Vicoli scomparsi: l’odonomastica nella campagna del Municipio VIII

[Municipium. Storia e Archeologia del nostro territorio. Rubrica a cura di Luca Canali]

Nello scorso articolo, abbiamo parlato di vie e piazzali spariti o che hanno cambiato nome, ma non sono i soli ad essere scomparsi durate i cambiamenti urbanistici dei quartieri del Municipio Roma VIII.

Vicolo Ampliato

Era situato a Tor Marancia, corrispondeva al tratto di strada attualmente denominato via di Santa Petronilla, una zona che fino agli anni Cinquanta era tutta un’area campestre. Il vicolo era affiancato da una via omonima, ed entrambi furono soppressi nel 1955, più o meno quando si conclusero le edificazioni delle attuali case popolari.

Il nome derivava non dalla sua dimensione, ma dalla vicinanza e dalle memorie epigrafiche del Cubicolo di Ampliato nelle Catacombe di Domitilla.

Vicolo Tamariceto

Iniziava da fuori Porta San Paolo (anche se in alcuni documenti è posto fra la Garbatella e il Fosso di Grotta Perfetta) e prendeva nome da una zona ricca di tamerici, piante spontanee mediterranee e coltivate per ornamento.

Tamariceto – Tamarix

Vicolo della Caffarella

Aveva principio da Porta San Sebastiano e si snodava costeggiando la tenuta della famiglia Caffarelli, da cui il toponimo.

Dinastia di cui si hanno notizie fin dal 1186, anche se la loro ascesa si ebbe nel XVI secolo quando ottennero il titolo di duchi. Il loro patrimonio terriero era tale da possedere tenute e casali che si estendevano da Roma ad Ardea, lungo le vie Appia e Ardeatina, all’interno dell’agro romano.

Vicolo della Caffarelletta

Andava dal vicolo della Caffarella e si inoltrava nella campagna verso una piccola tenuta dipendente dalla Tenuta della Caffarella.

Per approfondire

  • Carpaneto Giorgio, I vicoli di Roma

La foto in evidenza ritrae il vicolo della Caffarella nel 1930 ed è tratta dal sito Roma Ieri Oggi.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail