Botrini, ovvero la cucina creativa
Da oltre 50 anni alla Garbatella. Un posto atipico e un menù molto accattivante. Abbinamenti estrosi tra pietanze di mare e di monti
di Guido Barbato
Questo locale, sito in Via Guglielmo Massaia, 25/b, è unico nel suo genere nel nostro quartiere.
Si presenta molto raccolto, caldo e sobrio, arredato con semplicità ma allo stesso tempo con cura dei dettagli, con gusto minimalista nordeuropeo. Nulla a che vedere con le classiche osterie romane della Garbatella. …..
Botrini, ovvero la cucina creativa
Da oltre 50 anni alla Garbatella. Un posto atipico e un menù molto accattivante. Abbinamenti estrosi tra pietanze di mare e di monti
di Guido Barbato
Questo locale, sito in Via Guglielmo Massaia, 25/b, è unico nel suo genere nel nostro quartiere.
Si presenta molto raccolto, caldo e sobrio, arredato con semplicità ma allo stesso tempo con cura dei dettagli, con gusto minimalista nordeuropeo. Nulla a che vedere con le classiche osterie romane della Garbatella.
Descritto così parrebbe un po’ fuori luogo nel nostro quartiere, e in effetti così ci era sembrato inizialmente. Ciò che ci ha spinto ad esplorarlo è stata la curiosità per un posto così atipico, insieme ad un menù molto accattivante per la creatività delle pietanze proposte e i prezzi allo stesso tempo molto contenuti.
Il locale è peraltro noto da decenni tra gli abitanti della zona come pasticceria di ottimo livello.
Ci accolgono per raccontarci la loro storia Claudio (cuoco, cameriere, pasticcere e gestore storico) e la giovane figlia Claudia (novella manager del locale). Ci raggiunge successivamente l’altro figlio Flavio, il capo cuoco e anima creativa in cucina. Tutti raccontano con molto orgoglio la loro storia.
La famiglia Botrini arriva a Roma dalla Toscana nel ’38, e qui nonno Dosello impara a fare il pasticcere. Il locale nasce nel ’54 insieme all’edificio in cui sorge e viene subito preso in gestione da Dosello. Nel ’59 nasce Roberta, la futura moglie di Claudio. Questi nel ’68, a soli 12 anni, comincia a lavorarci come garzone e in futuro sposerà la figlia dei suoi datori di lavoro (galeotta fu quella pasticceria!).
La pasticceria lavora bene e nel ’62 si amplia diventando anche bar/gelateria. Nel ’65 vince un premio per la miglior vetrina (un trenino elettrico in movimento addobbato con caramelle e cioccolatini) e nel ’70 include anche un giardino/bar all’aperto.
Nel ’90 arriva la svolta: ristrutturano e iniziano l’attività di ristorazione, inizialmente solo a pranzo. Tutto fila liscio e nel frattempo sono nati i figli Flavio e Claudia. Flavio ci dice di essere stato folgorato già all’età di 11 anni dalla visione del suo futuro lavoro: avrebbe fatto il cuoco. Con passione e determinazione coltiva questo suo sogno e si iscrive all’istituto alberghiero di Fiuggi. Con sacrificio (vivrà per anni in convitto dal lunedì al venerdì lontano dalla famiglia) raggiunge il suo obiettivo e a soli 22 anni subentra in cucina alla madre, che nel frattempo è prematuramente scomparsa. La vivace Claudia e l’orgoglioso Flavio ci parlano con entusiasmo del locale che, nella sua veste attuale, è una loro creazione e offre stabilmente pasti a cena solo dal gennaio di quest’anno. Flavio esalta lo spirito che lo anima nel cercare sempre con molta attenzione abbinamenti estrosi tra pietanze di mare e monti, e ci spiega il suo particolare amore per il pesce, che adora scegliere e lavorare. Tiene anche a sottolineare la sua cura personale nella scelta delle materie prime, dalla carne al pesce alla pasta all’uovo (artigianale, produzione dello zio Maurizio che ha un negozio sulla stessa via) finanche ai ripieni dei ravioli e alle salse di decorazione, tutto fatto a mano, nulla di preconfezionato.
Il menù è di dimensioni ridotte ma è in continua evoluzione e offre piatti veramente speciali come i tagliolini ai fiori di zucca e scampi, insieme a qualche classico rivisitato, come ottimi moscardini, spaghetti alle vongole (non di allevamento), baccalà alla livornese, frittura mista e tagliate di carne argentina aromatizzata in vari modi e cotta a piacere. Flavio ci dà delle anticipazioni sul menù invernale (dai primi di novembre): ravioli ripieni all’amatriciana in salsa di gricia e tagliata di tonno in crosta di semi di sesamo con salsa al miele aromatizzata all’aceto!!!
Certo non gli manca la passione e la fantasia. La scelta dei vini è limitata anch’essa ma sempre sottoposta al vaglio attento di Flavio. I dolci sono ovviamente artigianali e particolarmente curati, come d’altronde tutte le portate, nella presentazione coreografica.
Insomma questo locale ci è piaciuto perché offre alla Garbatella una curiosa parentesi di cucina molto raffinata a prezzi popolari. E poi l’entusiasmo di Claudia e Flavio meritava di essere sottolineato, nella speranza che in tempi così duri per il lavoro possa essere un esempio e un motivo di speranza per tanti altri giovani.
Unico neo del locale: a gennaio chiuderà la pasticceria e verrà ampliato il ristorante, che raddoppierà così gli attuali 40 coperti.
Il ristorante è aperto a pranzo dal lunedì al venerdì con menù a prezzo fisso, il sabato a pranzo e tutte le sere con menù alla carta. Chiuso la domenica. Consigliata la prenotazione: telefono 065110764.
Auguri ragazzi.
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 4 – Dicembre 2007