niente in cambio. Gesù ci ha lasciato questa fede nella quale costruire la Chiesa. 
E’ seguito quindi un dibattito con varie domande da parte del numeroso pubblico presente e Raniero La Valle ha tratto poi le conclusioni su questo tema che continua a interessare enormemente: la questione della laicità non si pone se si ipotizza l’assenza di Dio e la religione come una costruzione; ma se si ipotizza il contrario deve esserci una forte rispondenza umana, per i credenti c’è Dio ovunque. 
Il problema è che la Chiesa si comporta come se Dio non ci fosse, si occupa di tutto e decide su tutto. Nel nome di Dio si fanno cose orrende, guerre, ingiustizie e distruzioni; gli uomini da soli non farebbero quello che fanno se non si investissero dell’autorità di Dio.
Fin qui la cronaca. Adesso una precisazione d’obbligo. Gli incontri sulla laicità sono stati organizzati esclusivamente da “Altrevie” e “Cara Garbatella”, due associazioni culturali che operano nel quartiere non legate ad alcun partito politico. Non c’è alcun tentativo da parte del nascente Partito Democratico di guadagnarsi una parte maggiore di “Villetta” promovendo “strani convegni” come qualcuno male informato ha scritto su un quotidiano romano (leggi Claudio Marincola del “Messaggero”). “Cara Garbatella” e “Altrevie” deplorano ogni strumentalizzazione politica o pseudogiornalistica e invitano chiunque a verificare le informazioni prima di renderle ufficiali.Se poi qualcuno a livello personale ha anche una storia politica alle spalle e soffre di questo momento particolare, ci sembra veramente puerile ridurre tutto a storie di divisioni di tavoli e sedie. La politica alla “Villetta” è una cosa seria. Ma questa è un’altra storia.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 4 – Luglio 2007

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