Festa e speranze al Liceo Socrate

Festa e speranze al Liceo Socrate

9 giugno: la festa di fine anno di una scuola che alla proposta formativa affianca la valorizzazione della cultura attraverso l’arte della recitazione, del canto, della musica e premia l’impegno sociale

di Alessandra De Luca

Una pioggia di premi. Consegna del premio letterario Socrate e dei premi ai vincitori delle Gare di Matematica e Fisica, riconoscimenti ai meriti sportivi in varie discipline, e ancora, il Certamen Antiquae fabulae riservato ai ragazzi del quarto e quinto ginnasio. Comincia così la festa di fine anno scolastico del Liceo Socrate, l’atteso appuntamento di inizio giugno che suggella felicemente la conclusione dei lavori per gli insegnanti e la deposizione dei libri da parte degli studenti.
Tra questa lunga trafila di premi, brilla di luce propria una particolare targa che viene consegnata direttamente dalle mani del presidente del Municipio XI, …..

Festa e speranze al Liceo Socrate

9 giugno: la festa di fine anno di una scuola che alla proposta formativa affianca la valorizzazione della cultura attraverso l’arte della recitazione, del canto, della musica e premia l’impegno sociale

di Alessandra De Luca

Una pioggia di premi. Consegna del premio letterario Socrate e dei premi ai vincitori delle Gare di Matematica e Fisica, riconoscimenti ai meriti sportivi in varie discipline, e ancora, il Certamen Antiquae fabulae riservato ai ragazzi del quarto e quinto ginnasio. Comincia così la festa di fine anno scolastico del Liceo Socrate, l’atteso appuntamento di inizio giugno che suggella felicemente la conclusione dei lavori per gli insegnanti e la deposizione dei libri da parte degli studenti.
Tra questa lunga trafila di premi, brilla di luce propria una particolare targa che viene consegnata direttamente dalle mani del presidente del Municipio XI, Massimiliano Smeriglio, ad uno studente, Francesco Gentile, ed al suo collettivo politico (giovane costola del Centro sociale La Strada di Via Passino) intitolato a Dante Di Nanni, un partigiano che preferì precipitarsi nel vuoto piuttosto che cadere nelle mani dei tedeschi.
Si tratta di un premio davvero speciale, per il quale questa volta il profitto scolastico non c’entra proprio niente. Il nobile merito è quello di aver operato a fini sociali nella scuola e nel territorio per la diffusione dei valori degni di una società civile quali l’antifascismo, la conservazione della memoria storica, la solidarietà e lo scambio interculturale.
La scuola Socrate conferma in questo modo la sua vocazione nel proporsi non solo come luogo di istruzione ma anche come strumento di crescita sociale e civile. Da questa esigenza il collettivo è partito per mettere in pratica una serie di iniziative, come cogliere una oggettiva chiave di lettura e di analisi della riforma Moratti, partecipare alle scelte di bilancio con l’istituzione municipale, incidere sugli orientamenti delle politiche giovanili, reinventare dentro l’istituzione scolastica esperienze di carattere internazionale, come è stato il gemellaggio con le popolazioni messicane del Chiapas.
Ritirati premi ed attestati, tra gli applausi ed un tifo da stadio, la festa scivola via come da programma: le performance di tanti giovani talenti del canto e della musica, e la rappresentazione scenica “Il piano infinito”, adattamento da Gabriel Garcia Marquez e Isabel Allende, del laboratorio teatrale del liceo. Lo spettacolo che mette in scena il rito della memoria familiare così come viene inteso da più generazioni, sa cogliere l’attenzione del pubblico con le forme coinvolgenti dell’interattività, e per questo riscuote in conclusione un applauso particolarmente carico di soddisfazione.
La festa adesso è davvero finita. Bisogna fare in fretta per sgomberare anche l’ultima traccia di un evento consumato allegramente. Inizia un nuovo spettacolo, angoscioso: l’esame di maturità. A differenza del saggio teatrale appena visto, l’esame di maturità non propone niente di originale: gli insegnanti dietro la cattedra, gli studenti dietro i banchi, pronti, o quasi, a consumare l’ultimo rituale prima di abbandonare definitivamente il Sunset Boulevard dell’adolescenza. E’ il tempo che segna il passaggio da un presente libero da progetti (a scuola c’è solo il presente, quello del compito di matematica, dello sciopero) ad un tempo futuro, quello in cui si sceglie finalmente una direzione da percorrere e guardare avanti. Entusiasmante, se non fosse che questo è anche il tempo in cui inizia la paura per un futuro che non promette certezze ma che anzi, spesso, riserva delusioni.
E veniamo alle cifre conclusive, spietate per alcuni, degli esami di maturità, terminati il 7 luglio: 83 licenziati su 86 maturandi, tutti interni. Amarezza per i tre che non hanno superato le prove.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 2 – Luglio 2005

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