di Massimo Mongai,Roma, 3 novembre 1950 – Roma, 1º novembre 2016
Una bellissima hostess delle linee aeree etiopi viene trovata morta nel suo appartamento, vicino a lei un diario scritto in una lingua incomprensibile. Una situazione difficile per il maresciallo Cafuni che decide di rivolgersi al suo ormai amico Ras Tafari Diredawa.
Tafari era un barbone alcolizzato, tormentato da un oscuro e doloroso passato a cui la sua mente aveva deciso di soccombere. Etiope e clandestino, istruito e poliglotta, con acume e determinazione aveva scoperto e consegnato alla giustizia l’assassino di una volontaria della Caritas… Eurosia, l’unica persona che credeva in lui. In quell’occasione aveva conosciuto il maresciallo della benemerita, uomo deciso e risoluto, integerrimo e privo di pregiudizi, che andando oltre l’apparenza degli stracci da barbone era riuscito a trovare il vero Ras Tafari.
In questa nuova indagine i due saranno costretti a misurarsi con uomini di potere e tragici ricordi di un passato dimenticato, che inesorabili riaffiorano attraverso le pagine di un diario.
Questi sono alcuni degli avvenimenti di Ras Tafari Diredawa e il fiore reciso di Massimo Mongai, edito dalla Robin edizioni nella splendida collana I Luoghi del delitto.
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