La memoria di Ras Tafari Diredawa

Massimo Mongai (Roma, 3 novembre 1950 – Roma, 1º novembre 2016)

Tafari è un barbone alcolizzato etiope e ultraquarantenne che vive alla meno peggio a Roma, elemosinando pochi spiccioli per comprarsi da bere. Non ricorda il suo cognome ma solo la sua lingua, l’amarico. L’unica persona con cui ha un rapporto umano è Eurosia, volontaria della Caritas. La sua vita cambia quando, non visto, assiste all’omicidio di Eurosia. Il terrore, ma anche improvvisi ricordi lo paralizzano, e Tafari fugge per essere poi arrestato e trattenuto in camera di sicurezza per quattro giorni, nutrito ma senza toccare alcool. A costo di una grande sofferenza inizia una risalita, trova aiuto e vestiti puliti, perfino un lavoro e ricomincia a ricordare tutta la sua vita, anche se ancora non sa chiaramente perché parli perfettamente italiano, inglese e arabo. La sfida che a questo punto gli si pone davanti è: a Roma, oggi, in mezzo a tre milioni di persone, come può un barbone etiope alcolizzato e clandestino a trovare un assassino e le prove per convincere la polizia?

Finalista al Premo Azzaccagarbugli 2006 al romanzo poliziesco

 

pagine 252 euro 9,00 genere: Giallo pubblicato: 2006 ISBN 88-7371-211-8
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