di Daniele Ranieri
Ci sono voluti otto anni, ma sembra giunto a conclusione il lungo iter comunale che dà il via al regolamento degli Orti urbani e dei giardini condivisi. Ora, dopo l’approvazione in Giunta, manca solo quello dell’Assemblea.
L’interesse per una regolamentazione dei tanti orti urbani, apparsi spontaneamente e disordinatamente nel territorio romano, era già nato nel 2001, quando il Comune di Roma si era accorto che i terreni destinati a coltivazione erano aumentati in un solo anno del 16%. Una vera passione che i romani coltivano da tempo, sicuramente per il piacere di produrre in proprio i prodotti destinati alla loro tavola, ma anche in qualche caso per bisogno. Anche l’VIII Municipio ha numerosi appezzamenti di terreno affidati in comodato d’uso o coltivati spontaneamente destinati a orto. E’ il caso degli orti urbani Tre Fontane,dell’Ortolino, quelli di via Guglielmotti, di via Rosa Raimondi Garibaldi a Garbatella, della Cooperativa Garibaldi all’istituto agrario e di Largo Veratti al Valco San Paolo. Per questo il Municipio ha voluto ascoltare i rappresentanti dei “coltivatori” degli orti municipali prima di esprimere un parere alla Giunta di Roma Capitale.





