Difesa dell’ambiente, valorizzazione dell’agricoltura cittadina, solidarietà e integrazione, creazione di posti di lavoro qualificato e innovazione, sempre con uno sguardo attento rivolto alla storia. Questi sono solo alcuni degli obiettivi e delle tematiche attorno a cui ruota “Roma Periurbana – risorse agricole, territorio, realtà sommerse”, la mostra visitabile dal 23 marzo al 21 maggio allestita nel padiglione 9 del Mattatoio di Testaccio, in cui sarà possibile fare un viaggio nella storia degli orti urbani e delle realtà agricole della capitale attraverso documenti, filmati e materiali fotografici d’epoca prodotti dalle associazioni. La nostra città, sia per estensione che per quantità e qualità dei prodotti che offre la terra, può essere definita la capitale europea dell’agricoltura e del verde vantando oltre diecimila ettari di suolo pubblico coltivabile e più di sessantamila di estensione totale. Inoltre, il territorio del Municipio VIII è quello che conta il più alto numero di orti a Roma, a partire da quelli di Garbatella, inaugurati nel 2010 nell’area verde in via Rosa Raimondi Garibaldi, i primi ad essere aperti ai cittadini. “Quando ci hanno proposto di partecipare alla mostra abbiamo subito pensato che questa tematica fosse assolutamente in linea proprio perché si tratta di uno dei fenomeni di rigenerazione urbana più significativo e innovativo degli ultimi dieci anni -afferma Luigi Di Paola, degli Orti Urbani Garbatella-. Nel nostro piccolo spazio – racconta – abbiamo cercato di rappresentare le realtà più significative di Roma e dell’VIII Municipio, che è stato pioniere grazie anche all’ appoggio avuto dalle istituzioni, in particolare da quelle locali. Dunque, il fatto che in questo stand siamo particolarmente rappresentati non è casuale – sottolinea Di Paola – perchè questo fenomeno si sta sviluppando in modo significativo. Recentemente – conclude – abbiamo anche ripreso in mano il tema del regolamento con l’assessora all’Ambiente Alfonsi per cercare di rinnovarlo insieme alla delibera del 2015, che aveva una serie di limiti, visto che oggi possiamo contare su un maggiore bagaglio di esperienze e conoscenze”.
Gli orti di Garbatella sono solo una parte della grande realtà agricola presente nel Municipio VIII. Tra questi i cento orti del parco delle Tre Fontane, quelli di via Guglielmotti, l’Ortolino, Tor Carbone Largo Veratti, e la bella realtà dei ragazzi autistici della cooperativa Garibaldi.
“Lo scopo di questa mostra è quello di rimettere al centro il tema della salvaguardia dell’ambiente, il rilancio dell’agricoltura e soprattutto fare in modo che la nostra città realizzi un obiettivo importante, cioè quello del consumo di suolo zero- dichiara Matteo Amati, organizzatore dell’evento, tra fondatori nel 1977 della Cooperativa Agricoltura Nuova-Roma – prosegue – è la città agricola più grande d’Europa e conosciamo tutti la ricchezza della sua campagna sia in termini paesaggistici che di risorse, a partire dalle acque fino alla vegetazione. Di questo patrimonio ne rimane ancora una quantità enorme – spiega Amati – ma vista l’emergenza climatica a cui stiamo assistendo negli ultimi anni, dobbiamo fare una scelta forte e lavorare sul recupero delle strutture abbandonate per riuscire a tutelare tutto questo. Inoltre – aggiunge – abbiamo voluto far emergere l’esperienza degli orti urbani, che oggi sono più di duecento, e quelle dei gruppi che lavorano da anni per l’assistenza ai migranti e l’attività di volontariato del Servizio Civile. Questa città – conclude Amati – ha grandi energie e risorse ma dobbiamo saperle raccogliere”. La giornata del 4 aprile sarà dedicata proprio alla Rete degli Orti Urbani Comunitari a Roma e dalle ore 17,00 avrà luogo un incontro tra i protagonisti per discutere delle esperienze passate e delle prospettive future. Sarà inoltre proiettato il docufilm “Ci vuole un fiore”, diretto da Vincenzo Notaro.





