di Michela Micocci
L’atto costitutivo di nascita della Cooperativa Approvvigionamenti e Consumi “Quartiere Garbatella” viene firmato il 13 dicembre 1921 di fronte al notaio Arturo Tosatti, nel suo studio di via Torre Argentina; la neonata cooperativa ha per scopo “l’acquisto, la conservazione, la trasformazione e la vendita dei generi di prima necessità, senza scopo di lucro, cooperando all’economia domestica, al risparmio ed alla previdenza”. Sono dodici i soci che per primi aderiscono: Ezio Polonara, Natale Del Grande, Biagio Gay, Cleobulo Rossi, Costantino Mariotti, Enrico De Nicola, Giovanni Garrasi, Emilio Storti, Luigi D’Ascenzo, Gregorio Pietruccini, Angelo Melchiorre e Andrea Gasparri. Quasi tutti abitano a via Alberto Guglielmotti, tra questi il Rossi che – elettrotecnico e sindacalista – risiede al numero civico 31, lo stesso indirizzo che risulta essere la sede provvisoria della Cooperativa e che ricopre il ruolo più importante, quello di Presidente. I soci sono falegnami, vetrai, commercianti, geometri, impiegati e pensionati. Ogni azione ha il valore nominale di 100 lire ciascuna ed è stabilito che la Cooperativa abbia una durata di almeno venti anni.
Nuovi soci possono aderire, si legge nell’articolo 7 dello Statuto, pagando una tassa di ammissione di 15 lire, oltre a dover acquistare naturalmente almeno un’azione. Ma sarà il Consiglio di amministrazione ad accettare o meno nuove adesioni, con la possibilità, per chi si veda rifiutato, di far ricorso al Collegio dei sindaci. Gli utili oltre a essere ripartiti tra fondo di riserva, personale stipendiato, capitale azionario e fondo collettivo a disposizione del CdA, vengono distribuiti per il 50 per cento ai consumatori “in proporzione dell’importo degli acquisti fatti nei magazzini della Cooperativa”. Interessante notare come sia possibile recedere solo a seguito del cambio di residenza, a riprova del legame essenziale e necessario con la Garbatella: tutti i soci abitano nel quartiere e chi vuole uscire dalla Cooperativa può farlo soltanto andando a vivere altrove. La società di via Guglielmotti inoltre aderisce alla Lega nazionale delle Cooperative: un’antica istituzione nata nel 1886, forzatamente sciolta durante il Ventennio e “sostituita” dall’Ente nazionale fascista delle Cooperative.
La convocazione delle assemblee deve essere effettuata tramite un avviso da pubblicarsi sul Messaggero e con una raccomandata spedita ai soci. Dell’organo più importante della Cooperativa, vale a dire il Consiglio di amministrazione, sono chiamati a far parte cinque membri, tra i quali viene nominato un presidente – che rappresenta la società – , un vice presidente, un cassiere e un segretario.
La loro carica dura un anno, con la possibilità di rielezione. Qualche anno più tardi, nel 1927 la Cooperativa risulta tra i sostenitori dell’Opera Nazionale per la protezione della Maternità e Infanzia con una elargizione di 1.000 lire ( art.14 dello Statuto) e l’anno dopo, nel 1928, il presidente non è più Cleobulo Rossi. Dal Foglio degli Annunzi Legali della Provincia di Roma che pubblica il bilancio di esercizio della Cooperativa approvvigionamenti e consumi “Quartiere Garbatella” si legge che tale carica è ricoperta da Biagio Gay, già socio fondatore ( nel Cda compare anche Amerigo Bianchini). Nel frattempo la società ha cambiato sede: non più via Guglielmotti 31 ( quella legale), ma piazza Benedetto Brin 4,5 e 7, dove insiste la rivendita commerciale e i magazzini. A quella data il bilancio si chiude con un utile di lire 10. 141,40. Documento che attesta, soprattutto, che nel 1928 la Cooperativa è ancora attiva. Oggi quei civici di piazza Brin sono occupati al 5 dalla Trattoria il Moschino e il 7 è stato murato.