Buone notizie dallo storico istituto dei ciechi Sant’Alessio Margherita di Savoia nel quartiere Tor Marancia. In questi giorni è nata la Fondazione ConTatto, un organo pubblico istituito per garantire la continuità dei servizi di assistenza socioeducativa in favore di persone cieche e ipovedenti, residenti nel territorio della Regione Lazio e, contestualmente, di stabilizzare oltre duecento lavoratori dell’azienda attivi nei servizi educativi domiciliari e scolastici per disabili visivi.
La Fondazione arriva dopo un confronto durato circa due anni, tra malumori e circoscritte contestazioni che hanno visto protagonisti la Regione Lazio, l’Asp Sant’Alessio e le sigle sindacali romane Cgil, Cisl e Uil Fpl. È stato nominato amministratore unico della Fondazione ConTatto l’avvocato Antonio Organtini, già direttore generale dell’istituto di viale Odescalchi.
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Le dichiarazioni di Amedeo Piva e Daniele Leodori
«Siamo contenti di questo risultato – dichiara Amedeo Piva, presidente del Sant’Alessio – in questi anni abbiamo lavorato tutti insieme per trovare la migliore soluzione possibile per i lavoratori e per gli utenti dell’Istituto. La neonata Fondazione di partecipazione pubblica ConTatto si farà carico della progettazione, programmazione, gestione e realizzazione dei servizi territoriali. Non posso che felicitarmi per il risultato raggiunto che garantirà un servizio ancora più puntuale alle alunne e agli alunni con disabilità visiva che frequentano le scuole della Regione Lazio, e agli operatori che in tutti questi anni hanno continuato a lavorare senza garanzia di continuità».
Anche negli uffici della Regione Lazio c’è soddisfazione per la notizia: «Dopo trent’anni di attesa, con la nascita della Fondazione, arriva il giusto riconoscimento per gli operatori del Sant’Alessio: la stabilizzazione – afferma il presidente vicario, Daniele Leodori – Ci siamo impegnati molto per arrivare a questo risultato perché crediamo che la specializzazione raggiunta in questi anni dagli operatori sia un patrimonio da salvaguardare. A questa motivazione si aggiunge anche la necessità di continuità. Crediamo, infatti, che garantire la continuità dei servizi di assistenza socioeducativa sia essenziale perché permette, alle persone che necessitano di sostegno e alle loro famiglie, di avere un unico punto di riferimento».
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