L’albero bottiglia, una pianta rara nel giardino di Commodilla

L’albero bottiglia, una pianta rara nel giardino di Commodilla

Si tratta del Brachychiton Discolor, una specie originaria dell’Australia orientale. La sua straordinaria fioritura rosa-cremisi. Forse impiantata dai marchesi Serafini, antichi proprietari del fondo

di Cosmo Barbato

DUna pianta rara in uno dei giardini della Garbatella, il bel parco che si estende tra Via Giovannipoli e la Via della Sette Chiese, quello cioè che sovrasta il labirinto delle gallerie della Catacomba di Commodilla. Si tratta del Brachychiton Discolor, detto “albero bottiglia” per il portamento del fusto largo in basso e stretto in alto, che dà l’idea di una bottiglia. …..

L’albero bottiglia, una pianta rara nel giardino di Commodilla

Si tratta del Brachychiton Discolor, una specie originaria dell’Australia orientale. La sua straordinaria fioritura rosa-cremisi. Forse impiantata dai marchesi Serafini, antichi proprietari del fondo

di Cosmo Barbato

DUna pianta rara in uno dei giardini della Garbatella, il bel parco che si estende tra Via Giovannipoli e la Via della Sette Chiese, quello cioè che sovrasta il labirinto delle gallerie della Catacomba di Commodilla. Si tratta del Brachychiton Discolor, detto “albero bottiglia” per il portamento del fusto largo in basso e stretto in alto, che dà l’idea di una bottiglia.

Originario delle zone asciutte della foresta pluviale dell’Australia orientale, nel Nuovo Galles del Sud o nel Queensland, non sappiamo come sia approdato nel nostro giardino. Si può solo ipotizzare che fosse stato impiantato dagli antichi proprietari del fondo, i marchesi Serafini, che a loro volta agli inizi dell’Ottocento avevano acquistato da un facoltoso curiale, mons. Raffaello Mazio L’albero si distingue innanzitutto per la sua straordinaria fioritura che ha il suo apice in luglio: migliaia di fiori rosa-cremisi a campanula (ricordano vagamente quelli del melograno) che si sviluppano a grappolo alle estremità dei rami. Cadono a pioggia, creando in terra un vasto e spettacolare tappeto rosso, mentre l’albero si è già quasi spogliato delle foglie che cominciano a cadere in primavera anziché in autunno (per alcuni, la prova che la pianta ha origine nell’emisfero australe).
Fa parte della famiglia delle Sterculiacee, dal nome di un mitico personaggio del pantheon arcaico del Lazio, Sterce o Stercolo, protettore delle concimazioni, con riferimento all’odore generalmente sgradevole dei fiori. I Brachychiton comprendono 31 altre specie quasi tutte di origine australiana. Sono considerati dei fossili viventi, avendo conservato le loro caratteristiche, si calcola da 10 milioni di anni.
Il nome Brachychiton deriva dal greco: brachi=breve e chiton=tunica, a causa della forma del frutto che si presenta simile a un baccello semilegnoso lungo 7-10 centimetri, contenente circa 30 semi (commestibili, vengono consumati tostati nei luoghi di origine). L’aggettivo Discolor sta invece a indicare la variabilità del colore dei fiori durante lo sviluppo: fiori maschi e fiori femmine sulla stessa pianta. L’albero ama il pieno sole, resiste al secco, è adatto ai climi tropicali, preferisce suoli acidi. Il tronco, di colore verde-grigio, diritto e robusto rastremato verso l’alto, può raggiungere i 20-30 metri d’altezza, normalmente da noi i 10-15. Si presenta con una chioma folta e disordinata.
Le foglie sono lobate (ricordano quelle dell’acero o del platano, ma di diversa consistenza) con tre, cinque o sette punte. In Italia, il Brachychiton Discolor o altre specie affini si trovano in ville della Riviera ligure, in Sicilia e in Sardegna. Rari altrove. Difficile da trovare e a volte sconosciuto persino presso i vivai anche di buon livello. Un esemplare ce lo abbiamo noi, alla Garbatella.
bello e robusto come un monumento, nei giardini di Commodilla. Cerchiamo di difenderlo dalle scorrerie dei vandali che purtroppo spesso scaricano la loro ignoranza proprio nei parchi pubblici.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 9 – Luglio 2012

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