Per non dimenticare

Di Iacopo Smeriglio

Il corteo del 26 marzo a ottant’anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine attraverserà la Garbatella

Tra le cave di tufo che costeggiano la via Ardeatina, a pochi passi dal cuore del nostro quartiere, dal 24 marzo 1944 è custodito l’animo antifascista e democratico della Repubblica italiana. Una ferita non rimarginabile che ricorda, anno dopo anno, il valore del sacrificio orrendo pagato per la libertà di ognuna e ognuno di noi.

Nell’80° anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine abbiamo come italiani e soprattutto come abitanti del municipio VIII, la responsabilità della memoria. Si vanno affievolendo il racconto e le voci di chi conobbe l’occupazione tedesca e la Resistenza di Roma: dalle bombe che cadevano sulla stazione Ostiense alla battaglia di Porta San Paolo, l’antifascismo dei Mercati Generali e della Romana Gas, i sabotaggi lungo le strade consolari, gli ebrei romani nascosti e quelli deportati da fascisti e nazisti, le torture delle carceri e la violenza delle camicie nere.

Alla Garbatella le Fosse Ardeatine sono una ferita ancora aperta, qualcuno rammenta addirittura i boati delle mine che i nazisti esplosero per nascondere i corpi e chiudere le cave. Alcune famiglie del quartiere hanno pagato con il sacrificio dei propri cari, come i fratelli Giuseppe e Francesco Cinelli, arrestati al lotto 32 e giustiziati nell’eccidio. A Giuseppe, comunista e facchino ai Mercati Generali, venne intitolata dopo la Liberazione la sezione del P.C.I. del quartiere, la Villetta. Enrico Mancini, artigiano e commerciante antifascista, abitava, invece, al Lotto 43, agli alberghi. Entrato nel Partito d’Azione aderì alla Resistenza. Torturato e incarcerato, fu fucilato insieme agli altri alle Fosse Ardeatine. Alla sua memoria e a quella di tutti i 335 martiri, un grande murales ne ritrae il volto in Piazza Bartolomeo Romano, davanti al Palladium.

Mio zio, Riccardo Mancini, figlio di Enrico, è stato uno strenuo testimone praticante dell’antifascismo della memoria: la sua voce empatica e i suoi occhi capaci di emozionarsi hanno educato alla libertà e alla giustizia migliaia di giovani studenti nel corso degli anni. Oggi, il tempo ha consegnato questo testimone a noi, alle generazioni che hanno potuto ascoltare i racconti.

La memoria non è qualcosa che si può delegare alle pagine dei libri storia o alla liturgia delle istituzioni – sempre necessaria, ma mai sufficiente.

Piccoli germogli crescono dalle scuole e negli spazi sociali del nostro Municipio: memoria viva, capace di rinnovare le promesse e di riconnettere le storie antiche con le generazioni presenti. Il patto con l’antifascismo viene rinnovato ogni anno in un corteo colorato che apre la primavera, con i fiori nelle mani e i pugni chiusi nelle strade della Garbatella e di Tor Marancia, con le scuole e le associazioni del territorio, camminando insieme fino al Sacrario.

Quest’anno il corteo sarà la mattina del 26 marzo, mentre il 22 sarà il giorno delle commemorazioni istituzionali.

Tantissimi i laboratori in programma dalla metà di marzo e fino al 24, nelle scuole e nelle associazioni di tutto il territorio: alla Scuola popolare Sciangai, a Casetta Rossa, a Myo Spazio, al Centro Linkiostro, a Villetta Social Lab, al Csoa La Strada e all’Approdo di Via Magnaghi.

Molti gli eventi culturali e storici di approfondimento, soprattutto negli spazi della nuova Biblioteca Joyce Lussu a San Paolo, che ospiterà vari dibattiti a partire da sabato 23 marzo con l’incontro “La Resistenza a Roma e le Fosse Ardeatine” a cura di Paolo Carusi, docente Public History Università degli Studi di Roma Tre e Lidia Piccioni, docente di Storia contemporanea della Sapienza. Un altro incontro, la settimana successiva, tornerà sugli stessi temi, ma dal punto di vista di Giustizia e Libertà e del Partito d’Azione con l’intervento, tra gli altri, di Francesco Albertelli Presidente dell’ANFIM.

Il ciclo di eventi dedicato alla Resistenza si concluderà il 27 aprile con l’intitolazione dell’Aula studio della Biblioteca ai partigiani Lucia Ottobrini e Mario Fiorentini, con la partecipazione di  Marina Pierlorenzi, Presidente dell’ANPI Provinciale di Roma.

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