Per un periodico locale come Cara Garbatella festeggiare l’anniversario del 25 aprile ha sicuramente diversi significati. Innanzitutto la volontà di tenere vivi i valori della Resistenza che sono il fondamento della nostra Costituzione, oggi sempre più minacciata da ambigui tentativi di revisione, e di partecipare insieme a tutti i democratici e agli antifascisti …..
Per un periodico locale come Cara Garbatella festeggiare l’anniversario del 25 aprile ha sicuramente diversi significati. Innanzitutto la volontà di tenere vivi i valori della Resistenza che sono il fondamento della nostra Costituzione, oggi sempre più minacciata da ambigui tentativi di revisione, e di partecipare insieme a tutti i democratici e agli antifascisti alla ricorrenza che vide la sconfitta definitiva del nazifascismo nel nostro Paese, quando le più grandi città del Nord vennero liberate dalle brigate partigiane.
Allo stesso tempo ricordare quei giorni indimenticabili della Liberazione di Roma, che precedette di quasi un anno quella nazionale. A Roma, infatti, era il 4 giugno del 1944 quando le truppe alleate entrarono in città tra le ali festanti della popolazione.
Per i romani era finito un incubo durato 9 mesi, cominciato con l’occupazione tedesca della città dopo quelle gloriose giornate tra il 9 e il 10 settembre del ’43 a Porta San Paolo e terminata con la rotta verso il nord delle colonne naziste. Furono mesi difficili, mesi di fame, di miseria, di privazioni e di barbarie.
Dopo l’eccidio delle Fosse Ardeatine, dove trovarono la morte 335 patrioti romani di tutte le condizioni sociali, tra cui i fratelli Cinelli entrambi comunisti e Enrico Mancini del Partito d’Azione, tutti della Garbatella, i tedeschi lasciarono una scia di morte e di lutti anche l’ultimo giorno, mentre fuggivano dalla città, lungo la Via Cassia.
Alla Storta, infatti, fu fermato un camion partito dalla prigione delle SS di Via Tasso e il carico “ingombrante” di 14 persone fu eliminato nella campagna ai bordi della strada.
Insieme al noto sindacalista della Cgil Bruno Buozzi, trovò la morte Libero De Angelis, un giovane socialista che abitava al lotto 28.
In questo numero in occasione del 25 aprile, utilizzando parte del materiale che sto raccogliendo per una pubblicazione, ho voluto raccontare l’ingresso degli alleati alla Garbatella, le prime settimane dopo il 4 giugno, l’iniziativa dei comunisti della “Villetta” e del Comitato di Liberazione rionale.
Gianni Rivolta
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 6 – Speciale 25 aprile 2009