Orti urbani Garbatella: un modello nel mondo

Di Iacopo Smeriglio

La visita del Comune di Barranquilla

Rappresentanti del Comune di Barranquilla sono arrivati dall’altra parte del mondo per conoscere da vicino la realtà degli Orti Urbani Garbatella: dalla Colombia e per l’esattezza da una città portuale del distretto dei Caraibi. Quello del parco adiacente alla Regione Lazio è stato il primo Orto urbano a nascere all’interno del GRA come processo comunitario e partecipativo, e proprio per questo è stato scelto per la visita.

I rappresentanti del Comune di Barranquilla sono arrivati fin qui grazie ad uno dei vari progetti europei che negli anni hanno premiato questa pratica spontanea ed autogestita. L’obiettivo della collaborazione è quello di scambiare esperienze e aiutare la comunità locale colombiana a replicare il progetto.

Orti urbani: partecipazione e resilienza

“Hanno scelto Roma” ci dice Luigi Di Paola, tra i fondatori degli Orti urbani, “poiché l’esperienza degli Orti urbani romani è considerata una best practice a livello internazionale. Non solo per la qualità dell’intervento, ma per il fatto sorprendente che siano nati 150 Orti urbani in città senza sostegno pubblico attivo. Per noi è resilienza e gestione del caos. Elementi che sono virtuosi per le comunità locali dell’America latina”.

La consapevolezza e l’orgoglio di aver costruito un modello partecipativo, radicale e replicabile, capace di attrarre attenzioni non solo in Europa, ma anche in America latina, riempie le parole di Di Paola.

Progetti futuri

“Il loro progetto” continua Di Paola “è ancora in fase embrionale: stanno cercando di capire come rinaturalizzare le aree che hanno individuato. La questione problematica, infatti, non è il reperimento delle aree, soprattutto in periferia, ma l’organizzazione delle persone intorno al progetto”.

Per la comunità di Barranquilla questo progetto, oltre che migliorare l’accesso al cibo, potrebbe diventare uno strumento utile ed efficace per combattere la speculazione edilizia, riqualificare aree periferiche e combattere la criminalità organizzata.

“Il veicolo attraverso il quale si sono mossi è la missione europea: in Europa ci sono progetti che sostengono gli Orti urbani. Prepareremo un viaggio in Colombia, di scambio e di formazione di gardeniser, con l’obiettivo di formare i tecnici del servizio giardini locale”.

Il gardeniser: una figura centrale nello sviluppo degli Orti urbani

Il sostegno delle istituzioni ai progetti di Orti urbani avviene, spesso, attraverso il riconoscimento della figura professionale che rende possibile il coordinamento della comunità: il gardeniser.

“Nella realizzazione di progetti come questo, intervengono nel processo attori molteplici. Il gardeniser organizza la comunità e facilita la convergenza del progetto. Altrove in Europa, per esempio, questa figura del gardeniser è un fornitore di servizi pagato dalle municipalità” conclude Di Paola.

Magari ci arriveremo anche qui. Intanto, l’idea degli Orti urbani e la pratica di partecipazione, autogestione e presidio degli spazi di verde pubblico hanno fatto strada e in poco più di dieci anni, da Via Cristoforo Colombo hanno raggiunto le Americhe.

Le foto sono dell’©Archivio associato Orti Urbani Garbatella, Bordet, Di Paola, Piccioni, Tosi. 

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