Un murale per Alfredino Rampi: al via la raccolta fondi

Quaranta anni fa, il 13 giugno 1981, si consumava a Vermicino, vicino Frascati, la tragedia che vedeva un bambino di appena sei anni cadere in un pozzo abusivo lasciato incustodito e trovarvi la morte. 

Fu un evento che colpì tutti gli italiani perché, forse per la prima volta, la Tv nazionale e tutti i media si appropriarono di una disgrazia ancora non compiuta per farla arrivare in diretta nelle nostre case. Le dirette televisive degli infruttuosi tentativi di salvataggio del bimbo continuarono per giorni, anche di notte, sfiorando il morboso e trasformando il dramma di una famiglia in quello di una nazione intera.

Alfredino cadde nel pozzo il 10 giugno e vi rimase vivo per tre giorni ad una profondità di 60 metri.

Subito si cercò in tutti i modi possibili di riportarlo in superficie con l’intervento dei Vigili del Fuoco, ma anche di volontari che si infilarono nella cavità dove il bambino era rimasto bloccato, nel tentativo di raggiungerlo. Tanta la buona volontà ma vennero commessi anche degli errori.

Fu uno spettacolo atroce che è rimasto vivo nella nostra memoria e che ultimamente è tornato di attualità per due ragioni.

La prima è stata la recente scomparsa di Angelo Licheri, un tipografo di origine sarda dal corpo esile all’epoca di trentasei anni, che calato nel pozzo raggiunse il povero Alfredino senza però riuscire ad agganciarlo. La seconda è stato il lancio della raccolta  fondi in sua memoria, da parte di una cittadina della Garbatella, Stella Liberato, in accordo con la Onlus creata dalla famiglia Rampi. Una parte dei fondi raccolti sarà destinata alla realizzazione di un murale sulla storia di Alfredino e il resto sarà invece devoluto all’associazione.

Il fine del murale è quello di ricordare innanzitutto l’importanza della solidarietà. Nel 1992, circa dieci anni dopo la tragedia di Vermicino, venne istituita la Protezione Civile con il compito di intervenire in tempi brevi e in modo coordinato nelle situazioni di emergenza collettive, ma anche in vicende come quella di Vermicino. Se all’epoca fosse esistito il Dipartimento della Protezione Civile con i moderni mezzi attualmente a disposizione, ma soprattutto con le competenze dei suoi tecnici, ora forse saremmo a raccontare una storia diversa.

E’ stato calcolato che saranno necessari circa 20 mila euro per creare il murale sui muri della Garbatella o comunque dell’VIII Municipio. “L’opera promuoverà i valori fondamentali della legalità, solidarietà, soccorso e competenze” leggiamo sulla raccolta lanciata da Stella Liberato sulla piattaforma GoFundMe ed è stato creato anche un gruppo su Facebook “Memorial Alfredino Rampi”.

In questo modo il murale in oggetto si andrebbe ad aggiungere agli altri di tematica sociale e civile già presenti sul territorio.

di Enrico RECCHI

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