L’INIZIATIVA DEL COMITATO DI QUARTIERE GROTTA PERFETTA

aree verdi

Altre due aree verdi da tutelare: in corso una petizione a Roma 70

Continua l’impegno del Comitato di quartiere Grotta Perfetta per strappare al degrado le aree verdi del territorio. Questa volta si tratta dell’ex Punto Verde Qualità 10/11, una porzione di circa cinque ettari fortemente degradata, situata alle spalle di Rinnovamento e tagliata in due da via Calderon della Barca. “La parte verso via dell’Annunziatella – spiega il Presidente del Cdq Mario Semeraro – era stata data in concessione ad una società, che vi costruì un edificio mai aperto al pubblico; doveva essere forse un asilo nido, ma fu edificato  in spregio delle norme paesaggistiche, per cui la concessione gli venne ritirata con un danno erariale notevole, in quanto la società affidataria aveva contratto un mutuo garantito dal Comune di Roma. La parte verso viale Londra, invece, confina proprio con il Parco di Tormarancio. Le firme che stiamo raccogliendo sottoscrivono una richiesta alla Regione Lazio affinché riconosca queste zone come aree protette  contigue  al Parco dell’Appia Antica, facendole ricadere  perciò sotto il suo controllo e la sua tutela. Oltre alla raccolta delle firme ci impegneremo anche per sollecitare l’adesione di volontari che in futuro adottino l’area”.

La zona è di grande valore storico e paesaggistico. Si sviluppa intorno a due corsi d’acqua appartenenti alla Marrana di Grotta Perfetta ( il fosso del Grottone è uno dei  suoi rami principali) in gran parte intubati per la realizzazione di diversi quartieri, il che ha  fortemente compromesso la  funzione idrogeologica.  La morfologia dell’area – si legge nel documento del Cdq – è caratterizzata dalla presenza di una profonda incisione valliva, delimitata da versanti a forte pendenza (Via Calderon della Barca), che si è impostata sui depositi vulcanici relativi all’attività esplosiva più antica del Vulcano dei Colli Albani. Dal punto di vista botanico, inoltre, la presenza di alberi da frutta, mele cotogne accanto ad alberi di fico e melograni, rivela un’antica conoscenza di impianto di villa agricola romana.

“L’area – aggiunge il presidente del Cdq – è la prosecuzione naturale del Parco dell’Appia Antica e, più specificamente del settore recentemente annesso, ovvero il Parco di Tormarancia.  E’ importante, dunque, la ricostruzione dell’unità territoriale e paesaggistica tra queste aree di alto valore culturale e ambientale, per ricomporre un sistema unitario che consenta la fruizione continua e controllata del territorio da parte e con la collaborazione dei cittadini ”(s.gir.)

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail