Domenica 12 marzo dalle ore 9 alle ore 13 nel parcheggio del Municipio in via Benedetto Croce 50, si svolgerà una raccolta di beni di prima necessità e attrezzature finalizzata al soccorso e all’assistenza delle popolazioni colpite dal terribile sisma in Turchia e Siria, a cura del Polo di Protezione Civile del Municipio Roma VIII.
Si potrà donare: tende invernali, stufe, materassini, brandine, sacchi a pelo, prodotti per l’igiene, coperte, trapunte, alimenti precotti.
Non saranno accettati materiali di seconda mano, beni usati e vestiario.
Sono stati allestiti anche altri punti di raccolta a Roma, in seguito, tutte le donazioni saranno censite e consegnate, prima possibile, all’Ambasciata Turca.
Per ogni richiesta d’informazione è possibile contattare la sala operativa della Protezione Civile, al numero verde 800 854 854 o al numero 06 67109200.
Una terra martoriata
Alle 4:17 del mattino del 6 febbraio, il sud est della Turchia e il nord della Siria, è stato colpito da un terremoto di magnitudo 7,8 Mww che ha causato, secondo le ultime stime, la morte di oltre 51 mila persone e oltre 120 mila feriti. Ancora si registrano scosse di assestamento, anche superiori ai 6 Mww, che rendono difficoltosi i soccorsi e sempre più improbabile trovare superstiti.
Causa del disastro, specialmente nell’Anatolia del sud, sono state le politiche perpetrate negli ultimi anni dal regime turco di Recep Tayyip Erdogan complice di aver sanato con condoni molte strutture abusive e cancellato le ispezioni edilizie negli edifici pubblici.
La Siria del nord, invece, è una zona prevalentemente abitata da popolazioni curde e da decenni una terra martoriata da bombardamenti e ingerenze di potenze straniere che hanno traumatizzato la popolazione e indebolito molti edifici. I territori del Bakur o del Rojava sono solo alcuni dei protagonisti della sanguinosa battaglia contro le milizie dell’Isis. Una terra già fortemente precaria, dove vivono milioni di sfollati fuggiti a seguito dello stato di guerra e che oggi ha subito una calamità naturale inenarrabile.
Raccolta fondi
Sono molti gli enti del terzo settore che si sono adoperati per raccogliere donazioni, alcuni già presenti sul territorio dapprima del terremoto.
La Mezzaluna Rossa è un’associazione internazionale attiva dal 1993, la più grande organizzazione umanitaria per il Kurdistan, ha disposto una raccolta fondi migliaia di donne e bambini costretti a dormire all’aperto con temperature che la notte scendono tremendamente.
Garantire a queste famiglie un alloggio di emergenza, una coperta è una priorità assoluta.
Un Ponte Per, è un’associazione per la solidarietà internazionale e un’organizzazione non-governativa nata nel 1991, subito dopo la fine dei bombardamenti sull’Iraq, oggi sta raccogliendo donazioni per reperire farmaci e dispositivi medici da inviare nelle zone più colpite dal sisma e supportando chi sta soccorrendo i feriti.
La Mezzaluna Fertile, definita come la “Culla della civiltà”, patria delle prime popolazioni mesopotamiche, oggi vive il periodo più atroce della sua storia e ha bisogno del nostro aiuto affinché questa difficile situazione possa essere arginata il prima possibile.





