Chiude l’Asl di Piazza Pecile?

Nostra intervista all’assessore municipale Andrea Beccari

Chiude l’Asl di Piazza Pecile?

L’edificio evidenzia segni di dissesto. Già dirottati alcuni servizi. L’ultima parola agli ingegneri. Ora si cerca in zona un’altra sede.

E’ vivo l’allarme tra la gente del quartiere per il ridimensionamento e forse per la possibile totale chiusura del poliambulatorio della ASL di Piazza Pecile. Preoccupazione che si aggiunge a quelle per le prospettive di riduzione di alcuni i servizi dell’Ospedale CTO, …..

Nostra intervista all’assessore municipale Andrea Beccari

Chiude l’Asl di Piazza Pecile?

L‘edificio evidenzia segni di dissesto. Già dirottati alcuni servizi. L’ultima parola agli ingegneri. Ora si cerca in zona un’altra sede.

E’ vivo l’allarme tra la gente del quartiere per il ridimensionamento e forse per la possibile totale chiusura del poliambulatorio della ASL di Piazza Pecile. Preoccupazione che si aggiunge a quelle per le prospettive di riduzione di alcuni i servizi dell’Ospedale CTO, cui verrebbe sottratto addirittura anche il pronto soccorso. Tale reale minaccia di carenze dell’assistenza sanitaria nel quartiere sta mobilitando innanzitutto il Municipio e anche le associazioni tra cittadini. Per conoscere la reale portata del pericolo, abbiamo chiesto all’assessore municipale Andrea Beccari come si è giunti a tale situazione e che cosa intende fare il Municipio in difesa della salute dei cittadini. (C.B.)

Che cosa ha determinato la chiusura di alcuni servizi del poliambulatorio di Piazza Pecile?
All’inizio dell’agosto scorso i Vigili del fuoco hanno costatato la presenza di alcuni cedimenti dello stabile di proprietà Enasarco di Piazza Pecile che ospita il Presidio distrettuale sanitario. L’inagibilità di una parte dei locali comportò una prima limitazione dei servizi. Da allora si è verificata un’accelerazione drammatica.
Nuovi segni di aggravamento hanno richiesto un ulteriore sopralluogo a ottobre, dal quale sono scaturite altre limitazioni dell’uso dello stabile da parte di operatori e utenti. A tutt’oggi non è dato capire se sia necessario uno sgombero parziale o totale dei servizi. La cittadinanza è ancora
sospesa, in attesa del responso degli ingegneri della Direzione regionale della Protezione civile.

Come si è mosso il Municipio?
Il Municipio ha puntato i piedi su due nodi:

  1. Certezza e rapidità per la cittadinanza sulla prospettiva e la nuovamappatura dei servizi (precisamenteciò che è mancato);
  2. Qualora emergesseun parere tecnico negativosulla stabilità dell’immobile, il presidio deve restare in un’area limitrofaall’attuale (un’ipotesi di cui si parla -poiché nel frattempo la ASL ha procedutoa una ricognizione per rinvenirenuovi spazi – consisterebbe inun’offerta a Via Pigafetta).

Che cosa comporta questa attesa per l’utenza?
La situazione è la seguente. Il Presidio sanitario di Piazza Pecile, che ha costituito soprattutto per la popolazione anziana un riferimento locale importantissimo, nella confusione e nel disorientamento generale è come se andasse pezzo per pezzo decomponendosi.
Oculistica, Radiologia, Centro prelievi già sono stati trasferiti al CTO, che rischia tra l’altro di snaturarsi ulteriormente in quanto ospedale. Odontoiatria è stata trasferita e come incapsulata per forza nel Poliambulatorio di Via Malfante, dietro Piazza dei Navigatori.
Le altre specialità sono ancora insediate in parte dello stabile e funzionanti, ma solo fino all’esaurimento degli appuntamenti già fissati.
L’Ufficio prenotazioni è chiuso. Per poter prenotare nuove visite specialistiche il cittadino viene rimbalzato al CTO, e dal CTO ad ulteriori ambulatori specialistici.

Una situazione veramente grave, foriera di ulteriori sacrifici per i cittadini.
Sì. Aggiungo che uno degli effetti più perniciosi di questo smottamento complessivo (che ha generato da parte della Direzione della ASL una spasmodica vampiresca caccia presso altri servizi) è stato il tentativo di accorpare in un unico mezzo piano di 14 stanze il CAD e il Centro di salute
mentale: come noto, dopo una battaglia durissima, il Municipio era riuscito ad ottenere, per servizi così delicati (soprattutto il CSM) l’uso del secondo piano della palazzina Liuzzi, ex IKT di Lady Asl, presso l’IPAB di San Michele, in locali finalmente dignitosi e confortevoli (forse troppo per il palato ospedalocentrico del Direttore sanitario della ASL!).
Questa operazione sembra rientrata.

Quale amara riflessione a questo punto?
In questi anni il Municipio ha posto a più riprese alla ASL non solo la questione di una maggior cura e di un riassetto più armonico dei servizi sanitari esistenti, ma anche quella (figuriamoci!) di una loro espansione operativa, di una articolazione più capillare e vicina ai cittadini, a maggior ragione in un quadro di compensazione connesso alla contrazione della rete ospedaliera, contrazione imposta dal Governo e dalla raccapricciante eredità della Giunta Storace.

Che cosa auspica il Municipio?
Come vede il futuro sviluppo dell’assistenza sul territorio?
Per noi il Distretto sanitario non doveva essere più un aggregato povero di servizi e privo di identità; doveva al contrario proporsi come punto di sutura della continuità assistenziale, dall’ospedale al domicilio, che, integrandosi con la pianificazione sociale municipale, rendesse tangibile il diritto alla salute. Insomma un insieme ben organizzato e vivo, pulsante nell’immaginario collettivo.
Noi dobbiamo denunciare una colpevole miopia. Si potrebbe affermare che ciò che sta accadendo a Piazza Pecile fosse nell’aria (non erano un mistero le condizioni di inadeguatezza dell’immobile; già almeno dal 1999, a seguito di segnalazioni di operatori, erano state fatte verifiche sulla stabilità dell’edificio, che certo non avevano evidenziato situazioni di pericolo, ma neanche avevano sortito progetti di ammodernamento).
Ma il punto non è tanto questo. In questi anni i reiterati appelli del Municipio ad avanzare un progetto strategico di sanità pubblica territoriale non hanno neppure lontanamente sfiorato la gestione manageriale della ASL. Se ciò fosse accaduto, è molto probabile che, anche a parità di costi, si sarebbe già da lungo tempo approfondita l’analisi delle condizioni dell’immobile di Piazza Pecile e si sarebbero messe in campo le alternative in un quadro organico e innovativo.
Spiace dirlo, ma è così.

Poliambulatorio Piazza Pecile, 20
Telefono 0651005025
Visite specialistiche (specialità presenti): Allergologia, Cardiologia, Chirurgia, Dermatologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Ginecologia, Neurologia, Oculistica, Odontoiatria, Ortopedia, Otoiatria, Radiologia, Analisi cliniche.

CUP orario sportello: dal lunedì al venerdì 8/12,30 – 14,30/16,30 – sabato 8/12,30
Cassa ticket: dal lunedì al venerdì 8/12,30 – 14,30/16,30 – sabato 8/12,30

Poliambulatorio Via Malfante , 35
Telefono 065110494
Visite specialistiche (specialità presenti).
Cardiologia, Dermatologia, Gastroenterologia, Ginecologia, Oculistica, Odontoiatria, Ortodonzia, Ortopedia, Otoiatria, Urologia.

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 6 – Dicembre 2009

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