Lettere novembre 2012

Lettere

Affascinante Garbatella

Voglio solo dirvi quanto mi piace il vostro periodico e complimentarmi con la redazione tutta. In verità amo in maniera viscerale la Garbatella, pur vivendo ai margini della zona storica, ossia alla Circonvallazione Ostiense. Quando però mi chiedono dove abito, rispondo con orgoglio “alla Garbatella”. E di fatto la Garbatella si espande e vive pure oltre i suoi confini geografici. Per molto tempo ho vissuto il quartiere solo attraverso le vostre pagine, ora lo sto scoprendo di persona, sempre guidata dai vostri articoli. Il fatto è che ora sono in pensione e ho il tempo per vivere delle cose che non avevo prima apprezzato, in primo luogo il dialogo con le persone vicine di casa ed i negozianti che prima neppure conoscevo.
Poi le passeggiate per le vie della Garbatella, con la testa all’insù a guardare i particolari delle case che hanno qualcosa di fantastico: è come immergersi in una dimensione atemporale, essere sospesi tra passato e presente, oppure passeggiare nel bel mezzo di una favola, e ti aspetti che,voltando l’angolo, spunti Biancaneve, i sette nani, o altro. Ed è vero che girando l’angolo comunque vedi altre meraviglie, le strade, le case, i giardini, i pr ofumi, gli odori della vita quotidiana. Che quartiere meraviglioso, che isola di pace nella nostra Roma distante e caotica. Grazie Cara Garbatella per avermi guidata in questa scoperta di bellezza e di condivisione del quotidiano nella sua più profonda realtà

Maria Teresa Grano

C’è stato un tempo non tanto lontano nel quale chi abitava alla Garbatella quasi si vergognava di dichiararlo. La borgata era simbolo di povertà, sia pure immersa in un disegno urbanistico e in un’architettura semplici ma accurati e per molti versi geniali. Poi c’è stata la “scoperta” della Garbatella, meta di visitatori che quotidianamente vengono a vederla, un quartiere che ispira lettere come questa che volentieri pubblichiamo …

 

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Nasce il comitato Ostiense-Garbatella

Cara Garbatella,
con il vostro gentile aiuto volevamo far sapere a tutti gli abitanti della zona che, finalmente, è nato il Comitato di quartiere Ostiense/Garbatella. Il Comitato abbraccia tutta la zona che dalla Via Ostiense, angolo Via Pellegrino Matteucci, arriva alla Cristoforo Colombo, estendendosi dalla Garbatella fino a San Paolo. Non si tratta della solita aggregazione con fini non sempre chiari. E’ nato da un’idea di alcune donne stanche di assistere al lento degrado dei loro quartieri, di vedere la sfiducia, la delusione, la rabbia degli abitanti nell’assistere impotenti a quanto accade attorno a loro. I problemi sono noti a tutti: viabilità, parcheggi, trascuratezza, pulizia, mancanza di aree verdi e tanto altro. Queste donne si sono messe in testa che qualcosa si può fare rimboccandosi le maniche e che, aiutate da coloro che non hanno ancora perso del tutto la speranza, la situazione può cambiare. Non s’illudono di risolvere tutto, lo sanno benissimo, vogliono solo essere una voce del quartiere, un tramite che permetta alle istituzioni di venire a conoscenza più rapidamente delle criticità e di essere di aiuto nel trovare le soluzioni migliori. Il Comune potrà dire di non avere i fondi a disposizione; si potrà sempre rispondere che: una maggiore presenza di vigili urbani non costa molto; a spazzare più a fondo non costa molto; mettere più cestini per le strade non costa molto; a piantare qualche albero in più non costa molto; a curare di più i giardini che ci sono non costa molto; a costruire nuovi palazzi si creerebbe caos, pericolo e renderebbe invivibili queste zone. Ci vuole solo buon senso e voglia di fare.Chiediamo in cambio l’appoggio della gente (“Più siamo, meglio stiamo”!). Sino a oggi possiamo contare sul sostegno di duecento iscritti, ma siano determinate ad andare avanti. Perciò chi intende iscriversi può contrattare il 3335352674 o scrivere un’e-mail a comitatoostiensegarbatella@hotmail.it. Troveranno Simonetta, Anna Maria, Carolina, Claudia, Emanuela e Graziella disposte ad ascoltarli.

Il Comitato di quartiere Ostiense-Garbatella

 

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L’ing. Massimo e non Marcello

In Cara Garbatella di luglio, nel pur pregevole articolo “Piazza Brin elevata a patrimonio culturale”, l’autore prende il solito rossolano abbaglio. Il progettista della Garbatella, unitamente a Gustavo Giovannoni, fu l’ing. Massimo Piacentini (poi direttore generale dell’Iacp nel secondo dopoguerra) e non il suo procugino più famoso Marcello. Dare a Cesare quel ch’è di Cesare.

Claudio Lo Jacono

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Selvaggi a Via Passino

Non è stato ancora inaugurato (misteri della burocrazia politica!) il mercato coperto di Via Passino che già sulle sue mura esterne si sono accaniti i selvaggi graffitari con scritte e disegni tracciati a pennello o con lo spray e con l’issare sulla facciata una bandiera rossa, come simbolo di un’occupazione simbolica di parte. Sporcare una parete, anche quelle pregiate in laterizio, sembra un’arrogante pretesa di chi crede di esprimere in tal modo un messaggio trasgressivo che non può trovare comprensione tra i cittadini ma può solo provocare riprovazione e rigetto. Non è certo questo il modo per conquistare solidarietà e simpatie. Forse ai selvaggi farsi accettare dagli altri diversi da loro non interessa. Sono troppo tronfi della loro prepotente arroganza. Spiace costatare che la selvaggia deturpazione dell’edificio del mercato reca esplicitamente pure una firma: il Centro sociale La Strada.

Mariano Dentice e Giuseppina Villa

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Via A.M.Strozzi: appello al Municipi

Più volte su Cara Garbatella è stata segnalata la pericolosità della immissione delle auto da Via Filippo Tolli nella velocissima Via Macinghi Strozzi. Esiste sì la segnalazione del pericolo con un lampeggiatore giallo che però non induce nessuno a moderare la velocità. Tra l’altro è pure parzialmente coperto da i rami di un albero. In quell’incrocio si sono già verificati numerosi incidenti. Malgrado le richieste dei cittadini, raccolte a volte anche dal vostro giornale, non si interviene radicalmente. Circa un anno fa, per evitare che le auto parcheggino agli angoli dell’incrocio, sono stati modificati i marciapiedi. Non è bastato. E poi le auto spesso vanno a parcheggiare fin sopra i marciapiedi. Comunque la visibilità di chi transita su quell’incrocio è estremamente limitata. Mi appello a questo punto al Municipio, che sicuramente conosce il problema. Lì serve un semaforo che regoli il traffico e nel contempo limiti la velocità delle auto che percorrono Via Macinghi Strozzi. Spero di avere una risposta tramite Cara Garbatella.

Simone Denigro

 Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 9 – Novembre 2012

 

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