Tre giorni di laboratori e di memoria attiva per tessere il filo rosso che stringe le comunità di Marzabotto e il Municipio VIII. Le ragazze e i ragazzi delle terze medie della Poggiali Spizzichino e Pincherle sono diventati protagonisti di un gemellaggio, che ha l’ambizione di costruire legami profondi andando alle radici della storia repubblicana del nostro Paese.
Un patto fraterno e di scambio tra il Municipio VIII, che ospita le Fosse Ardeatine, ed il Comune di Marzabotto, dove si trova il Monte Sole: due tra i luoghi che hanno visto consumarsi i più orribili episodi dell’occupazione nazifascista d’Italia, che hanno colpito comunità intere strappando alla vita centinaia di persone.
I ragazzi hanno reso omaggio, al fianco del Presidente Ciaccheri, ai 775 martiri dell’Eccidio di Monte Sole. Al viaggio hanno partecipato anche l’Assessora alla Scuola Francesca Vetrugno e quella alla Memoria Maya Vetri, oltre che una delegazione dell’assemblea municipale, composta da Monica Rossi (PD) e Lorenzo Giardinetti (SCE).
“Questi ragazzi sono i primi di un progetto che continueremo a costruire nel corso dei prossimi anni – dice Ciaccheri, in un video pubblicato dal Monte Sole – Era importante essere qui, attraversare i laboratori della scuola di Pace di Marzabotto, i luoghi e la storia dell’Eccidio di Monte Sole e della Resistenza, che su queste colline hanno segnato una parte importante di quel futuro di libertà che oggi noi rappresentiamo e dobbiamo onorare”.
Il riferimento è alla Brigata Partigiana Stella rossa Lupo che quotidianamente, da Monte Sole, era in grado di colpire strade e ferrovie che collegavano Bologna alla Toscana, mentre i nazisti risalivano l’Italia fuggendo dall’avanzata delle truppe alleate. La strage, guidata dal maggiore Reder, con la collaborazione di militi fascisti che conoscevano il territorio, si consumò tra il 29 settembre ed il 5 ottobre 1944: fu una vendetta orribile che colpì anche donne, anziani e bambini, lasciando solo dolore e macerie nei villaggi della zona.
Il viaggio è stato possibile grazie al progetto #EightNoDifference di IdeeLab e al contributo del Comune di Marzabotto
Un atto di profondo valore è stata la presenza alle commemorazioni dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, della Sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi (Presidente nazionale del Partito Democratico fino a qualche giorno fa), accompagnata dalla dirigente scolastica con cui stanno lavorando per organizzare il viaggio delle terze medie del paese a Roma, in visita al Sacrario di via Ardeatina.
La priorità ora, per la Sindaca Cuppi, è quella di rinnovare i rapporti già esistenti tra istituzioni, ma anche tra associazioni dei familiari dei martiri a livello nazionale. La incontriamo, infatti alla Villetta a Garbatella, dove il 24 marzo si sono riunite rappresentanze istituzionali e associative di familiari e di Comuni che hanno subito la ferita dell’occupazione nazifascista. Non un luogo casuale: occupata dai partigiani comunisti subito dopo la liberazione di Roma, la Villetta fu intitolata a Giuseppe Cinelli, martire della Garbatella alle Fosse Ardeatine.
La riunione, convocata dall’ANFIM e presieduta dal Segretario Trasciani con il saluto del Presidente Albertelli, ha visto la commossa partecipazione di rappresentanti di familiari dei Martiri di Sant’Anna di Stazzema, di San Pancrazio, di Cavriglia,di Marzabotto, di Vallucciole e della Valle dell’Aniene. Un momento di importante lavoro comune teso a rafforzare il filo rosso della Memoria a livello nazionale, che sia in grado di tenere uniti familiari dei Martiri e istituzioni locali nella condivisione e nel racconto di storie familiari e locali drammatiche, in cui, però, si deve cercare il germoglio della nostra Repubblica. All’incontro era presente anche il Presidente dell’ANPI di Roma De Sanctis e il Presidente di Progetto Memoria Dell’Ariccia.
“Il prossimo anno saranno 80 anni dal 1944, quando molti di questi eccidi furono perpetrati dai nazisti in ritirata. È un appuntamento importante a cui si vuole arrivare preparati – ci dice ancora la Sindaca Cuppi – alimentando iniziative che facciano rete e comunità, come il gemellaggio con il Municipio VIII.
Il frutto migliore del dialogo delle Istituzioni e delle Associazioni della Memoria, ad ogni modo, è ciò che resta nel terreno: semi di giustizia e di libertà depositati nell’esperienza unica di un viaggio per ragazze e ragazzi, che oggi sentono più forte di prima la responsabilità del racconto di ciò che è stato e la consapevolezza della Memoria attiva, anticorpi quanto mai necessari per la nostra fragile democrazia.





