Una medaglia d’oro alla polisportiva Yubikai

Una medaglia d’oro alla polisportiva Yubikai

Intervista a Massimo Lucidi, maestro di arti marziali e gestore della palestra Yubikai

di Ottavio Ono

La storica palestra di arti marziali della Garbatella, che vanta una presenza ultra trentennale nel nostro quartiere, gestita già da molti anni da Massimo Lucidi, ha ospitato Pino Maddaloni campione olimpico di Judo alle olimpiadi di Sydney del 2006. E’ un caso?
Pino è uno dei nostri ragazzi, un atleta che ha avuto e ci ha dato l’opportunità di crescere sotto l’aspetto sportivo agonistico ad alti livelli. Noi abbiamo offerto il nostro supporto nel periodo in cui lui si preparava per le Olimpiadi, dove ha conquistato la medaglia d’oro. Oggi Pino allena un gruppo di giovani agonisti ed in questo clima di scambio è stata inserita anche un’altra società, l’ Akiyama di Settimo Torinese. Con Pierangelo Tognolo e Pino Maddaloni ci siamo incontrati sulla stessa traiettoria educativa, quella di coltivare la crescita e la formazione educativa dei giovani, attraverso lo sport, che è forza ed energia. Abbiamo sempre cercato di migliorare la nostra condizione atletica e anche quella degli altri.Pino Maddaloni
Magari un/a ragazzo/a viene qui e sogna di diventare una velina o di apparire in televisione. Cosa diresti?
Direi che ognuno di noi ha un sogno nel cassetto, vuole diventare velina o vuole diventare un personaggio di “Amici”. Bene, non lo bocciamo, ma c’è da lavorare. Ed è fondamentale ricordare che campioni si nasce, forti atleti si diventa: un percorso è sempre legato all’impegno, alla costanza. C’è chi nasce geneticamente fortunato e chi invece si deve costruire, chiaramente essendo molto umili e lavorando tanto. Senza questa consapevolezza penso che non ci siano cose che si possano raggiungere, in tutti i campi, dal lavoro allo sport.
Leggo su “Visto” di novembre che hai rilasciato un intervista molto bella, diverse pagine, molte fotografie a colori, dal titolo “Alla Garbatella sono più famoso dei Cesaroni”. Ce la puoi riassumere?
Un settimanale nazionale si è occupato di noi e la giornalista Mirella Dosi ha catturato gli elementi più legati allo sport, all’agonismo e alle attività giovani, ma ha anche verificato che questa è una polisportiva multietnica e colorata, ragazzi iraniani, etiopi, cubani, thailandesi, cine, dove si costruisce anche integrazione-Garbatella non è solo i Cesaroni, è un quartiere importante con una grossa storia, noi ne siamo una piccola parte. Iniziando da mio padre, mio fratello e ora da me ci siamo mossi con intenti unici e molto semplici: creare una sorta di isola felice dove anche i sogni servono a mettere i piedi per terra, per assaporare la vera realtà della vita fatta di fatica, di impegno.
Che cosa insegna il Tatami e che cosa lascia, a parte il frastuono dei colpi?
Il Tatami è una piattaforma particolare. Entri in un altro universo, in un’altra atmosfera; le regole danno un forte tono alla concentrazione necessaria a sostenere sensazioni forti violente faticose e con una grossa soddisfazione ti accorgi che hai passato un’ora ad imparare e ad affrontare cose nuove, insieme agli altri.
Diresti ai bambini di frequentare questo mondo e soprattutto il tuo che mi sembra di capire sia un mondo un po’ a parte…?
I bambini devono essere interessati con la curiosità dei bambini e devono partecipare a questo gioco, che è il Judo che è il Karaté, con un sistema divertente. Quindi noi facciamo giocare i nostri bambini con l’idea di farli crescere da atleti, ma rispettando sempre quello che il bambino ama più di tutto, il divertimento, il
gioco. Giocare per imparare, combattendo. Questo sicuramente funziona, tant’è che i bambini qui alla YubiKai sono tanti.
I tuoi progetti e il tuo futuro? Siamo un gruppo di persone che si impegnano e quando serve una mano ci siamo. E anche se una giornata sia di 24 ore, noi cerchiamo di farla diventare di 25, se serve. Lavoriamo con tanta umiltà e forza: lo staff di Yubikai è così e anche i politici sanno che cosa rappresentiamo, per questo ci sono stati molto vicini. Forse è il momento di fare un piccolo sforzo, per aiutarci a realizzare il nostro sogno, dare uno spazio a tutti moltiplicato per cinque.

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 7 – Febbraio 2010

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